Come è possibile che all’inizio del IX secolo ab urbe condita – insomma, alla fine del primo secolo dopo Cristo – un generale romano e suo figlio stiano andando a vedere qualche crocifissione su una biga a vapore? Spiegarlo qui rovinerebbe la sorpresa, quindi vi lascio al libro (Somtow Sucharitkul, Aquiliade, Urania 1021 (1986), pag. 224, trad. Olivia Crosio) scritto da un ancora più improbabile autore tailandese. Vi basti sapere che Roma ha sfruttato le invenzioni di Epaminondas per attraversare l’Atlantico e conquistare (si fa per dire) alcune province indiane. Aquila, capo della tribù dei Lacotii, è stato nominato senatore e fa la sua bella figura con la toga e il cappello piumato, soprattutto quando il Watson… ehm, il protagonista, il generale Titus Papinianus (Papinianus è il secondo nome di Sucharitkul per la cronaca) è costretto a diventare governatore della Lacotia e cercare la Cina.
La prima parte di questa ucronia è probabilmente la più divertente, e anche l’ultima più direttamente fantascientifica non è male; la parte mediana è invece un po’ troppo esagerata, visto che cerca di mettere insieme troppe cose senza limitarsi a far vedere il conflitto tra le usanze romane e quelle indiane. Carini alcuni riferimenti romani: i libri di scienza fantastica, Asimovius e le Fondationes li riconoscerete tutti, ma forse avrete qualche problema a capire chi è P. Josephus Agricola… che pure è un esperto di questo tipo di storie.
Ultimo aggiornamento: 2021-04-09 10:02
Capii (ma è uno dei miei autori preferiti)
Ma no, i fan di Philip José Farmer non sono così pochi :-)
No, non avro’ difficolta’ a riconoscere P. Josephus Agricola, anche perche’ mi pare che lui stesso abbia usato questo pseudonimo una volta….
È passato troppo tempo da quando l’ho letto: adesso dovrò recuperarlo da uno dei tanti scatoloni che ho in soffitta…
Cattivo!!!
@sini: di pseudonimi ne ha usati tanti, ma non mi ricordo di quello (mentre mi ricordo di un altro scrittore che ha usato quel nome per un suo personaggio)
@.mau.: hai ragione, mi sono espresso male. Sono sicuro di aver letto qualcosa, non mi ricordo cosa, in cui viene citato P.J.Agricola, che e’ chiaramente P.J.Farmer, ma non ricordo l’autore.
Nemmeno io ricordo che PJF abbia usato quello pseudonimo ma nella lunga lista me lo saro’ perso.
BTW sembra che Somotow ultimamente si occupi piu’ di musica che di libri (e’ anche direttore dell’Opera House di Bangkok).
Lo trovate ovviamente su FB, ma scrive piu’ di musica e politica che di letteratura.
@agostino, @sini: viste le nostre letture comuni, probabilmente vi ricordate “Il Dio dell’Unicorno nudo” (God of the Naked Unicorn) di Ova Hamlet aka Richard Lupoff apparso in Sherlock Holmes nel tempo e nello spazio, dove c’è un Albert Payson Agricola :-)