distributore di latte crudo

Non so nel resto d’Italia, ma a Milano sembra che la moda di questi ultimi anni consista nell’aprire “negozi” formati da un gruppetto di distributori automatici dove comprare cose da mangiare e da bere: probabilmente la spersonalizzazione finale della pausa pranzo. Credo che in un raggio di cinquecento metri dal mio ufficio ce ne siano almeno tre.
Ieri però ho notato che il “self food”, o come diavolo si chiama, in via Padova quasi angolo via Predabissi ha pensato di differenziarsi, e ha aggiunto un distributore di latte crudo, il primo che vedo in Milano città. Un euro, un litro di latte (da bollire e consumarsi entro tre giorni): non so quanto costi la bottiglia se uno non se la porta da casa. Mah: mi pare bufffo questo incrocio tra junk food e cibi a km 0, ma viviamo in un mondo di contraddizioni…

Ultimo aggiornamento: 2011-10-26 11:38

197 pensieri su “distributore di latte crudo

  1. Sphera

    Qui i distributori di latte crudo ci sono da anni. Buonissimo e a buon mercato. Il primo è stato quello installato in una cascina qui vicino: le mucche le vedi sul prato.

  2. Alessandro Arcuri

    Qui in zona padova ce ne sono A SBREGA. (Nell’hinterland, non in città) E sono UNA FIGATA! Comunque la cosa del bollirlo è relatva. Puoi anche consumarlo così, se lo consumi subito.

  3. emme

    a Bologna son due cose diverse. ci sono i distributori di junk-food (compresa pizza surgelata “cotta” al momento”) e ci sono distributori automatici quotidianamente riforniti da aziende agricole del territorio (chilometri zero). di fianco a questi, il distributore di latte crudo

  4. MarcoB

    Cinisello piazza Costa c’e’ un distributore siffatto da qualche anno.
    Ci vado spesso quando dimentico di prendere il latte e la domenica resto senza per il lunedi’… non sarebbe neanche male se non fosse diventato, proprio a causa dei vari distributori di bevande calde e brioscine, ritrovo del tamarro medio cittadino.
    Ah, dimenticavo: la bottiglia, se non la porti, costa 0.2euro.

  5. Alessandro Arcuri

    @ Felter: qui a Padova gli allevatori hanno comprato una pagina del Mattino (spendendo una ventina di migliaia di euro, quindi) per “tranquillizzare” la popolazione e denunciare la strategia terroristica del ministero, a riguardo.

  6. Sphera

    Da denunciare sarebbero quelli che ti vendono come “intero” un latte da cui han tolto metà di quello che c’era dentro per farci panna e burro.

  7. palmasco

    Beh insomma, nel latte crudo ci sono dei rischi, è bene saperlo, non molto diffusi, ma gravi. Mi ricordo che già da piccolo, nella stalla di amici, m’impedivano di bere il latte direttamente dalla mucca. Ci sono batteri pericolosi. Non tutti conoscono i produttori. Poi è vero che senza bisogno di bollirlo, basta scaldarlo a 70 gradi e fare praticamente una pastorizzazione casalinga per eliminarne la maggior parte.

  8. Alessandro Arcuri

    Attualmente le sale mungitura degli allevamenti tendono ad essere MOLTO pulite. Perché sennò c’è il rischio di diffondere infezioni da una mucca all’altra. Ho fatto le superiori all’istituto tecnico agrario e mi ricordo che nella sala mungitura dell’azienda vicino alla scuola non dico che ci potessi mangiare per terra, ma quasi ;-) …certo, nulla è sicuro al 100% ma vabbè…

  9. Sphera

    Tutto può capitare thomas, certo, ma diciamo che il latte crudo non è tra le cose da cui dovremmo essere terrorizzati, penso.

  10. Sphera

    Massì, appunto. Un certo rischio c’è praticamente in qualunque cosa si mangi o si beva, comprese – compresissime – le cose confezionate, però non c’è bisogno di esserne spaventati oltre un certo limite, dai

  11. FedericaB.

    a milano io ho visto un distributore di latte crudo nel sottopasso della metro lambrate per alemno un paiod’anni. l’hanno tolto da pco

  12. emme

    ammetto che un po’ di inquietudine il distributore me la crea. non tanto per il latte in sé (è vero che la mungitura meccanica, oggi, deve rispettare altissimi standard igienici), quanto per la scarsa pulizia del distributore. io sono stata svezzata a sei mesi con latte di mucca preso dalla stalla del contadino (di certo non pulitissima), che però veniva bollito appena munto, non aveva il tempo di dar vita a proliferazione batterica. il distributore non mi dà le stesse garanzie. poi, sì, io sono pure ipocondriaca, eh

  13. Sphera

    Luca, certo che pastorizzato è più sicuro. Ma quello crudo non è questa bomba batteriologica innescata che pare :) E ci sono decine di possibili contaminazioni alimentari ben più pericolose: quanta gente tiene in frigo ben separati gli alimenti vegetali e animali, o usa taglieri diversi, o sta attento a lavar le mani dopo aver toccato le uova o il pollo?

