Di Scalfaro (“Oscar Maria”, come lo chiamavo io) ne hanno parlato tutti: ieri pomeriggio sono morbosamente andato a vedere le home page del Giornale e di Libero, trovando più o meno quello che mi aspettavo. Però mi pare che tra i vari ricordi ci siano due cose che sono passate nel dimenticatoio, o meglio che sono state sì rievocate ma senza i retroscena che dal mio punto di vista sono più interessanti.
La prima è la circostanza in cui è stato eletto Presidente della Repubblica. Il problema non era tanto lo scoppio di Tangentopoli; o meglio Tangentopoli stava bloccando le votazioni, per i veti incrociati anche all’interno della maggioranza. Tutti hanno ricordato che la situazione si sbloccò a causa della strage di Capaci che portò alla decisione di scegliere una “figura istituzionale” (Scalfaro era appena stato nominato presidente della Camera), ma pochi mi pare abbiano aggiunto che lo sponsor principale di Scalfaro fu niente meno che Marco Pannella, la persona a prima vista meno indicata ad apprezzare un baciapile come l’Oscar Luigi. Secondo me, Pannella lo preferì a Spadolini perché lo sentiva una testa dura come lui: resta il punto che quello fu il punto ascendente della parabola del Giacinto, che tentò inutilmente di ripetere il giochetto con la scelta del Pres.Cons.Min ma non ci riuscì, e poi finì man mano a far votare i suoi sodali per chi gli prometteva un minimo di visibilità.
La seconda cosa che mi pare posta in seconda fila è il suo comportamento durante il primo governo Berlusconi. Sappiamo tutti perfettamente che Scalfaro odiava Silvio, e che con ogni probabilità il suo ruolo è stato ben al di là di quanto la prassi assegna al Presidente della Repubblica: Ciampi e Napolitano in confronto sono stati dei notai. Ma soprattutto da destra sono tutti a ricordare il ribaltone, cosa che invece è stata assolutamente corretta… a meno che non si dimostri che Scalfaro ha intimato a Bossi di rompere la coalizione di governo. Quello che viene dimenticato è il ruolo avuto da Scalfaro nel non firmare la lista originale dei ministri con Cesare Previti alla Giustizia (l’equivalente di mettere una volpe di guardia al pollaio…) con il suo spostamento al volo alla Difesa. Questo sì che è stato un atto contro la Costituzione, visto che il Presidente della Repubblica non ha tecnicamente potere sulla scelta dei ministri (mentre ce l’ha sulla scelta del PresConsMin)! Oh, per quanto mi riguarda ha fatto bene, e mi sa che sotto sotto ne siano convinti anche quelli di destra visto appunto che hanno glissato sulla cosa preferendo appunto tuonare sul ribaltone; però la cosa è appunto passata in second’ordine, mentre sono convinto che questo sia invece il modo migliore per ricordarlo. (Sì, ci sarebbe anche la sua difesa della Costituzione con i comizi a novant’anni suonati, ma io ho le mie preferenze)
Ultimo aggiornamento: 2012-01-30 11:19
C’e’ un episodio giovanile di Scalfaro che mi fa sorridere. Da esordiente parlamentare democristiano inveì pubblicamente contro una giovane donna al ristorante perchè “rea” di essersi seduta a tavola in un luogo pubblico con le spalle scoperte. Cosa che suscitò l’ira funesta del di lei padre, ufficiale dell’esercito che lo sfidò a duello per lavare col sangue il disonore profferto ma Scalfaro declinò sostenendo che lui, da cattolico, non avrebbe potuto macchiarsi di sangue (e non escludo che il fatto che l’ufficiale fosse un provetto schermitore abbia giocato un ruolo nella scelta :) ).
@glayos: tra l’altro la signora era la moglie di un esponente missino (o monarchico?) di spicco…
@mau, si ora che lo scrivi ricordo anche io qualcosa del genere :)
“…visto che il Presidente della Repubblica non ha tecnicamente potere sulla scelta dei ministri.”
Uhm, sei sicuro?
Non sono un esperto, ma la Costituzione recita (art. 92):
“[…] Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.”
Vista così sembra che il PdR abbia un qualche potere di veto sulla lista dei Ministri…
@diego: la prassi ritiene che quella sia semplicemente una controfirma dovuta, un po’ come (a ruoli invertiti) la controfirma del Guardasigilli per la firma della grazia da parte del Presidente. Non per altro non è mai capitato che un Presidente rifiutasse esplicitamente un ministro… anche nel caso di Previti è stato fatto tutto sottotraccia.
La prassi cede sempre il posto alla forma scritta, non il contrario.