Non ho ragione di dubitare quanto scritto da Silvana Carcano, anche se i link agli screenshot non sono raggiungibili in questo momento (capisco che la banda costi, ma averne messa una copia da qualche parte che non sia il sito di beppegrillo(tm) sarebbe stata utile).
Il mio pensiero al riguardo è semplice: l’ignoto giornalista di Repubblica è passato immediatamente dalla parte del torto. So benissimo che buona parte del carisma del Lider Maximo del M5S è dovuta ai vaffanculo strillati e riportati nel suo blog: questo non significa che uno debba abbassarsi al suo livello nel rispondere (tra l’altro a una persona che non so nemmeno se usi gli stessi termini quando parla). Il concetto «Visto che non fate lavorare i giornalisti agli show del vostro ducetto smettete di rompere il cazzo con le vostre mail grazie.» poteva tranquillamente essere reso con «Non voglio più ricevere queste mail: avendo preso atto che i giornalisti italiani non sono persone gradite durante i comizi-spettacoli del vostro rappresentante, non vedo la necessità né l’utilità di dover fare da cassa di risonanza ai vostri bollettini autocratici». Per la cronaca: ho scelto apposta un doppio registro, con la prima frase espressa con la massima chiarezza possibile. Non si sa mai.
Tra l’altro, se io col cappellino della mia azienda rispondessi in un modo simile a qualcuno, o più precisamente fossi uno che “non mantenga nei rapporti con i clienti o con i fornitore condotta uniformata a principi di correttezza”, incorrerei in un’ammonizione, o multa, o sospensione a seconda della gravità dell’atto commesso. Immagino che anche nel contratto dei giornalisti ci sia qualcosa del genere, e voglio sperare che per il quotidiano romano quelli sopra non siano principi di correttezza…
(p.s.: leggo davvero tanti che asseriscono che con le cazzate che dicono i grillini questo è solo il minimo. Il mio pensiero resta lo stesso: se vi mettete alla pari con loro, perché mai dovrei scegliere voi?)
Ultimo aggiornamento: 2013-02-25 12:46
“Tra l’altro, se io col cappellino della mia azienda rispondessi in un modo simile a qualcuno, …”
Capisco il sentimento che anima questa frase (e che in linea di principio condivido), guardando guardando le cose dal punto di vista MondoReale (TM) io la frase la cambierei in “dipende chi vai a fanculare” e dalla “forza” del mittente.
Se forza mittente >> forza ricevente, no problem ed applausi da parte del pubblico (e apprezamenti dal management od un endorsement silenzioso).
Se forza mittente > forza ricevente, no problem e vai avanti con qualche pacca sulle spalle da parte di colleghi (ed un endorsement silenzioso del management).
Negli altri casi il management prende provvedimenti se e solo se ne riceve un danno, alias solo se la sproporzione di “forza” è elevata.
Il resto è ipocrisia aziendale: a nessuno frega nulla che tu abbia sfanculato a ragione o torto chicchessia, e nemmeno se la cosa sia moralmente onesta. Basta che non faccia perdere soldi, fanculo *tutto* il resto.
Medesimo ragionamento vale dal punto di vista del giornalista: lascio all’intelligenza e sensibilità altrui intuire dove il giornalista suddetto sia posizionato, e chi ha la coscienza (e/o educazione) se farsene un problema o meno.
Perché sono problemi morali, che per definizioe uno si fa se ha una morale.