un tranquillo venerdì milanese

Stamattina verso le 8:50 arrivo in ufficio con la mia fidata bicicletta. Mentre apro il cancello carraio sento un insistente clacson; non ci faccio nemmeno troppo caso, visto che oggi è venerdì, qui in via Marco Aurelio c’è il mercato, e la gente parcheggia nei peggio modi possibili perché tanto non gliene può fregare di meno.
Arrivo su in ufficio: un gruppetto di colleghi è alla finestra vicino alla mia postazione e sta applaudendo. Escludo che applaudano me, anche perché stanno guardando fuori: mi avvicino e vedo nell’ordine (a) un’auto parcheggiata sul passo carraio dall’altra parte della strada, (b) un tipo con una bomboletta spray che sta scrivendo “pirla” sull’auto in questione. Qui la prova fotografica: come avete notato, l’anonimo scrittore è stato bene attento a colorare solo il vetro e non la carrozzeria, cosa che almeno per quanto mi riguarda è stata molto apprezzata.
Mezz’ora dopo arrivano due ghisa in bicicletta, probabilmente chiamati da qualcuno della casa il cui portone è bloccato. Guardano, e iniziano a fare la multa. Alle 9:40 arriva finalmente il proprietario: discussione con i vigili, multa messa in tasca e (finalmente) auto spostata.
Nient, volevo condividere con voi questi bei momenti :-) oltre che chiedermi perché non ci sia sempre in giorno di mercato una pattuglia di vigili…

Ultimo aggiornamento: 2012-09-07 09:38

6 pensieri su “un tranquillo venerdì milanese

  1. delio

    è anche vero che un passo carraio è basato su un contratto stipulato tra un privato (o un gruppo di privati) e il comune. chi parcheggia così danneggia solo quel condominio, non la cittadinanza. tutto sommato, chi se ne frega. è come se tu vedessi uno che ruba al supermercato e gli scrivessi in faccia “pirla”, prima di chiamare i vigilantes.

  2. Daniele A. Gewurz

    Che discorso è, delio? Ogni volta si danneggia “solo” qualcuno e non l’universo mondo. Se uno lascia la macchina in doppia fila, danneggia “solo” quelli davanti a cui ha parcheggiato; se uno parcheggia sulla rampa degli handicappati danneggia “solo” un eventuale handicappato che dovesse passare lì in quel lasso di tempo; se uno passa col rosso, poi, spesso non danneggia nessuno (a parte quando ammazza un passante, ma ha danneggiato solo quello lì). Non mi sembra un ragionamento molto sensato. Poi si può essere più o meno d’accordo con i commenti con lo spray, ma un incivile è un incivile, danneggiasse una persona o mille.

  3. delio

    secondo me la questione inizia già dall’etimologia: non è incivile perché non danneggia la civis, ma un altro privato. come un furto in casa, per dire, e non come un passaggio col rosso. del resto, se per il condominio (per qualche sua ragione) fosse fondamentale avere *sicuramente* il passaggio libero, pagherebbe al comune di milano qualche manciata di euro in piú e potrebbe mettere (e far applicare) il cartello “rimozione forzata”.
    che un terzo privato (estraneo ai fatti) si intrometta agendo come il coro di una tragedia greca (o un umarell troppo giovane) mi sembra bizzarro – non necessariamente sbagliato o giusto, ma semplicemente bizzarro.

  4. Daniele A. Gewurz

    delio, “civis” significa appunto cittadino. Ti risulta che i condomini di quel palazzo siano apolidi? E i cittadini sono tutti *privati* cittadini. Sarò strano, ma a casa mia consideriamo un po’ incivili anche i ladri. (Lo spray è discutibile, anche se dà soddisfazione, ma non è il punto della distinzione che stai facendo.)
    A parte la tua etimologia lacunosa, penso di capire che cosa intendi. Trovi diversa un’azione che danneggia 5 o 50 persone ben precise, rispetto a una che danneggia potenzialmente chiunque. Ma di fatto, in ogni caso sta danneggiando delle *persone*, non principî astratti o idee platoniche. Se io cammino benissimo sono “estraneo ai fatti” quando uno parcheggia davanti alla rampa per gli invalidi, ma ciò non ostante, mi secca vederlo fare e mi rallegro se rimuovono la macchina. E l’invalido che sarebbe potuto passare abiterà in qualche condominio, ma non è che abbia più o meno diritti sulla rampa o davanti al cancello di casa propria.
    In breve, penso di capire la tua distinzione, ma non la trovo pertinente di fronte alla protervia di chi parcheggia (o marcia, o corre, o frena) come e dove vuole senza rispetto per il prossimo.

  5. Isa

    «Alle 9:40 arriva finalmente il proprietario: discussione con i vigili,…»
    Discussione con i vigili? COME, discussione con i vigili? Voleva pure aver ragione lui, anziché profondersi in scuse?!

  6. sleepers

    Ricorda, siamo in Italia: le discussioni con i vigili vanno sempre fatte, soprattutto se si ha torto (secondo me se la ggente non si mettesse a questionare i vigili ci rimarrebbero male).

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