Robert Chambers è un precursore di H.P. Lovecraft, mi dicono. In effetti non è il mio stile preferito, per usare un eufemismo: devo dire però che in questo racconto breve (Robert W. Chambers, Il riparatore di reputazioni [The Repairer of Reputations], Dragomanni 2012 [1895], 69 KB, € 1.99, ISBN 9788867550159, trad. Daniele A. Gewurz) ho apprezzato abbastanza la storia, anche se la mia impressione è che Chambers si fosse bevuto qualcosa di davvero buono mentre la scriveva: capisco l’oscillare tra la realtà e la pazzia, ma non sono proprio riuscito a capire come si collocano le reputazioni da riparare – che bello, sembra di essere nel presente con la pulizia delle reputazioni online! – nel contesto.
A proposito di contesto, l’enorme apparato di note di Daniele Gewurz, che non solo è il traduttore ma anche il curatore, ha alzato il punteggio che do al libro. Ammetto che le scelte di traduzione interesseranno solo pochi patiti come il sottoscritto, che sa bene quali mal di pancia può dare la ricerca della frase “giusta” (che non necessariamente è la traduzione letterale). Ma garantisco che la prefazione con il contesto storico da un lato e letterario dall’altro raddoppia il piacere della lettura, ed è l’indubbio valore aggiunto dell’opera… il che del resto è l’esplicito mandato dei Dragomanni.
Ultimo aggiornamento: 2012-07-28 07:00
LoveRcraft, bestia! Bisogna studiare ragazzi, studiare studiare studiare (cit.)
@isa: tesoro, tanto non mi piace e non lo leggo :-)
Se intendevi lo scrittore, il nome corretto è Lovecraft.
Se intendevi il famoso gourmet di sottilette, il nome corretto è Loverkraft.