Leggo solo oggi questo articolo, che riprende immagino un lancio di agenzia: la direzione generale per la sicurezza stradale del ministero Infrastrutture e Trasporti avrebbe ammesso la possibilità di marcia contromano delle biciclette «su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante». I curiosi possono leggere i tanti commenti sul Giornale (nota: su questi temi in genere la dicotomia destra-sinistra non si applica, sono molto trasversali).
Naturalmente nessuno dei giornali da me consultati è andato a verificare cosa fosse stato effettivamente scritto: ci devo al solito pensare io. I miei ventun lettori potranno così leggere l’interpretazione autentica del ministero, «la competente Direzione Generale del Mit ha infatti specificato che, solo nel caso in cui ricorrano particolari circostanze (traffico modesto sulla tratta, velocità limitata, strada di larghezza ridotta) sarà possibile istituire un doppio senso di circolazione, di cui uno riservato alle biciclette, così da estendere ulteriormente i percorsi ciclabili nei centri storici ed aumentare le condizioni di sicurezza per il transito dei ciclisti.», e soprattutto «Eventuali relative variazioni del traffico dovranno essere, in ogni caso, evidenziate da unapposita segnaletica stradale.»
Voi magari non ci crederete, ma quando ho letto la notizia originale non avevo pensato a null’altro. Non so se voi siete stati in Olanda: ci sono le strade con un cartello di divieto d’accesso e poi sotto qualcosa tipo “uitzondering fietsen”, cioè “tranne biciclette”; e dall’altro lato c’è l’equivalente cartello di “attenzione, biciclette contromano”. Niente strisce per terra, ma almeno un minimo di notifica: altrimenti mi pare ovvio che bisogna modificare il codice della strada per rendere la cosa il default, anche se solo nei casi suindicati. Ciò detto, la proposta mi pare ottima, soprattutto se ci si deciderà a multare seriamente chi parcheggia in divieto in quelle strade. Ci sono vie sufficientemente larghe per lasciare andare contromano le biciclette, ed è molto meglio fare così che occupare i marciapiedi. (Faccio coming out: in alcuni miei percorsi faccio un tratto di una cinquantina di metri contromano, e non mi sogno proprio di farlo sul marciapiede. È anche vero che quei tratti di strada, oltre che essere abbastanza larghi per permettermelo, sono usati solo da chi in quel pezzetto di strada ci abita…)
Ultimo aggiornamento: 2012-04-10 13:41
Non capisco il “sarà possibile istituire…” nel link citato. A Padova questa cosa la fanno da anni (con il cartello “tranne biciclette” e apposita segnaletica orizzontale). Forse la differenza sta nella presenza o meno della segnaletica orizzontale…
perchè non prevedere anche sui marciapiedi molto larghi o sotto i portici un percorso ciclabile? legalizziamo i percorsi ciclabili già in uso da esperti ciclisti cittadini (come me): io cerco sempre di attenermi alle regole del codice stradale, ma a volte, soprattutto in periferia nord di torino (niente piste, strade strette, molti sensi unici) è impossibile stare nella legalità, a meno di impiegare il doppio del tempo per raggiungere la meta.
@maria lissoni: io pedalo a una velocità tra i 20 e i 25 all’ora. Per farlo in sicurezza su un marciapiede non basta disegnare una riga in mezzo, occorre che i pedoni stiano dalla parte giusta della riga. Probabilità di questo? zero.
Sopra i 25 km/h diventa pericolosa anche una pista ciclabile ben separata da un muretto.
uitzondering -> uitgezonderd
In Italia abbiamo una mobilità urbana autocentrica ed è difficile riequilibrare spazi e tempi per tutti, figuriamoci per le bici. E le strade a doppio senso “limitato” alle bici? Roba da pazzi. Però ci proviamo.
@pino: grazie. Il mio neerlandese è virtualmente nullo, a volte riesco a leggere un testo ma nulla più.
@il barbarico re: tanto più di 25 all’ora non riesco a fare :-)
Qui (in Germania), come in Olanda, ci sono i divieti di questo tipo: http://www.freiburg.de/servlet/PB/show/1198505_l1/Rad_Einbahnstrasse.jpg
E ci sono anche le piste ciclabili sui marciapiedi. Qui a Heidelberg autisti e pedoni sono molto abituati alla presenza di ciclisti e tutti conoscono bene le regole. Addirittura i bambini intorno agli otto anni ricevono delle lezioni da parte di un poliziotto con patentino finale. Nonostante ciò bisogna stare molto attenti quando si percorrono (sia da ciclista che da pedone) le piste sui marciapiedi. Ho visto più incidenti ciclista/pedone che incidenti automobilistici.
Saluti
Io credo che tutto sia nato da un tentativo di patch fatto al codice della strada.
Per fare andare a doppio senso le biciclette su una strada a senso unico si possono fare sue cose: o si fa una strada a doppio senso, e quindi con due corsie almeno larghe mi sembra due metri, oppure si fa una pista ciclabile a doppio senso di marcia e quindi di una certa larghezza minima, oppure si fa una ciclabile a singolo senso di marcia ma protetta.
Oppure in effetti si fa all’italiana e si fa una striscia gialla sull’asfalto col disegno di una bici e via.
Credo si volesse permettere di fare una pista ciclabile monodirezionale non protetta in alcuni tipi di strade ma non ci si e` capiti.
@Mike: no, non serve una patch. Pensa alle strade a senso unico o divieto d’accesso “eccetto mezzi autorizzati” oppure “eccetto mezzi di soccorso”. Insomma, la striscia per terra non serve, ma il cartello sì; e la cosa ha senso perché l’automobilista che va nel senso normale deve sapere cosa può succedere.