  14. GP

    ma cambiando discorso, pensiamo al distributore automatico come concetto: non servono più fastidiosi commessi che a fine mese dovrai pure pagare, niente scocciature da rapporto con i clienti, basta un tecnico che si fa il giro per sistemare eventuali problemi in tutti i distributori della città, e qualcuno che rifornisca le macchine periodicamente (magari la stessa persona). meraviglioso.

  15. Alessandro Arcuri

    È inutile, Sphera… se Luca ha deciso di diventare paladino di quella causa non gli cambierai idea con una cosa banale come i fatti. Contrariamente al RIGORE SCIENTIFICO che quello pseudo articolo che ha citato, trasuda, invece. (sono ironico, ovvio). Pochissimi numeri, citazioni imprecise e inesattezze scientifiche belle e buone. Ma vabbè pazienza, siamo noi che non capiamo un cazzo.

  16. Luca Simonetti

    ma va benissimo tutto, figurati, a condizione che uno sappia cosa sta facendo. e che magari non si parta subito a testa bassa, così, alla cazzo, appena apre bocca il Ministero della Salute, che fino a prova contraria agisce in base a dati scientiifici generalmente condivisi e in vista del bene pubblico, perché sarebbe al soldo delle lobby e delle multinazzionali, mentre invece la prima cazzata della Coldiretti va bene (perché loro invece no, non sono una lobby). siamo seri dai.

  17. Alice Twain

    Il latte crudo può essere effettivamente MOLTO pericoloso, il consumo di latte non bollito era un comune veicolo di contagio da gastroenteriti che metevano molte vittime soprattutto tra i bambini (e con vittime intendo MORTI). In effetti il latte viene pastorizzato non semplicemente per aumentarne, sia pur marginalmente, mla durata ma soprattutto per uccidere i batteri patogeni. Tuttavia oggi, per poter essere messo in vendita senza previa pastorizzazione o alcun altro trattamento di conservazione, il latte deve comunque essere prodotto secondo determinati e rigidi protocolli. Le vacche devono soggiornare in ambienti puliti in cui non corrano il rischio di sporcare le “ciucce”, devono essere controllate costantemente (di solito questo avviene al mmento stesso della mungitura: se la temperatura della mammella supera la norma o se ci sono altri segnali di attenzione il latte viene deviato e l’animale separato dagli altir fino a raggiunta guarigione) e così via. In sostanza, consumare latte crudo di aziende autorizzate alla…

  18. palmasco

    Ma non credo che i batteri dannosi del latte crudo siano dovuti all’igiene del metodo di mungitura: non sono endogeni e noi non abbiamo gli anticorpi adatti?

  19. Alice Twain

    @Palms: No. Le mucche hanno convissuto con gli esseri umani negli stessi ambienti per millenni, è solo da pochi secoli che nelle case di campagna si alloggiano le bestie separatamente. Tranne alcuni casi particolari (Kruzfed-Jackob, ammesso che sia dovuto ai bovini, ecc.) quello che ci potevano pasare ce l’hanno già passato, quello che ancora hanno da passarci è perché è così difficile da contagiare che non lo premdiamo bevendo latte. D’altro canto, non è che abbiamo iniziato a consumare latte da Pasteur in poi, eh!

  20. Sphera

    “La presenza eventuale di patogeni, sempre possibile nel latte crudo, con incidenza media casuale nel tempo intorno al 20% delle mungiture, è legata allo stato di salute dell’animale ed a carenze igieniche, anche non apparenti, delle operazioni e dell’ambiente di mungitura.”

