La storia è spesso ironica. Proprio ora che forse il declino di Silvio Berlusconi è davvero iniziato, l’Italia sta diventando quello che lui aveva sognato: una repubblica presidenziale. Purtroppo per lui il Presidente è ancora Giorgio Napolitano, però…
La mossa di nominare Mario Monti senatore a vita è stata chiarissima per tutti. La Costituzione non dice che il Presidente del Consiglio dei Ministri debba essere un parlamentare; di per sé non dice neppure che debba essere maggiorenne, anche se sarebbe buffo vedere gli atti controfirmati dall’esercitante la patria potestà. Parecchie persone si sono ricordate il precedente di Carlo Azeglio Ciampi, divenuto primo ministro senza sedere in Parlamento; però Ciampi era il governatore della Banca d’Italia, e quindi aveva comunque una sua investitura istituzionale, che al presidente della Bocconi e consulente per Goldman Sachs mancava. Il prossimo governo Monti sarà quindi guidato da un “politico” e scelto direttamente dal presidente della Repubblica, senza consultazoini che non siano altro che formali; il tutto dopo che martedì aveva scritto che Berlusconi si sarebbe dimesso, e mercoledì l’aveva ribadito dettando persino i tempi per l’approvazione della Legge di Stabilità. Roba da far impallidire i comunicati di questi mesi dei nostri vari ministri, che hanno l’unico vantaggio di essere più umoristici.
Intendiamoci: tutti i presidenti della Repubblica italiana, a partire da Einaudi, hanno sempre cercato di travalicare i limiti costituzionali, o se preferite di saggiare l’asticella (teoricamente infatti il presidente di poteri ne ha eccome, anche se in pratica sono sempre tarpati). Però credo che questo di Nappy sia il nuovo record assoluto, niente male per uno che ha iniziato il settennato sembrando assolutamente inane… nemmeno il buonanima di Cossiga è riuscito a fare un cambiamento simile. Che il tutto sia un bene o un male a lungo termine – nell’immediato mi sa che fosse l’unica mossa possibile – lo vedremo a tempo debito.
Ultimo aggiornamento: 2011-11-10 11:22
Secondo me stai attribuendo a Napolitano meriti e capacità che non ha, avrebbe dovuto impegnarsi per non fare ciò che ha fatto fino ad ora
l’ironia/paradosso sta anche nel fatto che, mentre Silviolo aveva sognato una repubblica presidenziale con il presidente “unto” dal popolo, Nappy fa il presidente interventista, ma è figlio del teatrino della politica o (per usare la terminologia dei washballisti) della casta.
(faccio rispettosamente notare che deve essere maggiorenne perché deve godere dei diritti politici)
Ado oggi mi sembra una mossa geniale.
Alla fine un eventuale governo Monti, Senatore a vita, non sarebbe un governo tecnico ma un governo istituzionale di salute pubblica, che probabilmente può assumersi più responsabilità che non il primo.
Sono d’accordo con le tue conclusioni. Speriamo bene…
(non si possono nemmeno più scrivere iperboli, signora mia)
Quel “debito” in conclusione è un cammeo.
Però è un peccato che il neosenatore debba rientrare in tutta fretta dalla Germania.
Almeno a me spiace se devo interrompere bruscamente le ferie, con tutti i problemi di rimborsi e biglietti aerei carissimi, per tornare al lavoro.
Ma se invece uno era già al lavoro, sia pure alla corte di capi di stato democraticamente eletti (da altri), allora spiace un po’ meno. Se poi uno rientra per combattere contro i cattivi speculatori marziani che assediano un’altra coorte allora rientrare è praticamente un piacere.
Sono sicuro che questa volta nessuno sarà dispiaciuto da questa “Berufung” o quello che è secondo il diritto (e il dizionario…).
non sono d’accordo, .mau.
napolitano si è mosso sicuramente entro i limiti dei poteri costituzionali.
è nelle sue prerogative nominare senatore a vita chiunque, così come per quarant’anni i presidenti della repubblica hanno nominato quando tizio e quando caio presidente del consiglio senza che ci fosse una chiara e inequivocabile indicazione del corpo elettorale. quando pertini nominava fanfani presidente del consiglio in un governo pre-elettorale non era forse la stessa cosa? monti dovrà comunque ottenere la fiducia del parlamento.
quanto a cossiga. i suoi sì che erano interventi al limite della costituzione o addirittura oltre!
@feliciano: non stiamo parlando dell’articolo 90 della Costituzione.
In realtà Mario Monti ha insegnato le tecniche Jedi anche al Conte Dooku, scusate, Napolitano. I prossimi passi saranno Monti che istiga di nascosto la Padania alla secessione per prendere poteri speciali, e quindi Monti che diventa Imperatore galattico.
In realtà uno dei pregi della nostra costituzione è che su molti punti resta molto sul vago riguardo ai poteri del Presidente della Repubblica. In teoria è infatti una figura quasi solo di rappresentanza, ma esistono meccanismi che gli permettono, nel pieno rispetto delle regole, di intervenire in modo anche pesante, in casi di emergenza come questo. Il Presidente della Repubblica è insomma uno di quei vetri da rompere in caso di emergenza. L’unico problema è che si basa sul presupposto che al Quirinale ci sia una persona perbene. Fino ad oggi ci è andata bene. Speriamo duri
@David, ricordati di Giovanni Leone. Non tanto per le accuse della Cederna, mai dimostrate, quanto per il fatto incontrovertibile che fu egli a nominarlo “Cavaliere”…
Solo due considerazioni, una politica (in senso alto) e una tecnica.
1. Sul primo commento di Cristian. Io invece penso che Napolitano abbia lavorato da subito, muovendo le pedine al modo giusto, proprio per poter fare adesso ciò che ha fatto. Compreso il fatto di guadagnare autorevolezza verso l’attuale maggioranza che, ricordo, non lo aveva votato e, noto, ora non mette in discussione la sua figura.
2. Stavolta parlo da giurista (non lo faccio quasi mai): concordo con chi afferma che Napolitano non ha forzato di un millimetro la Costituzione; l’ha solo applicata nel modo migliore possibile. In qualche modo l’ha “usata”, ma senza violarne una virgola. Dal punto di vista giuridico le sue ultime mosse sono ineccepibili e raffinatissime.
(da questo punto di vista si può dire che il presidenzialismo “alla Napolitano” era in realtà già contenuto “in nuce” nella nostra Costituzione).
Il Presidente della Repubblica è il garante dell’unità della Nazione; da questo discende il suo dovere ineludibile di intervenire in situazioni come queste.
Concordo Daniele, sopratutto visti i tempi con cui è stato nominato Monti senza la solita tiritera. Non avevo capito che si era mosso per tempo.