Qualche giorno fa Arianna Ciccone ha scritto un bell’articolo su Valigia Blu, riprendendo una polemica con Michele Serra sull’utilità (e la validità…) dei commenti in rete: nella fattispecie dei commenti agli articoli dei quotidiani online. Secondo Serra, «sull’edizione online di un quotidiano io cerco le notizie, non una gragnuola di commenti generalmente sciatti o livorosi o ininfluenti».
La mia sensazione – corroborata dalle Colonne Infami e dai Boxini Morbosi di Corsera e Repubblica – è che sull’edizione online di un quotidiano la gente cerchi il gossip. Dove mi sento di essere d’accordo con Serra è che la maggior parte dei commenti sui quotidiani online, ma non solo, sono livorosi o ininfluenti: per quanto riguarda la sciatteria credo che sia un non-problema, per l’usuale brevità del singolo commento e soprattutto perché non è da un commento che io mi aspetti il nuovo vincitore del Pulitzer. Sono però convinto che la qualità dei commenti dipenda molto da due fattori: il tipo di notizia e l’importanza della sorgente. Per quest’ultimo punto appare chiaro il tentativo da parte di molti commentatori di appiccicarsi un po’ di notorietà riflessa: “se commento sul sito di XYZ, anch’io faccio parte in un certo senso di XYZ!”. Ma anche il tipo di notizia conta molto: siamo una nazione di esperti tuttologi, ma ho visto che su certi temi non necessariamente ipertecnici i commenti arrivano sotto forma di discussioni anche accalorate ma comunque civili. No, non mi aspetto che su Repubblica questo possa succedere, e ho molto apprezzato la scelta di Stefano Bartezzaghi di lasciare Lessico e Nuvole sotto forma di rubrica e non farla diventare un blog.
Abolire del tutto i commenti però mi pare come buttare via il bambino insieme all’acqua calda sporca, e quindi trovo interessante l’idea di Gawker di stilare una “classifica dei commenti”, riportando in cima con un algoritmo proprietario quelli che sembrano più interessanti per tutta una serie di motivi. Nulla di veramente nuovo sotto il sole, se si pensa che Slashdot ha da anni un sistema di punteggi che dà la possibilità al lettore di indicare una soglia di irrilevanza personalizzata; e non leggendo Gawker non so quanto la cosa stia funzionando in pratica. Però l’idea mi pare interessante e da seguire.
Voi invece che ne pensate? Ha senso una classificazione dei commenti? Qua potete tranquillamente commentare :-), tanto i numeri sono così bassi che è facile buttare via il rumore.
Ultimo aggiornamento: 2012-07-16 07:00
In realtà esistono da anni numerosi algoritmi di clusterizzazione adatti alla trattazione del testo. Non dovrebbe essere difficile per r.it e corsera valutare, anche in modo preliminare, l’aderenza (o meno) tra l’argomento dell’articolo ed i suoi commenti.
Per i commenti molto corti (o troppo lunghi) è probabile che inizialmente l’algoritmo fallirà miseramente, ma si può sempre lasciare spazio ai “Grandi commentatori” di segnalare errate classificazioni in modo da migliorare il training.
Accidenti, non ho fatto in tempo a leggere l’articolo stamattina e a commentare con un bel “PRIMO!”. :-D
A volte leggo più i commenti dell’articolo stesso. Penso che comunque è vero che a seconda dei giornali i commenti sono più spazzatura che in altri. Non per questo me ne dispiace. A volte leggo i commenti della Gazza e li trovo spassosi. O quanto meno quei buon 3 minuti da buttare. Non mi piace poi fare un elenco di ciò che devo tenere o buttare a seconda di un algoritmo. Lo trovo riduttivo. Però sarei curioso di vederne i risultati. By