  21. Alessandro Arcuri

    Luca la tua fiducia nella rettitudine del Ministero (e sulla sua competenza, scientifica, poi) specie in questo paese e in questo frangente socio-politico, è quasi commovente. Non nego che la coldiretti non abbia i suoi interessi, ma considerare un ministero come incorruttibile, SPECIE IN ITALIA, dai ahn… guardati in giro, su. Io mi baso su quello che so, so come nella maggior parte dei casi viene trattato il latte e la sua filiera produttiva, e penso di essere ragionevolmente al sicuro. Quell’articolo parla di ALLARME. Un allarme è quando ci sono MIGLIAIA di morti e un’emergenza nazionale. Per cui oltre ad essere impreciso è anche in malafede. Altro punto ESTREMAMENTE a sfavore. Poi vedila come cazzo ti pare. E comunque “multinazionali” va con una sola zeta.

  22. Luca Simonetti

    io lo scrivo con tre z, de solito, stavolta me so sbajato. sai, sò den ceto curturalmente svantaggiato rispetto a certi strafighi su internet che ne sanno anni luce deppiù de anna meldolesi e degli scienziati der ministero della salute (e degli uffici sanitari dell’UE, dell’OMS ecc.). ciao ciao

  23. Alice Twain

    @Sphera, perché tecnicamente anche il latte pastorizzato e microfiltrato è crudo, non essendo stato bollito. Solo il latte a lunga conservazione (UHT o uperizzato) non è crudo.

  24. Alessandro Arcuri

    @Luca: Guarda che quello che ha iniziato a insinuare che noi non capiamo un cazzo, qui, sei tu, dicendo che Pasteur si rivolta nella tomba. Cattiva la tua stessa medicina, eeeh? Per cui è inutile che adesso fai l’offeso e te ne vai. Ma sei liberissimo di farlo, chiaro…

  25. Sphera

    Ah, ok. Per me crudo significa non cotto, non “non bollito”. Però se la denominazione tecnica è quella, va bene, capito. Però, e a margine, io non capisco una cosa: perché oggigiorno le cose non possano stare in una logica via di mezzo. Perché il latte diciamocosì crudo o è immune da QUALUNQUE rischio oppure è RISCHIOSISSIMO, ALLARME! Ha dei rischi, piuttosto limitati. Fine.

  26. Alice Twain

    @Emme è una menata tua anche perché le stesse indicazioni per la bollitura soono presenti anche sul latte crudo venduto già imbottigliato o in cartone (esiste!).

  27. emme

    (alice, sìsì, ho capito, mi stavo auto-prendendo in giro, proprio perché SO di essere ipocondriaca e ossessiva)

  28. Alice Twain

    @Sphera: secondo me perché la persona media è scema, o almeno è ritenuta tale. Fornire una spiegazione sul perché e il percome il latte crudo può essere pericoloso se e ma e su come fare per evitare i rischi rischia di non essere compreso, allora molto meglio rassicurare la gggènte sul fatto che sia sicurissimo (un giorno ti racconterò di come mia nonna mangi solo gelati confezionati perché più “igenici”) o terrorizzarla, generalmente entrambe le cose allo stesso tempo in modo tale per cui conbsumiamo roba offettivamente poco salubre (tipo le bibite gassate) temiamo cose con bassi livelli di rischio se prodotte con accorgimenti adeguati (uova crude, latte crudo ecc.). (E comunque il latte pastorizzato non è bollito, il latte a lunga conservazione invece sì.)

  29. Sphera

    Massì Alice, infatti. Io l’ho avuta una gelateria, e il latte, comprato già pastorizzato, lo ripastorizzavo per fare poi il gelato. Pastorizzato due volte, quindi. E non c’era ombra di grassi idrogenati, dannosi assai, che traboccano in molti gelati confezionati, tra l’altro.

  30. spider

    un litro di “latte milano” costa 0.99 quasi ovunque. e come fa una vacca a essere pulita lo sanno solo le genti del FF

  31. .mau.

    @spider dove? (seriamente). Il latte della Centrale costa 1.49 IN OFFERTA (lo dicono loro), quello Esselunga standard 1.08

  32. emme

    ma io concordavo dall’inizio, su questo. ribadisco, la mia ipocondria era tutta focalizzata sui distributori in sé

  33. spider

    @.mau. c’è il latte milano (“centrale del latte della lombardia”) e il “latte della centrale del latte di milano” (che è di proprietà Granarolo). Se non erro il secondo è a 1,49, il primo a 0.99 (o viceversa…?). Sma di via Correnti, Carrefour Express di Conca del Naviglio, se ricordo bene forse anche Billa via Torino

  34. Alessandro Arcuri

    @ Luca Simonetti, piantala con sta pantomima di darmi indirettamente dello spocchioso, non attacca. Se avessi evitato di montare su un tono tipo “non capite un cazzo”, forse avremmo potuto discutere, ma così no di certo. Per cui ti ho restituito un po’ del TUO atteggiamento di superiorità, che io ne ho già che basta, no?

