A quanto sembra, una delle Grandi Idee di ATM per potenziare i mezzi pubblici è farli pagare di più nelle ore di punta, invitando così in pratica la gente a sfruttarli per tutta la giornata e ottimizzando il loro uso. Potrei commentare che non tutti hanno la possibilità di cambiare orari e che è vero che nelle ore di morbida ATM potrebbe aggiungere mezzi ma dovrebbe prima assumere autisti: ma quelle non sono considerazioni matematiche, a meno che non abbia un modello numerico.
Quello che invece vorrei commentare è la seguente frase del neopresidente di Atm Bruno Rota: «Il problema è l’indice di saturazione dei mezzi e delle banchine, il numero di persone per metro quadro (al massimo sei), che in certe ore sono del 75%. Questo significa che ci sono quarti d’ora in cui la concentrazione è superiore al 100%». D’accordo, magari non è stata proprio proniunciata così, ma sicuramente così è stata scritta. L’affronto alla logica non è dovuto alla possibilità che la concentrazione sia superiore al 100%, come qualcuno potrebbe ingenuamente penare: gli esseri umani, a differenza dei liquidi, non sono incompressibili e per sperabilmente brevi periodi si può immaginare che di sardine nel bus ce ne siano più di sei per metro quadro, persino in inverno con cappotti e giacconi. Non è nemmeno dovuto ai “quarti d’ora” messi lì quasi come abbellimento: è presumibile che la granularità delle statistiche in mano ad ATM sia di quell’ordine di grandezza.
L’affronto alla logica è nell’immaginare che da un indice medio del 75% in certe ore segua necessariamente che ci siano certi quarti d’ora in cui si superi il 100%. È come dire “sto andando in autostrada, e nell’ultima ora ho tenuto la media dei 75 all’ora; pertanto in certi quarti d’ora ho superato i 100 all’ora”. Chi lo dice? Nessuno, anzi lo dice Bruno Rota o il giornalista che ha riportato il suo pensiero. La cosa può essere vera, messa in quel modo è probabilmente falsa (immagino che l’occupazione al 75% non sia sulle singole ore ma su una fascia tipo 7-20; altrimenti è difficile riuscire a superare il 100% in un quarto d’ora) ma comunque non è dimostrabile logicamente.
E nessuno mi venga a dire che non è possibile sperare in una qualsivoglia logica quando si parla di trasporti pubblici.
Ultimo aggiornamento: 2011-12-01 10:49
Detto che è un discorso fatto forse un po’ troppo in tecnichese, dando per scontate cose che magari chi non gestisce reti di mezzi pubblici non conosce, io presumo che la concentrazione di persone sulle banchine oscilli dallo “zero” appena passa l’autobus al “cento” di quando l’autobus arriva e le carica. Il che significa, grossomodo, che per avere la banchina al massimo al 100% la densità media dovrebbe essere 50%.
Sugli autobus essendo che al capolinea già ci sono le persone e che poi salgono e scendono lungo il percorso credo che un discorso del genere effettivamente non abbia senso.
@glayos: si parla di banchine e mezzi (e comunque ci vuole un po’ di tempo prima che la gente scesa dal bus se ne vada via dalla banchina :-) )
se è come dici tu, hai chiaramente ragione. io però quella frase la interpreto piuttosto come un bizzarro lombardismo in cui l’espressione “questo significa” non prelude ad una spiegazione della frase precedente quanto ad un’enunciazione di un caso speciale particolarmente drammatico altrimenti nascosto dietro la statistica complessiva.
per capirci: non un “that means there are blah blah blah”, quanto un “that is, there are even blah blah blah”.
(può darsi che stia tirando quell’espressione per i capelli, lo so).