Non ci crederete, ma un torinese come me non ha mai letto nessun giallo della premiata ditta F&L. (Lessi e apprezzai Donne informate sui fatti, ma quella è un’altra storia). Ma naturalmente, da buon lettore della Busiarda e vecchio appassionato di fantascienza sono sempre stato a contatto virtuale con la coppia prima e con lui da solo poi, dal racconto a puntate delle loro avventure nella valigetta diplomatica di Gheddafi alla sua rubrica su Tuttolibri, terminata un paio d’anni fa quando capii che ormai gli anni stavano chiedendo il loro pedaggio… tanto che mi stupii favorevolmente che fosse ancora riuscito a terminare il libro a quattro mani con Massimo Gramellini, che oggi lo ricorda sul suo Buongiorno.
Sì, dovremmo avercela con una lama delle Forbici d’Oro della fantascienza italiana: ma l’abbiamo già perdonato da mo’, era difficile tenere il broncio verso un signore (e un traduttore, e un descrittore di Torino, degno sodale di Mario Soldati per chi si ricorda ancora di lui)
Ultimo aggiornamento: 2012-01-16 13:31
ah, è la *Busiarda* :-)
chè del dialetto torinese non si sa niente, low profile in tutto, e nel commento di ieri mi è venuto *Bosiadra*, senza pensarci, che è dialetto trentino
(per i non torinesofoni: la u di Busiarda si legge alla francese, “ü”)
La donna della domenica è il loro più bel giallo, A che punto è la notte è il loro più bel libro.
Mi stai dicendo che ho passato i miei anni formativi a leggere SF censurata dal duo? Ah, che peccato. Però era bellissima. Perdonati subito.