  35. spider

    @emme liberissimi di credere all’igiene delle vacche. Io preferisco il latte pastorizzato, per me e per mio figlio

  36. Alice Twain

    He siano lati diversi? Anche, forse (ma il Latte Milano che ho comprato ieri aveva il logo granarolo). Ma il problema resta u altro: il latte pastorizzato viene prodotto in modo diverso dal laatte da vendersi crudo. Non sono le stesse stalle, non sono le stesse vacche, non sono gli stessi produttori.

  37. Lopo

    A me piace l’idea del latte crudo, e poi di qualcosa si deve pur morire. Però sarebbe meglio se fosse disponibile “alla spina” anche il latte pastorizzato, perché secondo me uno dei vantaggi maggiori è anche la riduzione di spazzatura.

  38. Luca Simonetti

    alessà, sinceramente le tue menate su chi è spocchioso e chi no mi interessano meno di zero, e sospetto che interessino poco pure all’artri. le cose che ho scritto stanno su e chi vuole giudicare chi ha la spocchia e chi no sa farlo da sé senza bisogno che glielo spieghi qualcun altro.se poi vuoi dare lezioni di bon ton, dopo esserti esibito su ogni altro ramo dello scibile, accomodati.

  39. spider

    @Lopo per la riduzione della spazzatura sarebbe sufficiente tornare alle bottiglie di vetro. Prendi il latte, riporti la bottiglia vecchia, loro la sterilizzano e la riempiono di nuovo. @Alice: sì è vero anche io mi confondo sempre – soprattutto in merito all’offerta a 0.99 o 1.49.

  40. Alessandro Arcuri

    @ Alice: il rischio di infezioni se non prendi precauzioni in sala mungitura, però, è lo stesso INDIPENDENTEMENTE dal produttore. Non è che una stalla che conferisce alla Granarolo rischi di meno (o di più) di una che si arragia e conferisce localmente (e quindi ai distributori). Il grado di igiene deve essere lo stesso… poi, certo, può capitare l’eccezione ovunque!

  41. Alice Twain

    @Alessandro, ma di tutto ciò che ce ne fotte? Trovami dove ho detto che il Granarolo è meglio o peggio del Latte Milano (sostituisci questi due marchi con altri a tua scelta). A dirla tutta, non ho nemmeno detto che il latte crudo è meglio di quello pastorizzato, casomai ho sottolineato che si tratta di prodotti diversi realizzati con modalità diverse. E che tutto il cancan sulla pericolosità o non pericolosità del latte non pastorizzato è aria fritta se non si specifica come viene prodotto il latte crudo, ma che per vendere legalmente latte crudo in italia bisogna rispettare determinati parametri e regolamenti che rendono il latte sicuro per il consumo umano.

  42. Alessandro Arcuri

    @ Luca: appunto. Io ho detto che quell’articolo che hai citato tu è lacunoso, impreciso e pure in malafede, a mio parere. Per la mia personale esperienza DIRETTA (e sottolineo diretta) so che col latte crudo si può stare ragionevolmente sicuri. Non assolutamente ma ragionevolmente. Che cazzo vuoi da me?

  43. Alice Twain

    @Lopo, tanto io sono fuori gioco comunque: i distributori non fanno comunque meno del mezzo litro e le bottiglie non le fnno da meno di mezzo litro. E con mezzo litro io ci vado avanti per tre settimale.

  44. spider

    @Alice quando andavo alle elementari esistevano i cartoncini da una “dose”, credo fossero 25cl come i succhi di frutta, ce li portavano a scuola (la centrale del latte di Firenze, che si chiamava Mukki, non so adesso se esiste ancora). E c’erano pure le piramidine che come quantità era ancora inferiori. Magari esistono ancora questi formati?

  45. Alice Twain

    @Lopo: tendenzialmente non lo bevo. Sono lattasideficiente, lo uso solo per cucinare laddove necessario (e mi tengo il cagotto quando lo faccio). Sì, lo so, esiste il latte addizionato di lattasi. Ma di fondo a me il latte non piace.

  46. Danilo

    io quando bevo il latte della mia stalla lo scaldo; mio zio e la sua famiglia ad esempio invece no. Mai avuti problemi però.

