Carlo Maria Martini

Io ho sempre letto con piacere le interviste al cardinal Martini, anche perché la sua cultura e intelligenza erano indubbie. Capisco che c’è chi preferisce leggere interviste a beppegrillo(tm), Del Piero o a qualche partecipante al Grande Fratello; gliele lascio volentieri.
Le cose che mi hanno sempre colpito sono due. La prima è che le posizioni che esprimeva erano assolutamente secondo la dottrina della Chiesa, eppure venivano salutate come “estremiste” dalla stampa, il che significa che sapeva dirle molto bene: si vedeva che era un gesuita. La seconda e più importante, anche perché credo che fosse da quella che discendeva la prima, è che applicava nella maggior scala possibile l’ammonimento di Gesù: è il sabato che è fatto per l’uomo, e non l’uomo per il sabato. La sua fede infatti partiva dalla considerazione della persona che deve essere alla base di tutto. I dogmi sono fondamentali per la fede cattolica: ma considerare solo i dogmi e dimenticarsi della misericordia di Dio, traducendo tutto in un computo automatico di peccati e pene, diventa la morte di Dio.
Sono convinto che rideva delle battute sul suo cognome; ma sono anche convinto che avrebbe perdonato tutti quelli che ora sembrano felici di sparlare di lui mostrando di “essere controcorrente”. Perdonati, perché non sanno quello che fanno.

Ultimo aggiornamento: 2012-08-31 17:56

4 pensieri su “Carlo Maria Martini

  1. enrico d.

    Mi piace il tuo richiamo allo “spirito” inteso (anche) nel senso di humour.
    Ricordo negli anni ’70, quando era professore o rettore di una qualche università pontificia dove faceva il suo amato lavoro di biblista e di esegeta. (fu nominato vescovo-pastore un po’ a sorpresa, per dargli quella esperienza pastorale necessaria ad una sua futura candidatura al soglio pontificio. Ma come parlo forbito !)
    Nel ’77, o giù di lì, si tenne in Abruzzo un convegno scientifico di papirologia o qualcosa del genere. Monsignor Martini (era vescovo, non ancora cardinale) era tra i relatori. A fare gli onori di casa, il vescovo locale (Chieti? L’Aquila?…) che si chiamava curiosamnete Carlo Martini.
    Prendendo la parola il futuro cardinale ringraziò le autorità, e il vescovo, chiosando con un geniale “tanto nomini nullum par elogium”, che destò uno scroscio di applausi.
    Sinceramente non ricordo perchè all’epoca, mi capitarono tra le mani gli atti del congresso, che riportavano fedelmente tutti gli interventi.

  2. chiarapetrucci

    l’uso che ha fatto della sua morte è esemplare. gesuitico ed esemplare.
    Chiarap

  3. Popinga

    Quando muore una grande persona non dovrebbero esistere commenti di parte. Purtroppo l’Italia è piena di imbecilli, distribuiti equamente lungo tutto l’arco politico o ideologico. Da parte mia il rispetto di un non credente.

  4. Mauro

    Io posso solo dire – da ateo – che ho sempre considerato Martini una delle più grandi figure della cultura contemporanea.
    Sia quando ero in accordo con lui che quando ero in disaccordo.
    Saluti,
    Mauro.

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