Avete presente quei libri che prendete solo perché il titolo vi fa pensare a chissà quale goduria? Ecco. Inutile dire che in questo caso (Giulio Giorello con Ilaria Cozzaglio, La filosofia di Topolino, Guanda 2013, pag. 253, € 17, ISBN 978-88-235-0244-4) la goduria era per il nome di Topolino, mentre la parola “filosofia”, che generalmente mi fa scappare, in questo caso mi faceva sperare di riuscire per una volta a imparare qualcosa di più.
Peccato che non ci sia riuscito. Probabilmente il libro funziona alla rovescia, nel senso che chi di filosofia ne sa potrà imparare molte cose sulle origini di Mickey Mouse, o perlomeno delle storie che Floyd Gottfredson disegnò e sceneggiò negli anni 1930 e 1940 e contribuirono a rendere Topolino un vero personaggio. In appendice, in effetti, ci sono degli approfondimenti filosofici: ma il testo sembra quasi una parodia dei bignamini che mettono etichette sui vari comportamenti del topo (o degli altri personaggi, come Pippo il “fool” e tutti i poliziotti irlandesi da Basettoni a Manetta). Il risultato è una lettura leggera e piacevole, ma che però non lascia molto.
Una curiosità: cosa vuol dire esattamente quando un libro è indicato come scritto da “XY con ZW”? XY mette il nome e XW fa il lavoro sporco? Queste cose le ho viste in genere con sportivi attori e tronisti, ma Giorello è sicuramente in grado di scrivere un bel libro. Mah: sono i piccoli misteri dell’editoria che continuano a sfuggirmi.
Ultimo aggiornamento: 2020-06-15 20:04
Azzarderei che Giorello (il nome di richiamo, insieme a Topolino) possa aver buttato giù una scaletta, che Cozzaglio abbia scritto per davvero e magari Giorello abbia dato una riguardata. Sarò uno che ha un sacco da fare.
Topolino non ha nessuna filosofia (a meno di non considerare lo Yuppismo degli anni ’80 come filosofia). Se proprio si vuole fare filosofia con Disney, serve Paperino, non certo Topolino.
Saluti,
Mauro.
@mauro: Topolino è nato ben prima degli anni ’80, ed il suo carattere, inteso nel senso largo del termine vale a dire la sua dimensione culturale (da dove è venuto e dove vuole andare) pure.
Nel tuo rozzo disprezzo stai facendo un enorme e probabilmente non voluto complimento ai suoi autori: hanno predetto il futuro con una quarantina d’anni d’anticipo. C’è gente in giro che si leccherebbe le braccia fino ai gomiti per fare previsioni a dieci anni.
Inoltre si può fare filosofia con chiunque e con qualunque cosa, dato che la Filosofia si impone di dare una spiegazione a tutto. Che poi tale spiegazione sia sempre (più o meno) appropriata, motivata, analizzata e conseguente è altra storia.