  47. thomas morton

    il latte crudo lo potete bere, è la vostra salute e non me ne frega un cazzo. magari ai bambini sarebbe meglio di no, ma sono sempre vostri. quello che mi sembra un’immensa cazzata è gridare al complotto delle multinazionali solo perché qualcuno obbliga i distributori a mettere un cartello dove c’è scritto semplicemente che il latte così procurato, per carità e bellissimo sanissimo abbatte la filiera eccetera, MA VA BOLLITO PORCACCIA MISERIA. aspetto il flame su quegli agenti del nuovo ordine mondiale che si raccomandano di lavare la frutta

  48. Sabrina Briganti

    spider: la Mukki è viva e lotta insieme a noi (quando ero piccola si usava il latte crudo delle nostre mucche, sempre bollito, ai vecchi è stato difficile far capire che no, l’ UHT non necessitava bollitura)

  49. Lopo

    thomas, però va bene il cartello, ma ci sono stati dei momenti in cui volevano metterlo fuorilegge, quello se permetti ad un libertario dovrebbe far girare i coglioni.

  50. spider

    da una storia molto triste cito solo questa considerazione “If only we didn?t live in hippy dippy Santa Monica. If only we couldn?t afford […]”

  51. thomas morton

    non mi risulta. ricordo che l’articolo della meldolesi, che metteva in guardia contro una certa disinvoltura nel pubblicizzare il prodotto senza avvertire dei rischi (fra l’altro si sospettava che alcuni bambini che si erano ammalati avessero preso l’escherichia coli proprio bevendo latte crudo), uscì pochi giorni prima del provvedimento del ministero della salute, e subito si urlò alla congiura della parmalat

  52. Felter Roberto

    dato che mi sento tirato in ballo da Thomas io dico che quel cartello è apparso a seguito di un obbligo richiesto dal Ministero della Salute, i cui tempi e modi (se qualcuno lo avesse seguito in quel periodo) puzzavano di “forzatura” lontano un miglio. Tanto è che già quello era un compromesso a qualcosa di molto peggio che qualcuno auspicava (vietarne ad esempio la vendita). E il si sospettava, poi non è risultato confermato.

  53. thomas morton

    non venne confermato, ma la possibilità c’era, quei casi dettero il via al provvedimento, che rimane giusto in quanto è meglio anche evitare potenziali casi futuri. non vedo cosa ci sia di “forzato”

  54. dario

    (+1 la merenda a scuola coi mukkini da 200cc!) il latte crudo è molto buono. se si ha un sistema immunitario non completamente a posto (bambini, anziani, malati), è meglio evitare. Chi non si fida non lo beva, mi pare semplice. Qui c’era un ottimo distributore gestito da una persona onesta e scrupolosa, purtroppo l’allarme gli ha completamente bloccato le vendite e ha chiuso poco dopo.

  55. thomas morton

    e a me non risulta che nessuno abbia minacciato di bloccare la vendita di latte crudo, avete un link? il problema sollevato dalla meldolesi semmai era lo spacciarlo irresponsabilmente come una specie di panacea che guariva da ogni malattia

  56. dario

    (ora quando ho tempo di andarci, lo prendo qui: http://www.palagiaccio.com/it/ che è vicino casa* e vende latte intero-intero pastorizzato, buono quasi quanto il latte crudo, supporrei che in padania sia pieno di caseifici che fanno altrettanto?) *nota per i fiorentini: hanno quattro negozi a fi.

  57. Felter Roberto

    @thomas la tua richiesta dimostra che non hai seguito la vicenda. Ok. a posto cosi (se trovo il link te lo passo, altrimenti devi crederci sulla parola, mi spiace).

  58. thomas morton

    no, lopo. se tu lo pubblicizzi dicendo che darlo così come esce dal rubinetto ai neonati è sanissimo perché crescono forti (magari tenuto qualche giorno in frigo per dare tempo ai batteri di moltiplicarsi) e poi il genitore si trova davanti a un cartello con scritto “bollitelo”, è chiaro che il genitore qualche domanda se la fa e questo può danneggiare le vendite. ma la colpa non è del ministero, è di chi fa pubblicità irresponsabili

  59. thomas morton

    su disinformazione non ci clicco, l’altro l’ho letto e non vedo cosa dovrebbe dimostrare, se non che c’è stata un’ordinanza del ministero controversa. lo sapevamo già

  60. Felter Roberto

    thomas è tanto falso quello che dici che lo dimostra il fatto che una delle prime cose che hanno VOLUTO togliere è il necessario per berlo in loco. Se il problema era tenerlo in frigo.

