A quanto pare, sia Boldrini che Grasso hanno fatto rigidamente rispettare i tempi per le dichiarazioni di voto, togliendo la parola a tutti i deputati e senatori che hanno sforato i tempi: l’unica eccezione è stata fatta per Emilio Colombo, in considerazione dei suoi novantatré anni. Nonostante quanto scrive Francesco Costa, che subito si è soffermato sui grillini e si è lamentato che nessuno sappia fare un discorso a braccio, il problema mi pare diverso.
Anche ammettendo che quei discorsi abbiano un qualsivoglia senso e non siano solo la ripetizione di un abituale rito, mi pare impossibile che nessuno abbia provato a leggerli ad alta voce prima della dichiarazione vera e propria. Mia moglie si lamenta sempre che io non abbia mai voglia di fare una prova generale prima delle rare volte in cui parlo in pubblico; però non mi capita mai di sforare nonostante non mi capiti mai di leggere il mio testo, e a maggior ragione se dovessi presentarlo ufficialmente mi metterei a limarlo in modo da avere un margine di sicurezza. Possibile che questa gente sia così menefreghista da non farlo?
Ultimo aggiornamento: 2013-04-30 14:48
Sua moglie è abituata a fare così per mestiere; io, in un recente passato nel corso del quale ebbi a fare delle presentaziuoni con il mio di allora capo, durai molta fatica a imporgli disciplina, e alla fine dovetti fare una scaletta con il minutaggio di ogni singola parte del discorso, l’indicazone dei cambi di slide e via discorrendo. Anche a me peraltro tale pratica era aliena: la appresi, a forza, da un consulente di accenture al quale non potevo dire di no.
Non credo sia menefreghismo, ma cialtronaggine. Non gli è proprio venuto in mente che due minuti erano due minuti, avranno tutti pensato alla tradizionale, italica “flessibilità.” Mia esperienza in congressi all’estero: allo scadere del tempo, stroncati senza pietà. Esperienza di mia moglie, che bazzica anche congressi italiani: dilatazione infinita dei tempi con gente che si parla addosso anche per il doppio del concesso, con conseguente cancellazione dei coffee break, compressione dei tempi per gli incolpevoli speaker seguenti, chiusura del congresso in tarda serata invece che nel pomeriggio, etc. Nessuno che ci faccia caso.
@mfisk:
Accenture per chi, giovine, viene dal secondo e terzo ateneo romano, è sinonimo di “prima esperienza professionale sicura” (nel senso che difficilmente si viene scartati), se si è disposti – a prescindere dalla laurea tecnico-scientifica conseguita – a programmare.
Mi risulta quindi difficile pensare a qualche eccellenza cui non si possa dir di no che perseveri felice in quel contesto; per pregiudizio lo ammetto, benché sappia bene quanto onnipresenti siano simili aziende di consulenza nel panorama industriale italiano…
Volendo esemplificare, Finmeccanica, se fallisse Altran domani, non riuscirebbe a completare in tempo diverse commesse…
Per parlare “a braccio” nei tempi consentiti serve un allenamento disciplinato (fare teatro aiuta tantissimo), ne deriva che sono necessarie perlopiù alte motivazioni. Quindi, sempre che egli non abbia altre ragioni per farlo, condivido la critica di Costa ai grillini in particolare, che si presume non siano entrati nel palazzo con la mera intenzione di premere pulsanti in coro.