esegesi della canzonetta

Stasera a cena Anna mi ha detto che nella canzone Il pescatore di De Andrè il “solco lungo il viso / come una specie di sorriso” significa che l’assassino, già che c’era, ha ammazzato anche il pescatore. Io nei trentacinque anni almeno da quando conosco la canzone non ci avevo MAI pensato (per la cronaca mi ero fermato a non capire “il rimpianto di un aprile / giocato all’ombra di un cortile”). Sono messo così male?

Ultimo aggiornamento: 2013-03-17 21:01

20 pensieri su “esegesi della canzonetta

  1. .mau.

    no che non scherzo. Io ho il coraggio delle mie azioni, compreso quello di farmi prendere per il culo per non aver mai capito una cosa come questa.

  2. delio

    neanch’io l’avevo capito! in effetti è un’ipotesi suggestiva, ma continuo ad avere dubbi per due motivi:
    1) de andré era un anarchico e tendenzialmente simpatizzante dei criminali (pensa alla ballata di michè). la mala nelle sue canzoni sarebbe naturale alleata del proletariato nella lotta contro l’ordine costituito, non credo che pensasse ad una specie di natural born killers.
    2) ma soprattutto: il pescatore aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso *prima* che arrivi l’assassino; a meno che la canzone non inizi con un primo piano sul pescatore sgozzato, si conceda un lungo flashback sui motivi dello sgozzamento e termini di nuovo con l’immagine iniziale. possibile, ma continuo a pensare che si tratti di una profonda ruga sulla fronte.

  3. astolfo

    Spezzo una lancia in difesa del povero Mau: c’è chi da tempo sostiene questa interpretazione (giustificata dai molti “non detto” del testo), ma non mi pare ci siano dichiarazioni di De Andrè o di persone “informate dei fatti” in tal senso.
    Se poi qualcuno ha notizie più precise, da appassionato di De Andrè mi piacerebbe saperlo.
    IMHO, non penso che la canzone finisca male, anche per l’evidente, non casuale (il brano precede di pochissimo l’album La Buona Novella) simbologia evangelica.
    L’ho sempre considerata una specie di parabola, quel finale “noir” stonerebbe…

  4. Mauro

    @ Astolfo
    Hai perfettamente ragione quando dice che non ci sono dichiarazioni di De André al proposito. Almeno, io non ne conosco.
    Quindi può veramente essere che De André intedesse qualcos’altro (o addirittura non intendesse nulla: magari gli piaceva solo quell’immagine poetica).
    Quello che intendo io è che ascoltando la canzone quello del pescatore ucciso dall’assassino non può – a mio parere – che essere il primo pensiero che ti viene in mente. Giusto o sbagliato che sia questo pensiero.
    Saluti,
    Mauro.

  5. ruphus

    ma a chi può venire in mente una simile assurdità? che c’entra? è ovvio che non può finire “male”, non avrebbe alcun senso…

  6. layos

    Ma per favore! Ma cosa state dicendo?
    La storia del pescatore che non bada a chi sia il fuggiasco ma condivide quel che ha perchè prevale il senso di giustizia empatica verso un disperato che fugge rispetto a quella sociale in cui se il fuggiasco è un assassino occorre ostacolarne la fuga…. me la trasformate nella storia di un assassino che uccide chi lo soccorre? Mi trasformate De Andre da anarchico in reazionario? Mi volete morto?
    E poi i carabinieri a cavallo, per quanto fessi per antonomasia, chiederebbero lumi ad un cadavere?
    Ma avete bevuto roba forte?

  7. pbm

    io sedicenne l’avevo pensato al primo ascolto, poi mi sono convinto del contrario: il pescatore è evidentemente ligure, e quindi non sorride, al massimo ha un solco che sembra un sorriso, un ghigno beffardo.
    pavida contestualizzazione: chiamare “sorriso” il taglio alla gola è un’espressione sarda, e FDA all’epoca del Pescatore non abitava ancora in Sardegna.

  8. .mau.

    premesso che io continuo a sentirmi della scuola “non l’ha ammmazzato”, provo a fare l’avvocato del diavolo.
    – i carabinieri sono carabinieri :-) sono a cavallo, vedono uno seduto e gli fanno una domanda; vedono che non risponde, scendono e si accorgono.
    – il brano è sicuramente “evangelico” (al riguardo, vorrei anche ricordare Signore io sono Irish cantata dai New Trolls :-) ); ma questo non toglie che il “servo del Signore” non venga ammazzato dovo aver versato il vino e spezzato il pane.
    – la storia può effettivamente essere raccontata in flashback, non foss’altro che perché non sembra essere passato tempo dal primo all’ultimo verso.
    D’altro canto:
    – il vecchio sicuramente dormiva prima che arrivasse l’assassino
    – il solco è sul viso, non sotto
    La “memoria che è già un dolore” può essere letta in due modi opposti, sia quella a breve termine di aver ammazzato ancora una volta sia quella a lungo termine del ricordo di qualcosa del passato (un oratorio?)

