Questa è una banale curiosità, nulla di che.
Come forse saprete, in francese si lasciano degli spazi prima di parecchi segni di interpunzione. Mi è capitato di dover tradurre alcune frasi dal francese, e io le ho copiate parola per parola e spazio per spazio su Google Translate: il risultato è stato schifoso, ma sufficiente per permettermi di tradurre la frase correttamente. Quello che mi ha stupito è che io ho tra l’altro digitato
« Ou est François ? » Rougissant quelque peu,
e mi è ritornato
"Dov'è Francesco? "Blushing leggermente,
con una parola in inglese. Togliendo spazi, la parola torna ad essere “arrossendo”; però non ho davvero capito la logica di questa traduzione in una terza lingua!
Ultimo aggiornamento: 2013-07-14 16:40
Mah, io lo attribuirei al fatto che google corregge transltor il proprio algoritmo sulla base delle indicazioni degli utenti, meccanismo che funziona con grandi numeri, ma meno con vocabili di scarsa frequenza, come “rougissant”. Se non vogliamo ipotizzare il vanadalismo (non mi sembra questo il caso), magari per ragioni che ignoriamo una persona aveva bisogno che in un testo tradotto in italiano quella parola comparisse in inglese, e ha corretto la traduzione, non preoccupandosi degli altri utenti; non essendoci state correzioni di altro verso (se non le tue di adesso: immagino che hai corretto a tua volta), google translator le ha prese per buone.
@daniele: non è così semplice. Come ho scritto, se tolgo gli spazi prima dell’interrogativo e dei caporali di chiusura la traduzione avviene correttamente. In effetti nell’elenco delle possibilità c’erano “arrossire” e “arrossendo”, però mi pare molto strano che esista un testo italiano con una parola inglese all’inizio della frase.
(avrei voluto lasciare stare, ma ho corretto)
Ancor più strano che google non si sia lasciato sviare dalla mancanza dell’accento, che a rigore trasformerebbe dove nella congiunzione o.
@barbara: la frase francese iniziale non era quella, naturalmente (quella seguente sì) Se io sapessi il francese non avrei avuto bisogno di Google Translate, no?
Ho piu’ volte sospettato (ma non ho prove) che quando google traduce da una lingua all’altra, entrambe diverse dall’inglese, passi dall’inglese come lingua intermedia. Si vede che per qualche motivo non riesce a tradurre “Blushing da inglese a italiano, ma ci riesce con Blushing.
Azzardo un’ipotesi. Rougissant potrebbe essere una parola che appare nel nome di un qualche prodotto cosmetico XYZ venduto sul mercato francese, ad esempio potrebbe descrivere una precisa tonalità di fard od altro; in questo caso, sarebbe scritto con l’iniziale maiuscola e la maggior parte delle occorrenze sarebbero precedute da spazio (XYZ Rougissant). Il cosmetico potrebbe essere presente anche in altri mercati, con qualche variazione di nome, ad es. la parte descrittiva potrebbe essere in inglese anche per il mercato italiano (XYZ Blushing). Per questo tipo di prodotti sono previsti siti multilingui e i testi tradotti potrebbero essere stati usati per il training di Google Translate. In questo scenario, per Google Translate la traduzione statisticamente più probabile di Rougissant (iniziale maiuscola) preceduto da spazio sarebbe Blushing.
Direi che la spiegazione è un’altra. Il Nostro ha inserito lo spazio anche prima dei caporali, che invece non ci vuole. Google ha tolto lo spazio prima sel punto interrogativo, ma non sapendo che fare del caporale (a quanto pare nel frattempo trasformato in virgolette, evidentemente perché le medesime sono più usate in italiano), gli è rimasta una virgoletta pendente in mezzo, che l’algoritmo ha pensato bene di attaccare alla parola successiva.
Dato che, pure evidentemente, nella traduzione è stato fatto un passaggio dall’inglese, il sistema si è trovato non già la parola [Blushing] bensì [“Blushing]: e come sempre succede quando trova una parola ortograficamente scorretta, egli si limita a ricopiarla nella lingua di destinazione.
Giusto! E giusta “punizione” per gli orrendi spazi fuoriposto (sia pure in francese)!
Comunque Google non passa sempre alla terza lingua e questa non è sempre l’inglese. Quando il testo cercato compare in qualche voluminoso testo tradotto in varie lingue il lavoro automatico è molto facilitato. E’ praticamente una “manna” “magica”…
«Il Nostro ha inserito lo spazio anche prima dei caporali, che invece non ci vuole.»