  61. Lopo

    “se tu lo pubblicizzi dicendo che darlo così come esce dal rubinetto ai neonati è sanissimo perché crescono forti (magari tenuto qualche giorno in frigo per dare tempo ai batteri di moltiplicarsi)” fonte? dove lo facevano?

  62. Lopo

    thomas, scusa, è un articolo con tanto di bibliografia, e in *risposta* a chi demonizzava il latte crudo come foriero di probabili intossicazioni. Quindi mi pare che sia successivo logicamente, no?

  63. Felter Roberto

    da quando Beppe Grillo è un produttore di latte? quindi dici che il ministero ha fatto quella ordinanza per colpa di Beppe grillo? allora quando un’ordinanza contro gli aerei per le scie chimiche? perchè i due siti (quello segnalato da me e il vostro) sono comparabili, ma ovviamente il vostro va preso per buono.

  64. MarcoScud

    Preso in montagna una sola volta questo latte crudo (che l’ho scoperto dopo la storia di bollirlo, che mai altrimenti l’avrei preso), buttato che faceva schifo. MAI PIU’ :(

  65. thomas morton

    certo, lopo, quell’articolo in particolare è successivo, ma quelle erano le attrattive pubblicizzate dai distributori. potrebbero anche essere vere, per carità, rimane sempre il problema dell’escherichia coli, e pretendere che il ministero della salute non se ne preoccupi mi pare bizzarro

  66. Felter Roberto

    in Italia ce ne sono 350 casi all’anno. Latte o non latte. Dove stanno le ordinanze per tutte le altre situazioni di rischio? Nessuno dice che il rischio non c’è. Qui si dice che ne è stata fatta una “demonizzazione ad hoc”, quando è arrivato ad un certo peso.

  67. Lopo

    “quelle erano le attrattive pubblicizzate dai distributori” non mi hai ancora portato qualcosa che lo provi.

  68. thomas morton

    felter, non capisco il tuo problema. c’era un allarme sanitario, forse era allo studio addirittura un provvedimento per sospendere la vendita, invece si è deciso per un cartello. mi spieghi perché non sei contento?

  69. Lopo

    E comunque, paventare su tutti i giornali lo stop alla vendita è una pubblicità negativa mica da ridere, via.

  70. thomas morton

    il problema è che il cartello “bollitelo” vanifica in parte quello sforzo argomentativo. quindi quel che si vorrebbe è vendere latte crudo nascondendo le informazioni sui possibili rischi. questo no, non mi pare liberale

  71. Felter Roberto

    @thomas 11 casi, ma quale allarme sanitario? il problema è che le stesse “attenzioni” non le riservano a migliaia di altri potenziali rischi. Perchè non dicono, ad esempio, di non mangiare uova crude? e il pesce?

  72. thomas morton

    perché c’è già sufficiente consapevolezza intorno alle uova crude e al pesce. nessuno pensa che la salmonella sia un’invenzione del governo

  73. Luca Simonetti

    felter, di ragioni te ne do due. 1) perché non è altrettanto inutile, 2) perché è più facile mettere un cartello sorpa i distributori di latte crudo che sopra i funghi nel bosco.

  74. Felter Roberto

    @chamb puoi anche non pigliarlo, fai prima. La discussione verte sul fatto di DOVERLO OBBLIGATORIAMENTE far bollire. E’ meglio farlo se non lo consumi subito o lo vuoi dare a neonati. Che è una cosa completamente diversa.

  75. tamas

    Sarebbe meglio farlo bollire, però è più buono se non lo si tocca. Posto che i rischi sono trascurabili, si può anche berlo così, basta che poi uno non rompa i coglioni (questa, peraltro, è anche la mia politica riguardo al latte crudo).

  76. thomas morton

    felter, non è obbligatorio bollirlo. l’unico obbligo, per i distributori, è scrivere “da consumare previa bollitura”. minchia, che cosa illiberale

  77. spider

    il pesce crudo NON PUO’ essere servito se non dopo congelamento a -20° per 24h. Quindi attenzioni ce ne sono eccome

  78. Alice Twain

    Basta inserire l’avverbio “preferibilmente” e l’intera frase cambia. “Da consumarsi preferibilmente previa bollitura”. Un po’ come le scadenze “Da consumarsi preferibilmente entro…”-

  79. Felter Roberto

    @spider, hai mai visto cosa c’è a monte di un distributore di latte crudo? ti assicuro che di attenzioni ce ne sono molte di più. Anche perchè altrimenti non ti autorizzano a mettere il distributore (mentre invece un ristorante è aperto ugualmente, anche se non congela il pesce).