  9. layos

    >La “memoria che è già un dolore” può essere letta in due modi opposti, sia quella a breve >termine di aver ammazzato ancora una volta sia quella a lungo termine del ricordo di >qualcosa del passato
    No, IMO la “memoria è già dolore” si riferisce al fatto che l’assassino riprendendo la fuga sa che facilmente non ritroverà “il calore di un momento” e quindi anche quello fa parte dei rimpianti e dei ricordi di una vita che non potrà più avere (ovvero, oltre al resto, stare in riva al mare con un vecchio pescatore a dividere il pane e un po’ di calore umano).
    Invece la ripetizione del primo verso secondo me non è un flashback ma la sottolineatura che il pescatore con il solco *lungo* il viso, quando arrivano i gendarmi non è una persona diversa da quando è arrivato l’assassino, non si è pentito di averlo aiutato e vuole aiutarlo ancora non collaborando coi carabinieri. Cioè istintivamente solidarizza col fuggiasco solo, disperato e terrorizzato e non con l’ordine costituito che lo bracca. Che è il leitmotif di tutta l’opera deandreiana. (“se non sono gigli, son pur sempre figli, vittime di questo mondo”)

  10. Apis

    Due osservazioni:
    – l’uccisione del pescatore toglierebbe qualsiasi significato “deandreiano” alla canzone, nel senso ben spiegato da laysos qui sopra
    – chiunque abbia vissuto in Liguria e osservato i pescatori anziani almeno quelli di una volta) non può non riconoscersi nella descrizione del “solco lungo il viso” che ben rappresenta le profonde rughe indurite dal sole e dal sale marino

  11. michele mic

    mai per un momento avevo pensato che l’assasino potesse fare del male al pescatore. E’ un assassino perche’ costretto dalla vita ed ora la sua vita e’ rovinata.
    Il pescatore ha un solco perche’ la sua faccia e’ bruciata dal sole e dalle salsedine.
    mm

  12. Isa

    Il nostro Layos (certo che una riga di notizie ogni tanto potresti mandarla, bischero) vive da sempre un’esistenza intrecciata dell’opera di FDA, il che non lo renderebbe il più obiettivo degli esegeti. Ma in questo caso ha ragione, e non perché sappia qualcosa che noi non sappiamo: semplicemente, si lascia guidare dal testo, e il testo non dice assolutamente nulla a proposito di un secondo omicidio (posto che ce ne sia stato un primo: la qualifica di assassino potrebbe anche essere una vanteria da parte dell’interessato o una calunnia da parte dei gendarmi).
    Quindi, chi sostiene che “…il solco lungo il viso / come una specie di sorriso” sia una semplice notazione esteriore, e cioè la descrizione di un volto rugoso e sornione, ha dalla sua l’intenzione e realizzazione esplicita del testo, mentre chi afferma al contrario che dietro il velo delle parole si nasconda eccetera eccetera ha l’onere della prova, e infatti deve affannarsi a chiamare in causa l’intenzione dell’autore–operazione già forzata, perché l’opera letteraria può e deve parlare per sé, senza che si debba scomodare chissacchì (no, nemmeno l’autore) a spiegarla.
    Tutto questo per far presente a quelli che “Ma come facevi a non saperlo?!” che a pensarla come .mau. siamo legione, e con buoni argomenti, migliori dei loro; e la soluzione cruenta – a mio parere – è proprio l’ultima che può venire in mente, altro che la prima. Na na nai nai nai nai na nà.

  13. mfisk

    Io non so cosa dica il testo (devo aver già detto altrove che devo avere un problema congenito per il quale mi è impossibile ascoltare e capire i testi delle canzoni); però il solco l’ho sempre inteso come se gli fosse stata tagliata la gola. Non potendo contestualizzare (manco sapevo che ci fossero dei carabinieri), ho sempre avuto tale certezza.

  14. FF

    Se posso permettermi, con il massimo rispetto, l’ipotesi che il pescatore sia ucciso dall’assassino è una “Corazzata Potemkin”…
    Cos’è, il complottismo applicato alle canzoni?
    Trascuriamo la spiegazione più semplice e lineare per una soluzione arzigogolata e assurda perché “qualcuno” la interpreta così?
    Per come la vedo io – dal primo ascolto: 1970 ;-) – la storia è semplice:
    c’è un assassino in fuga inseguito da due gendarmi a cavallo, armati. Non è un assassino di professione, avrà ammazzato qualcuno per sbaglio o per un impulso improvviso, infatti ha “due occhi grandi da bambino / due occhi enormi di paura”, è impreparato alla fuga e scappa finché i morsi della fame e della sete lo costringono a fermarsi a chiedere da mangiare e da bere a un pescatore.
    Non vuole che il pescatore abbia rimorsi per aver dato aiuto senza saperlo ad un assassino, così confessa il suo delitto. Ma il pescatore “non si guardò neppure intorno” e cristianamente gli dà il vino e il pane.
    L’assassino scappa di nuovo, ricordando con dolore un tempo passato, un aprile in cui era un bambino che giocava all’ombra di un cortile.
    Quando arrivano i gendarmi il pescatore si è assopito di nuovo (o finge di esserlo) e “il solco lungo il viso” è lo stesso di prima dell’arrivo dell’assassino.
    Le spiegazioni più “profonde” le reputo non esatte soprattutto perché all’epoca (1970) De André ha scritto molte canzoni che rappresentano veloci bozzetti, storie minime con un significato importante a prescindere dalle dietrologie.
    Scusate il commento, molto più lungo (e meno interessante) della canzone :-)
    FF

  15. Isa

    @mfisk, a parte l’inanità di prendere posizione su qualcosa che ammetti di non conoscere, sarebbe interessante sapere in nome di che cosa hai potuto fare – fuori da ogni contesto, come dici – un salto anatomico dal viso alla gola, e trasformare quel salto in certezza.

  16. Diego

    L’ipotesi del duplice omicidio la vedo molto debole, se non altro per empatia tra autore e assassino, che non avrebbe mai commesso un omicidio costi, “già che c’era”.
    Vero che c’è l’ultimo sole, vero che il pescatore smette di parlare: ma l’eventuale decesso potrebbe essere legato a cause indipendenti dall’incontro, addirittura potrebbe essere morto di vecchiaia.
    Certo è che si tratta di un capolavoro, altro che canzonetta…

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