Punto uno: se siete interessati alla produzione di Kurt Gödel come logico, o come matematico in genere, lasciate pure perdere questo libro. (Pierre Cassou-Noguès, I demoni di Gödel : Logica e follia [Les démons de Gödel. Logique et folie], Bruno Mondadori – Sintesi – 2008 [2007], pag. 272, € 25, ISBN 978-88-6159-145-5, trad. Rosella Prezzo) Fin qua non ci sarebbe ancora nulla di male: tecnicamente credo che l’intenzione dell’autore fosse di parlare del Gödel filosofo. In fin dei conti Noguès è profesore universitario di filosofia, quindi tutto tornerebbe. In effetti si vede come il grande logico, più che platonista, in realtà è più legato a Leibniz; c’è qualche punto interessante, come la spiegazione di come lui ritenesse la mente (non il cervello, attenti) intrinsecamente più potente di una macchina di Turing e da lì producesse implicitamente una prova ontologica dell’esistenza di un aldilà. Ma il tutto si basa sulle ricostruzioni dell’autore a partire da una pletora di frammenti e appunti mai pubblicati in vita, generalmente datati ma senza nessuna relazione tra di loro, rimessi in una cornice pressoché inventata e peggio ancora con una prosa ripetitiva e a tratti confusa – non credo per colpa della traduttrice Rosella Prezzo, anche se mi è sembrata un po’ a disagio nella parte matematica – e con un’inutile enfasi sulla psiche di Gödel manco fossimo nello studio di uno strizzacervelli. La quarta di copertina ha ragione quando scrive che il libro è “a tratti con sapori romanzeschi”, vedi ad esempio il capitolo iniziale, ma questo non è certo un bonus; sicuramente non è “ben scritta”, e anche se è “accessibile a un lettore non specialista” (io: matematica ne so, logica un po’ anche, ma psicologia proprio no) non la consiglio proprio.
Ultimo aggiornamento: 2012-08-25 07:00
L’ho letto qualche anno fa, e non posso non essere d’accordo con te. Aggiungo che è anche noioso.
Per un altro ritratto del Gödel “uomo” puoi vedere quello che in proposito racconta George Dyson in Turing’s Cathedral.