(scusate se non parlo ancora di elezioni. Mi serve un po’ di tempo per decantare)
Sono sempre stato convinto che Google Books fosse una sòla. Che senso ha farti vedere una pagina ogni tanto? È un teaser per convincerti a comprare un libro che non compreresti mai? Ora mi sta capitando di dover inserire delle citazioni in un testo, e naturalmente non è bello copiare di sana pianta la citazione da un altro libro che si possiede, perché se mai c’è stato un errore lo si perpetua. Bene: inserendo la citazione in Google appare tra i primi risultati la citazione all’interno di Google Books: si guarda il numero di pagina, si va in cima per leggere il colophon e si hanno tutti i dati. Una pacchia, non trovate?
Ultimo aggiornamento: 2013-02-26 07:00
ci sono in effetti parecchi usi possibili per google books, pur nella sua imperfezione (per altro dovuta ovviamente agli editori; del resto, alcuni libri sono in versione quasi integrale).
1) è un teaser per permetterti di decidere se comprare un libro che compreresti forse. pensa ai libri accademici: non posso andare in libreria a vederli (non ci sono), quindi come faccio a decidere se comprarlo o farlo comprare alla mia biblioteca? anche solo guardare l’indice su google books mi può aiutare (e l’indice c’è quasi sempre)
2) ricerca testuale: visto che non posso fare ctrl+f nel mio libro di carta che ho accanto a me sulla scrivania, lo faccio in google books che mi sputa il numero di pagina giusto.
3) ricerche storiche: per dire, chi è il primo che ha introdotto il concetto di “pseudoscienze”? grazie a google books, so la risposta (James Pettit Andrews nel 1797).
se già non lo conosci, ti segnalo lo sfiziosissimo servizio Ngram Viewer:
http://books.google.com/ngrams