  80. mi volsi e considerai

    “Come fosse mai morto qualcuno per un sorso di latte”. -> “Nel 1900 la mortalità infantile era, negli USA, del 40%. Un terzo di tutti i morti erano bambini. Nel 1905 le statistiche riportano più di 100.000 bambini morti, di cui 39.000 deceduti per diarrea. Nel 1920 la mortalità infantile nelle più grandi città americane variava dal 72 a 203 morti ogni 1000 bambini. Ai nostri giorni la mortalità grazie al cielo non raggiunge l?1%. Il fatto che ci fossero così tante morti infantili per diarrea aveva portato alcuni scienziati a guardare con sospetto il latte bovino. A sostenere questa tesi vi era anche l?osservazione che nei neonati inglesi di Brigthon fino ad un anno di vita la mortalità infantile era del 6,5% per quelli allattati al seno, ma addirittura del 36% per quelli nutriti con latte bovino. Nella Londra dell?inizio del XX secolo alcuni parlavano del latte come del ?veleno bianco? e potete vedere una vignetta dell?epoca che illustra bene il concetto. ?Bevo alla morte dell?intera tavola? riportava la didascalia della…

  81. spider

    Felter ma che argomentazione è? Hai chiesto “perché non si dedicano le stesse attenzioni al pesce?” e io ti ho risposto che c’è una legge che impone il congelamento prima di poterlo servire crudo. Congelamento *obbligatorio* mi pare > *consigliare* la bollitura. Che cosa c’è a monte del latte crudo cosa c’entra? (tra l’altro la mia posizione è “bevetelo come cazzo vi pare io prendo quello pastorizzato”)

  82. Felter Roberto

    Attenzioni dal punto di vista normativo. Tipo ad esempio dover scrivere sulla porta di ingresso di ogni ristorante che vende pesce crudo “attenti che mangiare pesce crudo può portare alla salmonella. Chiedete che vi venga cotto”. Perchè questo è quello che invece è stato fatto e previsto per il latte crudo (che se lo fai bollire non è più latte crudo).

  83. Alessandro Arcuri

    @ mi volsi e considerai: sì ma non puoi paragonare la condizione igienico/sanitaria di inizio ‘900 a quella attuale. Tant’è vero che se vai a vedere una sala mungitura moderna, fidati che è pulitissima, anche per evitare diffusione di infezioni fra i vari capi di bestiame. Sicuramente NON come una stalla del 1902, per dire (che non aveva, probabilmente né sala mungitura, né apparecchiature apposite, ma mi sa che facevano a mano, con ulteriori possibilità di veicolo di germi, etc etc…). Stai paragonando due mondi molto distanti.

  84. Lopo

    E poi che cazzo, a furia di salvare bambini nella prima metà del secolo ora siamo nei casini con le pensioni.

  85. spider

    Felter ma che stai a dì? Nei ristoranti dove viene venduto pesce crudo non devono scrivere nulla semplicemente perché *sono obbligati* a dartelo solo dopo averlo congelato per 24h a -20°.

  86. spider

    (comunque il rischio per il pesce riguarda dei parassiti che possono essere presenti nella carne del pesce e che il congelamento uccide)

  87. Felter Roberto

    sono obbligatorie anche tutte le attenzioni “a monte” di un distributore di latte crudo. E, nonostante tutto, sono più le persone che prendono la salmonella mangiando pesce crudo che non persone che prendono la meldolesi dal latte crudo. Ma guarda un po’.

  88. Felter Roberto

    NON E’ OBBLIGATORIO far bollire il latte crudo. In alcune situazioni è importante farlo ma obbligare a scriverlo sui distributori è una forzatura che di fatto toglie gran parte del valore del prodotto in vendita. Questo è il punto.

  89. Luca Simonetti

    infatti non è obbligatorio: io Stato ti dico che corri dei rischi a non bollirlo poi sono cazzi tuoi. comunque il tuo è un ragionamento interessante: bisogna dirlo alla marlboro che scrivere che “il fumo fa male alle donne incinte” toglie gran parte del valore del prodotto in vendita, visto che non tutti quelli che comprano sigarette sono donne incinte

  90. Felter Roberto

    @luca e poi dite che sono i miei di esempi che sono sbagliati. E lo stato non dice che “corri rischi a non bollirlo” ti dice “devi bollirlo”. E’ diverso. Rimanendo nel tuo astruso parallelo è la differenza tra scrivere “il fumo fa male” e “non fumate”.

