Niente da fare. Riponevo molte speranze su questo libro (Mark Levi, The Mathematical Mechanic, Princeton University Press 2012 [2009], pag. 185, Lst 10,95, ISBN 978-0-691-15456-5), tanto che me l’ero preordinato sei mesi prima che uscisse l’edizione in brossura. Invece è stato una delusione… ma iniziamo dal principio.
L’idea di Mark Levi è semplice: invece che usare la matematica per dimostrare le proprietà fisiche, lui ha usato le proprietà fisiche per dimostrare le proposizioni matematici, a partire dal teorema di Pitagora in poi. Come scrivevo, l’idea non è male, ma purtroppo io devo avere un blocco mentale per quanto riguarda la fisica, e quindi leggevo quelle pagine e non capivo nulla (a parte che se devo usare tutti quei congegni senza attrito, quelle molle di lunghezza a riposo zero e via discorrendo, tanto vale che mi metta a parlare di circonferenze senza spessore, no?). A essere del tutto onesti, ci sono due capitoli che almeno per me hanno avuto un certo valore: quello sui problemi di massimo e minimo, con l’idea di costruire una serie di computer analogica per risolvere i vari problemi, e quello sull’elettricità, con la derivazione delle leggi fondamentali a partire da quelle dei fluidi incompressibili. Anche l’appendice finale mi potrebbe essere utile se solo dovessi fare un po’ di fisica, ma per fortuna non è il caso…
Insomma, a me non è piaciuto. Magari a voi però sì.
Ultimo aggiornamento: 2013-02-16 07:00
Quindi, visto che tu matematico non lo hai apprezzato… io fisico dovrei apprezzarlo ;)
Saluti,
Mauro.
…e probabilmente anch’io.
in “lst 10,95”, “lst” sta per? “lira sterlina”? e come mai? la princeton university press non è americana?
@delio: perché io in genere li compro da UK (questo l’ho preso da The Book Depository per esempio)