<img src="http://xmau.com/notiziole/thumb/pollo.PNG" alt="[polli]" La tragedia della Concordia, e le italiane farse al contorno, sono arrivate sulle pagine dei quotidiani di tutto il mondo: soprattutto l'audio della telefonata tra De Falco e Schettino è diventata un hit internazionale. Così per esempio il New York Post ha sbattuto in prima pagina il "Torni subito a bordo, c*zz*!" (diventato "Get back on board for f*** sake!") denominando il capitano della nave da crociera "Chicken of the sea".
Ma non sono solo i blogh che si parlano addosso: anche la stampa spesso indulge a tali pratiche. Così il Messaggero nella sua versione online riporta la foto della prima pagina del New York Post spiegando all’italico lettore che all’estero Schettino è diventato “il pollo dei mari”. In effetti, se uno apre un qualunque vocabolario e cerca il lemma “chicken”, la prima parola che trova è “pollo”. Su questo non ci sono dubbi. Peccato però che una lingua non sia semplicemente un assemblaggio di parole: non per nulla i traduttori automatici sono spesso usati per fare quattro risate alla vista della “traduzione”. Ecco: il concetto inglese di “chicken” come persona paurosa è reso in italiano non da “pollo” bensì da “coniglio”, come credo tutti i miei ventun lettori sanno perfettamente, e come del resto sanno anche alcuni giornalisti del Messaggero: cliccando sul collegamento interno presente nell’articolo si arriva a un altro articolo dove il titolo inglese viene correttamente reso come “coniglio dei mari”.
È vero che un pollo non sa nuotare, ed è anche vero che questa figuraccia probabilmente non supererà le acque territoriali italiane: ma non sarebbe bello avere un minimo di controllo su quanto si scrive?
Ultimo aggiornamento: 2012-01-19 11:44
Il titolo del New York Post ha anche un altro livello dilettura.
“Chicken of the sea” è anche uno dei più importanti marchi americani di tonno in scatola. E il tonno è un altro animale non noto per la sua furbizia…
@dedioste questa mi mancava (il sito è http://chickenofthesea.com/ , per i curiosi). Insomma è come se noi avessimo scritto “capitan Schettino o tonno Nostromo”? [EDIT: “comandante Schettino” non ha la metrica giusta]
Non oso pensare che cosa avrebbero scritto se avessero datto del “yellow” a Schettino.
Un po’ fuori tema, ma ho trovato molto efficace – anche se ovviamente un po’ triste – il titolo del servizio che una TV americana ha dato ad una trasmissione che cercava di illustrare le responsabilità del naufragio. Il titolo era “Captain off course”, leggibile sia come “Il capitano, ovviamente”, per dire che la colpa era indubbiamente dello Schettino, sia come “capitano fuori rotta”. Dichiarazione del colpevole e causa del delitto in una frase sola…
@piotr: come mi hanno fatto notare in altra sede, “captain” in questo caso è il “comandante”, non il “capitano”… (sì, ci sono cascato anche io)