Le lettere ai giornali sono sempre uno spaccato di vita reale, oltre che residuo dell’esibizionismo dell’epoca pre-blog. Ma sicuramente il momento più divertente arriva quando si va avanti a botta e risposta…
Un paio di settimane fa nella colonna della posta milanese del Corsera è stata pubblicata la lettera di un automobilista, se non ricordo male il nome Carlo Meloni, che si diceva fiero del suo suonare il clacson per avvisare i ciclisti che lui stava arrivando da dietro. Ieri c’era la risposta di una signora che ha replicato che una cosa del genere è molto pericolosa; oggi Meloni, ritenendosi evidentemente un fine umorista, ha controbattuto che proporrà al posto dei clacson altoparlanti che diffondano musica classica in modo da avvisare i poveri ciclisti, che con le loro cuffione in testa non hanno la possibilità di udire nulla.
Quello delle cuffie è l’unico punto su cui concordo col maître-à-penser meneghino. Già io non capisco come qualcuno abbia il coraggio di pedalare in città senza sentire cosa succede in giro: ma ad ogni buon conto in quel caso c’è un isolamento acustico tale da rendere il suono di un clacson simile a quello che uno può ascoltare mentre è in auto. Peccato che io in bicicletta pedali ovviamente a orecchie libere, e garantisco che una strombazzata dietro di me mi fa rischiare di perdere l’equilibrio oppure scartare verso il centro della strada: esattamente l’opposto del risultato che quell’intelligentone del signor Meloni vorrebbe ottenere. Ovviamente l’idea (a) di guidare più lentamente e (b) di lasciare nel sorpasso uno spazio tale da avere un margine di sicurezza – quello insomma che faccio io quando sono in macchina e supero una bicicletta – dev’essere un’idea al di fuori della sua sfera concettuale, ma non si può pretendere che lui distolga preziosi neuroni dalle funzioni di compilatore di lettere ai giornali, no?
Ultimo aggiornamento: 2012-12-06 12:24
il sig. M. potrebbe anche fare un piccolo pensierino al fatto che suonare il clacson nelle aree urbane è proibito dal codice (salvo situazioni di reale emergenza)
@enrico: quello io non potevo scriverlo, perché spesso pecco (beh, spesso relativamente alle rarissime volte in cui uso l’auto in città)
In effetti suonare il clacson al mezzo davanti è il metodo in vigore in vari paesi tra cui l’India.
Poiché più è grave il tono del clacson più il mezzo è pesante, chi si trova davanti sa perfettamente se deve dare strada.
In quanto (saltuario) ciclista, io ero facilitato: dovevo dare strada a tutti e molto in fretta. In compenso ero autorizzato a usare il cicalino per far valere i diritti di casta contro i pedoni.
Su strade strette in UK mi e’ capitato piu’ di una volta di non accorgermi di avere una fila di macchine dietro di me (ciclista) che attendeva silenziosamente il momento opportuno per superare. Senza suonare.
Molti automobilisti ritengono che il ciclista debba scomparire dalla strada per farli passare, e per questo strombazzano. Ben pochi sembrano rendersi conto del fatto che, se il ciclista tiene la destra e non e’ affiancato ad altri, non c’e’ alcun bisogno di suonare. E’ semplicemente necessario mettersi pazientemente in coda e superare appena se ne presenta l’occasione.