«Il governo italiano, dopo un negoziato condotto con l’India dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, ha deciso di rispettare gli accordi raggiunti in precedenza e di rispedire a New Delhi i due marò accusati di avere ucciso due marinai nel febbraio del 2012.» Un comunicato, lo si può leggere per esempio qui, che mostra una volta di più la nostra incapacità congenita ad avere un minimo di serietà.
Prima ci si mangia la parola data, dicendo che i due marò non se ne ritorneranno in India dove devono essere processati; poi si calano le braghe e li si rimanda (e immaginate solo come verranno trattati, a parte tutte le assicurazioni formali). Un grandissimo risultato del governo Monti e del ministro degli esteri Terzi (ma non era stato un ambasciatore? cosa ha imparato nei suoi anni di servizio?)
Mi sa che si potrebbe anche dare l’incarico di PresConsMin a beppegrillo(tm); tanto cosa volete che cambi?
Ultimo aggiornamento: 2013-03-22 07:00
Con tutto il rispetto dovuto ai cioccolatai…
Ah…però abbiamo ottenuto che eventualmente non li condannano a morte… (forse)…
Spero che almeno ora ci liberino l’ambascaitore tenuto in ostaggio…
E’ il dietro le quinta che manca, vediamo solo la parte pubblica, ma non sappiamo dietro cosa si siano veramente detti. Non è che stimi moltissimo i diplomatici italici, ma molto è nascosto nei dialoghi riservati tra ambasciatori.
Inoltre l’Italia ha mote commesse e soldini in India, e gli indiani hanno già fatto saltare per ritorsione la commessa di elicotteri Agusta (in India e tutta l’asia non esiste transazione senza stecche, lo sanno benissimo a tutti i livelli, è pura ipocrisia).
L’Italia è debolissima come potenza commerciale e politica. Questo in pratica si traduce in quello che si è visto. Invece di criticare Monti & C, forse faremmo bene a riflettere come mai siamo sempre in basso, ora come venti anni fa. Con monti almeno siamo risaliti in EU. Prima eravamo sotto pure lì ;-).
@mestesso: la commessa era saltata prima che il nostro ministro degli Esteri decidesse di tenersi a casa i due marò. Puoi scegliere se era stata una controritorsione oppure semplicemente aveva pensato non ci fosse nulla da perdere.
@ugo: attento. Se la ragione per cui ci eravamo tenuti i due fosse stata davvero il timore di una possibile condanna a morte, la cosa sarebbe stata detta esplicitamente subito, e non tirata fuori adesso per cercare di coprire la tampa: anche solo perché in questo modo avremmo avuto motivi molto più solidi per non rimandarli indietro.
@.mau.: siamo sempre lì. Tu pensi davvero che il “prima” e “dopo” siano come tu li vedi? Sei sicuro di avere tutte le informazioni in mano, compresi nessi causali? Io ho molte meno certezze. Chi compra a quel livello è il governo. Chi decide di non farlo è ancora il governo. Su un tavolo hai una partita, sull’altro l’altra. Le ditte che fanno elicotteri (del tipo richiesto dagli indiani) sono tre al mondo. Una è fuori, una è americana, l’altra russa. Da uno dei tre la devi prendere. Da chi la prendi? Coi russi non sono messi bene, e gli americani non sono proprio amiconi. Guarda, vedi caso li prendevano dagli italiani…
Inoltre, sul piano sociopolitico, non è il governo indiano che fa causa ai marò, ma uno degli stati della federazione che compone l’India. La federazione è composta di cinque stati, con cinque lingue diverse, e la legge stabilisce la ripartizione dei poteri in questo modo: io stato centrale gestisco difesa, istruzione ed economia (limitatamente alla gestione macroeconomica). Tutto il resto lo gestite voi (stati). Lo stato centrale è debole e non ha nessuna voglia di mettersi contro uno degli stati federati anche perché ha in canna partite esplosive con altri componenti la federazione, e certo non si mette a montare un casino. E non può (nei confronti dei suoi membri) fare la parte remissiva. Il partito nazionalista (il BNP) è uno dei maggiori forcaioli nei confronti dei marò, ma non è un mistero per nessuno che sono minoratari nel governo centrale. E’ localmente che sono forti. E vedi caso…
La (mia) speranza è che si lasci fare la voce grossa a loro, lasciare i due marò in carcere cinque stelle per un pò (ma hai visto dove erano detenuti prima???), poi fargli scontare il resto della pena in iTalia e magicamente condonare la pena una volta in patria. That’s political life. Sarò cinico, ma non è questione di chi ci sia al governo, ma di quante cartucce hai. Noi non ne abbiamo, punto.
@mestesso: il “prima” e il “dopo” sono come li vediamo, sì. Possono mancarci mille cose dietro, non possiamo essere certi del nesso logico, ma l’ordine è quello corretto.
(tra l’altro, mi pare che ti sia sfuggito che sono mesi che la corte suprema indiana si è avocata il caso, togliendolo ai giudici dello stato del Kerala)
@.mau.: il prima e il dopo sono effetti di cosa c’è (o non c’è) stato dietro. Non cause ;-). Non rivoltare la frittata.
La corte suprema non ha tolto il caso (di omicidio più o meno volontario) dallo stato del Kerala. Ha avocato a sè la eventuale causa di giurisdizione, che non ha ancora deciso ;-). In pratica loro decidono formalmente se il procedimento è “locale” o meno, poi se verrà deciso che non lo è, decideranno anche la pena comminata. Altrimenti rimanderanno la palla (dubito che lo faranno).
BTW, fai riferimento ad un commento che non si è visto.
No. Se noi vediamo A successivo a B, possiamo essere certi che A (oltre a mille altre cose che non conosciamo) dipende anche da B. (Ci sarebbe il caso di A indipendente da B, ma in diplomazia è poco probabile)
(Grazie di avermi ricordato di approvare il commento di Ugo)
Ummm, troppe seconde persone plurali per i miei gusti.
Comunque volevo aggiungere due punti che dovrebbero entrare nel ragionamento:
– il primo sono Valentine aka Gelastine e Ajesh Binki, dato che quando si parla di omicidi (indipendentemente da chi li ha commessi) è bene ricordarsi delle vittime, giusto perchè normali e simpatiche scaramucce tra una nazione che cresce del 7% e una che cala dell’1% hanno un ben altro sapore quando di mezzo ci sono dei cadaveri.
– il secondo punto è che i tali sono indagati anche per “dispersione di oggetti di armamento militare” con riferimento alle pallottole che, pare, abbiano sparato. E qui si vede la pratica di una nazione il cui primo re veniva da un casato noto per terminare una guerra con gli stessi alleati con cui l’aveva iniziata solo se faceva in tempo a cambiare lato un numero pari di volte. Non credo che vengano a raccontare a me chi ha sparato, come hanno intenzione di risolvere la questione della pirateria senza armi, quanto sono pentiti di averla creata con una politica estera criminale, ecc. ma noto che non hanno accusato i pescatori di aver sottratto agli arsenali nazionali le pallottole che li hanno uccisi ma i tali di averle perse (li o altrove).
In sintesi: povera propaganda! Stretta tra Attilio Regolo e Gneo Pompeo Magno, se non fosse per i morti che fa sparire, sarebbe solo divertente.