mica solo l’italica stampa!

Scopro su Google+, via Fernando Santagata, questo articolo di Wired (edizione inglese), che racconta di come un team di “ricercatori tedeschi” abbia avuto una Grande Idea per evitare il commercio illegale di ebook. L’idea è semplice: fare delle piccole modifiche a ciascuna copia del testo, e tenere traccia delle modifiche stesse, in modo che i pirati di libri abbiano paura di essere pescati perché ogni copia è tracciabile. Numericamente parlando, il conto è presto fatto: basta avere venti modifiche possibili per ottenere più di un milione di “copie uniche”.
Sul merito io ho dei grossi dubbi: in questo modo forse blocchi lo spacciatore di libri per lucro, ma a chi si scambia il testo con gli amici ovviamente la cosa non farà né caldo né freddo. Ma magari questo significa che gli editori sanno cose che io non so, e che esistono davvero questi mercati nascosti di copie piratate di libri. Sul metodo, nulla da eccepire: io stesso ho tentato, ahimè con ben scarsi risultati, di creare copie univoche del mio ebook autoprodotto come “valore aggiunto” (nel senso che l’ebook standard è liberamente scaricabile, quello personalizzato con e-dedica no). In un mondo dove una copia ha costo marginale nullo, sono convinto che l’unica via pratica sia appunto creare qualcosa “su misura”. Qui ovviamente il risultato voluto è completamente diverso, ma il principio resta.
Ma quello che mi ha fatto ridere è stato leggere questa frase: «By studying a list of example words and phrases that could be changed in purchased books, you can see that the changes are minor — like from “very disturbing” to “not disturbing.”». Credo che sia chiaro che cambiare “very disturbing” in “not disturbing” sia non sia proprio una modifica minore, no? E in effetti, andando a vedere il documento citato, le cose sono un po’ diverse. Ci sono quindici esempi di testo originale e modificato: il test è capire qual è il testo modificato e quanto – da “molto” a “per nulla” la modifica dia fastidio. Per dare un’idea delle modifiche: nel primo esempio un “unsichtbar” (invisibile) diventa “nicht sichtbar” (non visibile); nel terzo esempio, “ohne Tyrannei und Hunger” (senza tirannia e fame) diventa “ohne Hunger und Tyrannei”. Capirete che bastava guardare il documento, anche senza sapere una parola di tedesco, per immaginare cosa si fa. Però il problema era appunto quello: il documento è in tedesco, e Roberto Baldwin al limite l’ha fatto passare per Google Translate :-)
Qual è l’unico vantaggio rispetto all’italica stampa? Beh, dovreste averlo capito: perlomeno il link al documento c’era, e così ho potuto farmi un’idea da solo :-)

Ultimo aggiornamento: 2013-06-19 16:12

6 pensieri su “mica solo l’italica stampa!

  1. Gennaro

    Ma non basterebbe cambiare qualche bit qui e la senza modificare alcuna parola, o fare modifiche piu’ innocue come aggiungere spazi o linee vuote?

  2. .mau.

    @gennaro: in un ebook cambiare bit qua e là non ha senso (a differenza di un PDF dove si può fare una steganografia); aggiungere spazi o righe vuote rovinerebbe la struttura grafica del testo.

  3. Ale

    Perché mi viene subito da pensare che allo spacciatore di libri per lucro basti fare un diff tra due o tre copie del libro per mandare a gambe all’aria tutta questa bella tecnologia?

  4. il Silvano

    “Ma, professoressa, guardi! Sul mio libro è scritto proprio che in ogni triangolo rettangolo il quadrilatero costruito sull’ipotenusa è sempre equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti!”.

  5. il Silvano

    « Ognuno sta solo sul cuor della terra
    trafitto da un raggio di sole:
    ed è immediatamente sera. »

  6. Paolo

    “Ognuno sta solo sul cuor della terra
    trafitto da un raggio di sole:
    ed è immediatamente pera.”
    (comunque, si potrebbero aggiungere dei marker non visibili, ad esempio aggiungere una riga bianca in più tra un paragrafo ed un altro, o ad inizio capitolo, o qualche spazio extra tra due parole)

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