42,5%

Tanto per cambiare, non sono affatto d’accordo con Alessandro Gilioli, che si lamenta del “super pacco” che Pdl, Udc e Lega avrebbero tirato a Bersani approvando un emendamento alla (ancora ben fumosa) legge elettorale che concederebbe il premio di maggioranza alle politiche solo alla coalizione che superasse il 42,5% dei voti. C’è solo una cosa che non mi piace: che in questo modo si rischierà di nuovo di fare i rassemblement come nel 2006 (13 liste con Prodi e 12 con Berlusconi), pur di raccattare ogni singolo voto. Direi però che stavolta questo non è il caso. Ma in generale voi vorreste davvero che una qualsivoglia coalizione che abbia raccolto il 30% dei voti rischi (si fa per dire) di quasi raddoppiarli con un premio di maggioranza che sarebbe arrivato al 25%?
È chiaro che la mossa della destra è dettata da mere ragioni politiche; altrimenti si sarebbe scelto un altro sistema, come per esempio assegnare come premio di maggioranza una quantità predefinita di seggi, chessò il 10%. Detto questo, perché mai io dovrei lamentarmi di una cosa solo a causa di chi l’ha proposta?

Ultimo aggiornamento: 2012-11-07 14:04

24 pensieri su “42,5%

  1. Bubbo Bubboni

    A me pare sbagliato chiamare “ragioni politiche” il mero cercare di ostacolare Grillo sulla base dei numeri delle recenti votazioni in Sicilia.
    Va bene ripescare la propaganda sulla governabilità che sembra piacere ed è già pronta, va bene anche “dimenticarsi” che modificare la legge elettorale giusto prima delle elezioni non è proprio di chi crede fermamente nella teoria della democrazia e nelle relative istituzioni… ma in questi comportamenti non vedo nulla che possa essere chiamato politico.

  2. .mau.

    @Bubboni: no, nonostante tutto beppegrillo(tm) non ce la farà a essere il primo partito… al limite si può dire che la ragione è di fare un inciucio anche l’anno prossimo.
    Quello della legge elettorale è un tema spinoso: c’è chi dice che se si cambia legge elettorale allora il parlamento diventa delegittimato e bisognerebbe votare di nuovo. Non che io sia d’accordo, anzi fosse per me le leggi elettorali dovrebbero essere fatte al massimo un anno dopo le elezioni così nessuno sa cosa succederà al prossimo voto. Epperò…

  3. Bubbo Bubboni

    @.mau.: ma secondo te i partiti hanno valutato che tanto Grillo non sarà il primo partito, dati elettorali in Sicilia e sondaggi vari alla mano, e che quindi non c’è nessun bisogno di cambiare la legge elettorale attuale per prevenire un rischio magari mortale ma tanto impossibile?
    Però hanno anche valutato che è meglio cambiarla, tanto per togliersi il gusto di fare qualcosa di politico ogni tanto?
    Ummm… inizio a capire perché condannare la comm.ne che non ha mosso un dito per prevenire un rischio non certo ma catastrofico sembrava strano…

  4. D.

    Il limite è sensato in linea di principio, ma una cifra come 42,5 che senso ha? fosse stato il 40 si poteva capire così sembra chiaramente ritagliata sui sondaggi…

  5. .mau.

    @D.: se consideri che il premio di maggioranza porta al 55%, vedi subito che mettere la soglia al 42,5% significa avere al massimo un ottavo dei seggi come premio.

  6. D.

    Non ci ero arrivato. Rimandato in matematica ;)
    Detto questo una legge fatta apposta per non far governare gli avversari se non è un colpo di stato, poco ci manca.

  7. John Titor

    “La legge elettorale del 1953, che i suoi oppositori[1] definirono “Legge truffa”, fu una modifica in senso maggioritario della legge proporzionale vigente all’epoca dal 1946.
    Promulgata il 31 marzo 1953 (n. 148/1953), la legge, composta da un singolo articolo, introdusse un premio di maggioranza consistente nell’assegnazione del 65% dei seggi della Camera dei deputati alla lista o al gruppo di liste collegate che avesse raggiunto il 50% più uno dei voti validi.” ( http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_truffa )

  8. .mau.

    @D.: beh, è un po’ difficile dire che una legge che NON dà un premio di maggioranza sia fatta apposta per non far governare gli avversari. Esempio più calzante è il Porcellum, che nacque apposta (a parte la furbata di impedire all’elettore di scegliere la persona che lo rappresenta) per bloccare gli avversari: i venti premi di maggioranza, uno per regione, al Senato erano nati proprio per questo.
    @anonimo: la cosa più divertente è che nel 1953 la sinistra si indignò contro il premio di maggioranza, mentre ora si indigna per la maggior difficoltà a ottenere un premio di maggioranza…

  9. D.

    Se passiamo da una legge con premio di maggioranza a un’altra identica, ma senza premio mi sembra invece proprio una legge fatta per non far vincere l’avversario…
    Il confronto secondo me non può che essere fatto tra la legge attuale e la legge che si intende approvare.
    Sarebbe interessante verificare come sarebbe invece la situazione al senato ipotizzando una alleanza pd-sel e calcolando i seggi basandosi sui sondaggi attuali e a legge elettorale invariata.
    Più in generale l’apparente incoerenza tra la posizione della ‘sinistra’ tra il nuovo porcellum e la legge truffa del 1953 (e mettiamoci pure la legge Acerbo del 1924) si spiega col fatto che si tratta di leggi dettate dalle contigenze e destinate a favorire i partiti che le propongono a poca distanza dalle elezioni.

