_Gli asparagi e l’immortalità dell’anima_ (libro)

[copertina] A dire il vero, la mia edizione di questo libro (Achille Campanile, Gli asparagi e l’immortalità dell’anima, Rizzoli 1999 [1973], pag. 208, € 7.80, ISBN 9788817680431) è la prima edizione rilegata del 1973, che ho comprato nel marzo 1994 in un negozio di remainder: una serie di etichette avevano fatto lievitare il prezzo da 3500 a 22000 lire… e l’etichetta del penultimo prezzo di 16000 lire era comunque marcata Rizzoli, quindi non era stato accresciuto apposta per poi scontarlo. Ma bando alle ciance e passiamo alla recensione vera e propria.
Campanile aveva il suo stile inconfondibile, e anche in questi racconti tardi credo che bastino poche righe per capire che il testo è suo. Dal mio punto di vista, è un autore che io devo leggere a piccole dosi, perché dopo un po’ mi annoio: il formato a storielle autoconcluse da questo punto di vista è perfetto. Le storie mostrano la loro età, ma spesso sono ugualmente deliziose, come quella della vacanza sugli sci oppure del periodo antiquario passato da lui e sua moglie; a volte però la vena di tristezza che Campanile aveva già da trentenne è un po’ troppo forte e non viene nascosta dalla battuta umoristica. Ma come scrivevo Campanile è così: o lo ami o lo odi.

Ultimo aggiornamento: 2012-03-28 07:00

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