[mode Uriel on] visto che mi è stato chiesto da due persone, vi racconto com’è andata la mia conferenza-spettacolo a Genova, per il Festival della Scienza.[mode Uriel off]
Come ricordate, domenica è stata la mia prima volta in assoluto al Festival della Scienza, direttamente come relatore, con un titolo che era poi quello del mio libro. Diciamocelo: se gente come sir Roger Penrose (che mi han detto essere arrivato con i lucidi scritti a mano…) e Robin Dunbar vengono al Festival in occasione dell’uscita di un loro libro, non vedo perché non possa farlo anch’io…
Genova era soleggiata, tiepida (almeno durante il giorno, la sera è poi arrivato un ventaccio) e piena di gente, molti dei quali chiaramente lì per il festival. Non so se sia per la formula (biglietto giornaliero che dà accesso a tutti gli spettacoli) o per il titolo accattivante, ma la sera da me c’è stato davvero il pienone. La sala aveva 99 posti, metà prenotati in anticipo; alla fine almeno cinquanta persone non hanno potuto entrare causa misure di sicurezza. Non so quante copie del libro siano state vendute (c’era un banchetto all’ingresso che ne aveva una trentina, mai viste così tante tutte insieme nemmeno quando me ne sono comprate a pacchi da regalare ai parenti e a chi mi ha aiutato…), io ne ho autografate quattro o cinque alla fine. Tra il folto pubblico c’erano anche un paio di loschi figuri di cui magari avete sentito parlare…
Per quanto riguarda la conferenza vera e propria, si vede che ho ancora da impratichirmi molto. Il mio maggior errore, come mi ha fatto notare Anna nel debriefing, è stato non indicare all’inizio l’obiettivo della conferenza, il che significa che sia io che il pubblico abbiamo fatto più fatica (per il pubblico, perlomeno chi è riuscito a seguirmi però alla fine ci ha guadagnato di più, visto che la fatica viene ripagata da una maggior comprensione). Sono stato poi un cafone a non ringraziare il folto pubblico, uno sconsiderato a usare un microfono (a mano, non a bottone) che funzionava poco e male, e un tirchio a non usare una nuova pagina a fogli mobili (gentile omaggio personale dello sponsor 3M… da questo punto di vista l’organizzazione del Festival è un po’ carente, e parte dal principio che tutti usino solo e unicamente slide in Powerpoint.
Però direi che tutto sommato è andata bene, mi sono disincagliato rapidamente il paio di volte in cui mi sono avvitato (vi rendete conto che ho detto “42” e nessuno ha dato segno di riconoscimento?), sono riuscito ad avere un po’ di interazione tra il pubblico e anche a farli ridere (volontariamente, ogni tanto faccio delle battute ed evidentemente sono riuscito a fare le battute giuste). Sono fiero di aver deciso all’inizio della conferenza di parlare del problema di lupo, capra e cavolo; così quando ho terminato col problema di John, Paul, George e Ringo che dovevano attraversare il ponte sul Mersey (problema a cui NON ho dato la risposta, sono bastardo inside) ho potuto richiamare l’esempio iniziale e mostrare come tutto torna… Vabbè, diciamo che se ci sarà una nuova opportunità migliorerò!
(ps: alla fine è arrivato un ragazzino che ha risolto il problema, le nuove generazioni imparano in fretta)
Ultimo aggiornamento: 2011-11-02 10:08
Problema di John, Paul, George e Ringo che devono attraversare il ponte sul Mersey? Che fai? lanci il sasso e nascondi la mano? Non dico la soluzione, ma almeno l’enunciato potresti renderlo noto al vasto pubblico dei tuoi 25 lettori, no?
