moriremo porcelli

Spero mi perdoniate se aspetterò le motivazioni prima di commentare la decisione della Consulta di non ammettere i due referendum sulla legge elettorale: c’è già tanta gente che parla a vanvera, non riuscirei nemmeno ad aggiungere rumore. Mi limito a fare una metafora su cosa forse è successo, perché mi piace fare metafore :-)
Come sapete, la legge elettorale attuale (il Porcellum) è scritta come una serie di modifiche alla legge elettorale precedente (il Mattarellum). Insomma è come dire che il legislatore – permettetemi il parolone associato a Calderoli – ha preso una bicicletta, ci ha lavorato un po’ su e l’ha fatta diventare un triciclo. Questo significa che la bicicletta non c’è più, ed eliminare il triciclo (abrogare tutto il Porcellum) ci lascia anche senza bicicletta. Questo per il primo quesito. Per il secondo, che a furia di tagliuzzamenti toglieva una ruota al triciclo per farlo ridiventare una bicicletta, la risposta potrebbe essere “sì, ma se tolgo una ruota al triciclo mica si riesce a stare in equilibrio con l’altra ruota scentrata!”
Detto questo, non è che ci voglia molto a capire la sparata di Tonino Di Pietro contro Napolitano. È esattamente lo stesso modo di fare della Lega: cercare di recuperare consensi con un’opposizione martellante, e si sa che i martelli non sono esattamente strumenti intelligenti. (Per la cronaca, quella dei radicali che votano contro l’arresto di Cosentino è una posizione leggermente diversa: “parlate anche di noi, non importa se siamo maggioranza od opposizione perché tanto è la stessa cosa”).
Ultima sciocchezzuola: non sono state raccolte un milione e duecentomila firme per questi referendum. Sono state raccolte due volte seicentomila firme, che è una cosa un po’ diversa.

Ultimo aggiornamento: 2012-01-13 10:14

13 pensieri su “moriremo porcelli

  1. mbuto

    vaaabene, ooookey! solo una nota: se (ipoteticamente) fosse stato ammesso anche uno solo dei referendum, i partiti si sarebbero affrettati a cambiare questa legge; in quest’altro scenario, invece, restano solo le esortazioni di un onesto — scommetto che nulla cambierà

  2. .mau.

    oh, ma infatti la decisione della Corte Costituzionale è politica, e – insieme al non arresto di Cosentino – è vantaggiosa per Monti e in ultima istanza per Nappy. Però un conto è considerare i vantaggi pratici, altro conto è parlare di favori e favorini.

  3. .mau.

    per Cosentino, perché Silvio aveva già minacciato di togliere l’appoggio al governo; per il referendum, perché se si fa una legge elettorale (o passa il referendum) sono tutti pronti a rifare elezioni “perché la legge è cambiata”.

  4. Leonaltro

    Sulla seconda non saprei. Se hanno tutta ‘sta voglia di andare a elezioni lo possono fare già adesso sia a destra che a sinistra, perché un cambio di legge elettorale (per loro peggiorativo perché non potrebbero auto-scegliersi) dovrebbe essere uno stimolo maggiore?

  5. mestesso

    @.mau.: domanda (fatta perché non ho seguito bene la cosa, tenevo famiglia incasinata): mi motivi meglio “due volte seicentomila”?

  6. .mau.

    @mestesso: vedi qua (il lancio di agenzia di dicembre). Detto in poche parole: i cittadini che hanno firmato per i referendum sono stati seicentomila, ma visto che i referendum sono due le firme sono state un milione e duecentomila. (Poi alcune non sono state considerate valide, ma questo è nella normalità). Insomma, tecnicamente “un milione e duecentomila firme” è corretto, ma il lettore poco attento lo trasforma in “un milione e duecentomila persone hanno firmato”.

  7. Bubbo Bubboni

    D’ora in poi dovrebbero parlare del “numero di firmatari unici” e non genericamente del “numero di firme”, se po’ di cultura web passasse ai comunicati stampa :-)
    Però mi pare che sia sbagliato pensare che i partiti non possono “migliorare” la legge a proprio vantaggio. Continuo ad avere l’impressione che i costi delle alleanze preventive con chi magari ti fa solo perdere voti e di suo ne porta pochi e, viceversa, non poter tirare su dopo chi ha voti utili, sia un pregio che di questi tempi è bene aggiungere alle attuali prerogative delle segreterie.
    Il tutto riconfermando la retorica che è già stabilmente nelle zucche dell’elettorato, in modo da non creare confusione e da avere una campagna elettorale dove i messaggi (o, peggio, i contenuti!) non devono essere preventivamente negoziati (es. facile facile la TAV) e possono essere quindi trasmessi in modo più efficace e diretto.
    Credo che un solo punto non possa essere più oggetto di discussione: il maggioritario è imposto allo stesso livello e dalle stesse forze che hanno ordinato le modifiche alle costituzioni per includere limiti di spesa, tagli alle pensioni, soldi gratis alle banche, ecc. ecc.
    Per il resto pare che si possa ancora giocare a livello locale ma questa volta la penna non vince.

  8. marcoxa

    Ottima la nota sulle 600×2 firme. È come quando i radicali (te` che sorpresa) ne raccolsero 6 milioni nel 1998 per i 10 referendum 10 “liberali e liberisti” (alcuni dei quali così palesemente incostituzionali che l’avrebbe capito anche un nordcoreano).
    ntuniott

  9. 'povna

    Sono totalmente d’accordo con te. Aspettiamo le motivazioni, innanzi tutto. E poi siamo consapevoli di come funziona la giurisprudenza della Consulta, prima di gridare (e Di Pietro dovrebbe ben saperlo pure lui…).
    Ne ho parlato oggi anche da me.

I commenti sono chiusi.