Esimio Avv., io continuo a non sapere il francese ma mi pare di leggere a
http://fr.wikipedia.org/wiki/Espace_%28typographie%29 dell’esistenza di un'”espace fine […] avant les guillemets fermants”. Considerando che il testo che dovevo tradurre era in un PDF (che non potevo copiare altrimenti la cosa sarebbe stata molto più semplice), probabilmente quello spazio fine non era tanto stretto che mi immaginavo tutto e quindi l’ho tradotto in uno spazio normale.
Consiglio sempre valido: togliere sempre dalle query i caratteri non funzionali per la traduzione (tipo i caporali). Se va bene danno solo fastidio.
Anch’io escludo che Google Translate passi dall’inglese per tradurre in italiano. Succede per combinazioni di lingue per le quali non è disponibile un volume significativo di traduzioni umane (ad esempio islandese-albanese), ma non per le principali lingue europee. Era stata proprio la decisione dell’Unione europea e dell’ONU di mettere a disposizione i corpora delle loro traduzioni che aveva dato un impulso fondamentale ai sistema di traduzione automatica di tipo statistico (ora ibridi) come quelli di Google e di Microsoft (quelli precedenti, come il vecchio Altavista, erano invece basati su regole). Google ora ha accesso testi tradotti di ogni genere grazie a Google Books, tra cui narrativa, quindi mi sembra davvero poco probabile che per una traduzione dal francese all’italiano passi dall’inglese (e infatti la traduzione senza spazio iniziale era corretta).
Un breve intervento di qualche anno fa ma ancora rilevante perché accenna ad alcuni problemi di insolite corrispondenze nelle traduzioni automatiche: The (probable) truth about Austria and Ireland.
Piccolo esperimento:
Was denkt ihr? -> Cosa ne pensi?
Was denkst du? -> Cosa ne pensi?
(ogni tanto mi stupisco di come certi miei post risultino così interessanti da avere una sfilza di commenti)
Che Le devo dire? Andavo di regola a memoria, e rammentavo che lo spazio ci vuole prima dei segni d’intyerpunzione “alti” (;:?!), ma vedo che ci va anche con le guillemets. Le faccio però notare, per puro puntacazzismo, che secondo la fonte da Lei citata per queste ultime è richiesto un &_nbsp_; (espace insécable) eanziché un espace fine.
Quanto a Licia, effettivamente ha ragione lei, come prova il tentativo di far tradurre a google dal francese all’italiano la parola “rougissant” con e senza maiuscola iniziale.
secondo esperimento (ENG-ITA)
blushing -> arrossendo
Blushing -> Blushing
Sono basita. Gugol traduce voi come tu? E quel ne da dove viene fuori?
tradurre…tradire… non se ne esce!
un esempio emblematico: “qualcuno volò sul nido del cuculo” è una frase praticamente senza senso; ed avulsa da ogni contesto. Ma è la traduzione letterale di un verso di una filastrocca infantile. Di quelle che a volte chiamiamo “conte”, per decidere chi deve dare inizio ad un gioco. In questo senso, una traduzione per nulla letterale, ma più aderente al significato, avrebbe potuto essere “tre civette sul comò…”
@Barbara, il ne è un esempio che la traduzione automatica può funzionare molto bene. In italiano non si dice quasi mai cosa pensi? ma cosa ne pensi? perché è un tipo di frase che si dice dopo avere espresso un’opinione o presentato dei fatti, quindi il ne aggiuntivo rende la frase più idiomatica della traduzione letterale parola per parola.
Invece per il passaggio dalla seconda persona plurale del tedesco a quella singolare dell’italiano, posso ipotizzare che abbia a che fare con il materiale usato per il traning del sistema. Supponiamo che siano stati usati una serie di testi tradotti in diverse lingue, ad esempio pagine di siti web o manuali di software. In questi casi le pagine non sono tradotte letteralmente ma anche localizzate, adattate cioè a mercati o contesti specifici, ad es. in alcuni lingue ci si rivolge all’utente formalmente (“Faccia clic qui”), in altre impersonalmente (“Fare clic qui”), in altre informalmente (“Fai clic qui” o “Fate clic qui”, con scelta tra persona singolare o plurale). Se esistono sufficienti esempi di testi paralleli tedesco-italiano in cui nei primi viene usata la seconda persona plurale e nei secondi quella singolare, statisticamente questa è la “traduzione” più probabile e quindi quella che verrà usata (per il sistema potrebbe essere irrilevante che magari sia il testo italiano che quello tedesco siano traduzioni dall’inglese, cfr. what do you think?). Da un punto di vista linguistico questo è comunque un esempio molto ipotetico, perché nelle istruzioni tedesche mi pare sia più frequente la forma di cortesia con Sie, però è sensato dal punto di vista del funzionamento dei sistemi di traduzione automatica.