  10. .mau.

    @D.: stiamo partendo da una legge con due premi di maggioranza diversi calcolati con norme diverse, e per cui la maggioranza al Senato risulta risicata quando va bene.

  11. D.

    Sì, ma con la nuova legge anche la maggioranza alla Camera risulterebbe risicata quando va bene…
    Tra l’altro il premio di maggioranza al Senato su base regionale fu introdotto su indicazione di Ciampi che riteneva (correttamente) incostituzionale un premio di maggioranza a base nazionale.

  12. .mau.

    Tra l’altro il premio di maggioranza al Senato su base regionale fu introdotto su indicazione di Ciampi che riteneva (correttamente) incostituzionale un premio di maggioranza a base nazionale.
    Questo lo dice Calderoli, e Calderoli è uomo di onore!
    (aiutino: se vai a leggere l’articolo 57 della Costituzione, c’è solo scritto che il Senato è eletto su base regionale, il che non significa null’altro se non che le circoscrizioni per il Senato sono appunto su base regionale. Tecnicamente non ci vuole nulla a fare una legge elettorale che dica che il premio di maggioranza sia assegnato alla coalizione che ha ottenuto la maggioranza ma suddiviso su base regionale)

  13. John Titor

    .mau. nel 1953 disse tutto e il contrario di tutto a proposito della “legge truffa”. Esattamente come oggi.

  14. Bubbo Bubboni

    @John Titor: “nel 1953 [la sinistra] disse tutto e il contrario di tutto a proposito della “legge truffa””
    Uh, certamente ti riferisci al cambio di posizione del PSDI. Ma nel ’52-’53 con “sinistra” si intendeva PSI e PCI…

  15. John Titor

    Bubbone, oggi PSI e PCI non esistono; dunque stiamo tutti parlando della stessa sinistra [che per convenienza dice tutto e il contrario di tutto in base al contesto, pur di fare l’ennesima legge truffa].

  16. un altro mauro

    Solo a me pare “strano” che il premio vada alla coalizione e non al partito ?
    Capisco un premio ad un partito che superi una soglia ( o al primo, non entro nel merito ),
    ma darlo ad una coalizione che si forma solo per avere il voto è controproducente.
    O si vincola il premio ad un programma “di coalizione” ( ma lo vedo impossibile )
    oppure serve solo per far sopravvivere i parassitipolitici di professione che si aggregheranno in occasione delle elezioni per poi ritornare ai loro interessi personali.

  17. Bubbo Bubboni

    @John: Esattamente come oggi non esistono PSI e PCI allora non esisteva quella che oggi viene chiamata sinistra (e neanche quella che adesso viene chiamata destra, peraltro). Non voglio dire che i comportamenti degli antichi fossero sempre giusti, ci mancherebbe!, ma quello che esiste oggi è saltato fuori in punti precisi della storia, prima non c’era e non ci sarebbe potuto essere.
    Figurati che prima della propaganda del maggioritario, quando non era diffusa la conoscenza di altri sistemi elettorali e quando molti consideravano inaccettabile la situazione in Sudafrica (insomma in un epoca lontana) era comune ritenere che una buona definizione di sistema democratico fosse “una testa un voto”!!

  18. .mau.

    @un altro mauro: quella è una peculiarità italiana. È anche vero che nacque (nel 1953, intendo) come modo per temperare il proporzionale praticamente puro che era il sistema elettorale italiano.

  19. John Titor

    Bubbone, ti sbagli. La destra di oggi esisteva già e si chiamava DC. E’ chiaro che se vuoi un omeomorfismo locale piu’ accurato occorre aumentare il numero di variabili indipendenti passando da 1 (ie: x, asse destra-sinistra) a circa 12 (“circa 12” e’ il numero di profili, profilo piu’ profilo meno, che vari sociologhi hanno identificato come numero di insiemi in cui e’ possibile far ricadere la totalita’ della popolazione, o la totalita’ dei criminali, etc), e poi se proprio vuoi essere preciso vagliare uno ad uno i punti di indeterminazione che inevitabilmente ne restano esclusi…

  20. schifato

    “…Ma in generale voi vorreste davvero che una qualsivoglia coalizione che abbia raccolto il 30% dei voti rischi (si fa per dire) di quasi raddoppiarli con un premio di maggioranza che sarebbe arrivato al 25%?…”
    Io si, abbinandola pure a uno sbarramento del 29% ( anche se non andro’ a votare )

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