@Lele: sono cattivo, e inserisco l’enunciato qui nei commenti :-) (inutile dire che se mai ci sarà Matematica in relax 2 conterrà anche il problema…)
John, Paul, George e Ringo hanno avuto una simpatica serata al pub, ma è arrivata l’ora di andare a prendere l’ultimo treno per casa loro – è il successivo a quello delle 9.09 – che partirà tra diciotto minuti. Ci sono però alcuni piccoli problemi. Per arrivare in stazione occorre infatti percorrere un ponte pericolante e buio; il ponte può essere percorso solo da due persone contemporaneamente, e bisogna per forza avere una torcia per vedere la strada. I quattro hanno a disposizione una sola torcia, quindi qualcuno deve sempre tornare indietro a riportarla. Ma non basta: la serata è stata molto alcolica, e alcuni dei nostri eroi hanno grossi problemi a camminare in una direzione anche solo approssimativamente definita. Per farla breve, John ci mette dieci minuti per attraversare il ponte, Paul cinque, mentre George ce la fa in due minuti e Ringo in un solo minuto. Non c’è nessun amico che possa dare loro un piccolo aiuto: riusciranno a non perdere il treno?
Il 42 è una maledizione. Io l’ho usato per una conferenza sulla mobile user experience all’ultimo WhyMCA.
Volevo spiegare la differenza, per la user research, fra dato quantitativo e dato qualitativo, e ho detto che noi sappiamo che la risposta è 42, ma dobbiamo ancora indagare per sapere qual è la domanda.Silenzio in sala.
:)
Mi sarebbe piaciuto venire a salutarti ma alla fine non sono riuscito ad organizzarmi; d’altra parte sapevo che avresti avuto un travolgente successo :-)
Saluta Anna e fai una faccia buffa ai pupi!
Secondo me…
non riusciranno a non perdere il treno perché la configurazione più rapida comprende Ringo (il più veloce) nel ruolo di accompagnatore con torcia di ciascuno degli altri.
Occorreranno quindi 10 minuti (John e Ringo attraversano il ponte) + 1 minuto (Ringo ritorna) + 5 minuti (Ringo accompagna Paul) + 1 minuto (riritorno di Ringo) + 2 minuti (George e Ringo) = 19 minuti.
Se l’avessi indovinata mi stupirei assai, visto che in queste cose non ci becco mai ;-)
@Lele: la tua è un esempio di “strategia ingorda”, e la mia ultima slide spiegava appunto che non sempre è la migliore :-)
Aiutino: considera Paul. Con chi conviene che attraversi il ponte, perché la sua lentezza relativa non sia di nocumento?
Secondo me Paul e John devono andare insieme (altrimenti Ringo si stanca a dover far sempre l’accompagnatore). Nella mia soluzione ci vogliono 17 minuti. E’ possibile farcela in meno tempo?
@Gavagai no, 17 minuti è il minimo (e lascia appunto il tempo di prendere il treno con un minimo di respiro)
considera Paul. Con chi conviene che attraversi il ponte, perché la sua lentezza relativa non sia di nocumento?
Mi verrebbe da rispondere: con chi è “già di suo” più lento di lui, ossia con John.
Però… però…
Paul e John: 10′
Paul ritorna: 5′
Paul e George: 5′
George torna: 2′
George e Ringo: 2′
Ok, non possono chiamare un taxi?
:-(
“Cedi?”
“Cedo.”
ho dovuto prendere carta e penna e fare un paio di tentativi, ma alla fine ci sono arrivato!
il principio è “chi è più veloce, fa più strada”
(“chi” può essere tradotto con “colui il quale”, ma anche con “coloro i quali”)
Dopo vari aiutini, suggerimenti, ragionamenti e tentativi ce l’ho fatta anch’io: 17 minuti.
Quello che stupisce è che un ragionamento teorico che sembra corretto (“il più veloce accompagna ciascuno degli altri, così è più veloce nel ritorno”) venga smentito dai fatti!
Comunque la risposta è: non ce la faranno. Quale dei fab four sarebbe così lucido da mettere in atto la strategia vincente? Arriveranno a Liverpool dopo la mezzanotte grazie a Yoko che ha risalito il Mersey pilotando un sottomarino giallo.
p.s. A parte gli scherzi non ho capito se è rilevante il fatto che l’ultimo treno sia “quello successivo a quello delle 9.09” (immagino p.m.), o se è un dato ridondante.
The one after 909 è una canzone dei Beatles, e parla appunto del treno sbagliato (anche se sono le 9.09 del mattino, immagino)