Questo libro (Georges Ifrah, Enciclopedia universale dei numeri [Historie Universelles des Chiffres], Mondadori – Doc 2008 [1981, 1994], pag. XXV+1602, € 38, ISBN 978-88-04-58333-2, trad. Paolo Frassi, Daniela Nicolò, Adriana Pancaro Sivestri, Luciano Revelli) è un’opera monumentale, ancora di più pensando che è stata composta da una sola persona. La parte più corposa del testo racconta tutti i sistemi di numerazione sviluppati dall’umanità. Sono davvero tanti, anche perché soprattutto nell’antichità questi sistemi si evolvevano e pertanto non si può parlare di un singolo sistema ma di una famiglia di sistemi. Inoltre anche il passaggio al sistema di numerazione attuale non è così semplice: si fa in fretta a dire “è stato inventato dagli indiani”, ma ci sono letteralmente decine di sistemi indiani, ciascuno con i suoi bei simboli diligentemente riportati nelle numerosissime tavole. Il testo si conclude con due appendici, una sulla storia del calcolo automatico, e un saggio sul concetto di informazione. Il giudizio sul libro? beh, secondo me una cura dimagrante gli avrebbe fatto bene: non tanto per eliminare cose che potrebbero sembrare completamente fuori tema, tipo la spiegazione di come in sanscrito i numeri venivano indicati con perifrasi per evitare ripetizioni ed essere più poetici (sono cose interessanti), quanto per evitare la ripetizione multipla degli stessi concetti non solo tra i diversi capitoli ma anche a distanza di poche pagine. La lettura (sì, me lo sono letto da cima a fondo) risulta insomma pesante: probabilmente è più semplice usare il testo come una vera enciclopedia e cercare l’informazione che serve. Traduzione senza infamia e senza lode; parecchi refusi però nel testo.
Ultimo aggiornamento: 2012-02-25 07:00