Oggi è il 18 aprile. Credo che anche i sassi qui in Italia sappiano che poco più di mille persone voteranno per eleggere il Presidente della Repubblica Italiana. Ma magari qualcuno si ricorda di un altro 18 aprile: quello del 1948, quello in cui si tennero le prime elezioni politiche della Repubblica, quello in cui la DC vinse sconfiggendo il Fronte Popolare con PSI e PCI, quello per cui Giovannino Guareschi inventò lo slogan “nella cabina Dio ti vede, Stalin no” che probabilmente contribuì non poco al risultato.
Stamattina mi è tornata in mente questa data, e mi è tornato in mente che il Fronte Popolare fu in un certo senso un successo… per i comunisti, che fino al ’47 erano dietro i socialisti e da lì iniziarono il sorpasso. Certo, la scissione di Palazzo Barberini in parte aiutò, ma credo che Nenni sbagliò tutto cercando quell’alleanza.
Che succederà oggi? Franco Marini potrebbe raggiungere la maggioranza qualificata ed essere eletto già stamattina. Se non ce la facesse, però, non è detto che alla quarta votazione – dove i numeri li avrebbe, almeno in teoria – sarà ancora in pista. L’abbraccio del PDL ha già spaccato il PD, ma soprattutto ha compattato fortemente la base contro l’attuale dirigenza. Io volevo bene a Piergigi Bersani, ma un errore così marchiano non l’avrei proprio immaginato: non solo per il nome scelto – in altre occasioni avremmo persino potuto dire che un ex sindacalista al Colle in questo momento non sarebbe una scelta peregrina – ma soprattutto perché inseguire un accordo con la destra è un suicidio politico. Certo, sperare in un accordo con M5S è probabilmente ingenuo: ma con Berlusconi ci sono solo certezze. Dal mio punto di vista, la cosa più triste è che in caso di scissione la “good company” avrà come capo Matteo Renzi (e al suo interno Rosi Bindi, che dopo averle sbagliate tutte negli ultimi due anni si è risvegliata… anche se non avrei mai potuto credere che avrebbe potuto avallare un accordo con Berlusconi)
E che succederà se Marini verrà fatto lasciare con le buone o più probabilmente con le cattive? Sicuramente non passerà Rodotà, che è parimenti bruciato. Forse qualche chance ce l’avrebbe Zagrebelsky, come outsider non troppo sgradito a nessuno; ma a questo punto se dovessi scommettere punterei su un PresRep abruzzese e un PresConsMin brianzolo con amplissima maggioranza.
Ultimo aggiornamento: 2013-04-18 09:40
Non mi e’ chiara una cosa.
I nomi dei candidati non sono stampati su schede elettorali preparate.
E puo’ essere eletto qualsivoglia cittadino italiano maggiore di 50 anni e tutto quanto.
Come si fa a sapere che la preferenza viene espressa per
QUEL Franco Marini e non per qualsivoglia omonimo?
vabbè, ancora un po’ e non aveva nemmeno la maggioranza assoluta. Vediamo che succede ora (nel senso, “alla quarta votazione”)
Sul sito della Camera ho trovato un documento del 1978 che interpreta le norme relative all’elezione.
Non sono regole scritte, ma la prassi è che se esiste un parlamentare oppure una personalità nota il voto viene attribuito a lui.
Ora cerco il link e, se interessa, lo diffondo.
Ciao,
Fabio
Eccolo:
http://documenti.camera.it/bpr/4590_testo.pdf
(pagina 16)
@Fabio: sul parlamentare lo sapevo, tanto che se ci sono degli omonimi occorre mettere nome e cognome; il resto no, ma mi aspettavo qualcosa di simile. Grazie per il link!
Grazie.
Mi era venuto il dubbio perche’ molti dei candidati non sono parlamentari.