  91. mi volsi e considerai

    Alessandro Arcuri, e chi l’ha paragonata, replicavo a un’affermazione. L’articolo stesso che ho linkato ribadisce più volte che la situazione ora è profondamente diversa e che ci sono leggi e controlli serrati. Se hai la pazienza di leggerlo tutto scoprirai però che viene, per esempio, riportata una ricerca sul latte lombardo crudo del 2006: “Su 129 campioni controllati solo 2 sono risultati positivi a Listeria monocytosgenes (la Listeria è un batterio particolarmente pericoloso la cui infezione può causare gravi problemi fino alla morte). Una percentuale molto bassa indubbiamente, però due casi, non zero, su 129 sono risultati positivi.” E viene citato un articolo pubblicato dal Mastitis Council sulla ?Settimana Veterinaria? in cui si “riportano dei ritrovamenti, nel latte crudo, di vari batteri patogeni: Salmonella, Campylobacter, Listeria e altri. E l?E. Coli O157 lo sì è trovato anche in latte e formaggi di malga”.

  92. spider

    io comunque non vi capisco: il latte crudo è in vendita, nessuno vi impedisce di comprarlo, compraatelo e bevetevelo e non rompete i coglioni, no? mica saremo obbligati a berlo pure noi altri che non ci fidiamo?

  93. Luca Simonetti

    a felter, ma che stai a dì? se fosse vietato venderlo crudo (cioè se fosse *obbligatorio* bollirlo) non verrebbe venduto crudo o no? se te lo vendo crudo, e ti dico che poi però va bollito, secondo te quello che è, un obbligo o un consiglio? se non lo bollisci che faccio, ti denuncio? ciài na bella loggica davvero ciài

  94. thomas morton

    nei prodotti surgelati spesso c’è scritto che vanno consumati una volta scongelati. oh, ma se io voglio ciucciare il bastoncino findus così com’è? guarda che stronzi

  95. Gas

    Credo che ci siano molti casi simili: al volo.. il “cotton fioc” non va introdotto nelle orecchie.. (e allora che lo vendono a fare ?), i Wurstel vanno consumati cotti (ma conosco un sacco di gente che li mangia solo crudi)… ecc. In pratica dicono solo che se li usi in modo diverso da come consigliato non ti garantiscono che sia innocuo. Esattamente come il latte “crudo”.

  96. Felter Roberto

    io più chiaro di cosi non riesco ad essere. Per cui è inutile che continui a ripetere cosa IO ritengo estremamente sbagliato nel comportamento del Ministero. Porto solo un ultimo dato. Dopo la circolare del ministero, la quantità di latte crudo venduta è diminuita (e non chiedetemi di dimostrare anche quello, lo ha detto all’inizio qualcun altro che da lui il distributore ha chiuso) ma il numero di malati no.

  97. spider

    “tempo di cottura 7 minuti” sugli spaghetti è un danno a chi nel mentre vuole guardare il video dei tre porcellini su youtube, che ne dura 8 (vita vissuta)

  98. Felter Roberto

    non più di quelle che avete raccontato sino ad ora. Ma ora mi sto stufando di ridere. Quando non si è in grado di sostenere una discussione si cerca sempre di mandarla in vacca. Complimenti luca, ci sei riuscito.

  99. Lorenzo Manes

    io ho messo il primo like e ritrovo 180 commenti ..volevo dire che a me il latte crudo fa davvero schifo schifo e il like era per la notizia curiosa

  100. gf

    Beh, visti i commenti e apportate le dovute scremature (battutaccia…) per quelli multipli,, fanno di più dei 21 lettori

  101. Massimiliano Lincetto

    Non ho letto i commenti. La mia idea è che il latte crudo abbia delle proprietà nutritive superiori ma che abbia anche dei “rischi” che vanno messi in conto se lo si vuole consumare. Trovo stupido prenderlo per poi bollirlo, perché allora tanto vale quello pastorizzato. Segnalo comunque un articolo del buon Dario Bressanini a riguardo: http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/12/16/il-buon-latte-crudo-di-una-volta/

  102. Alice Twain

    @Massimiliano, affermando “allora tanto vale quello pastorizzato” dimostra che non sai che cosa sia la pastorizzazione. Il latte pastorizzato, infatti NON È BOLLITO. La pastorizzazione è un processo a “bassa” temperatura, il latte non subisce modifiche (significative) a livello proteico né vitaminico dal trattamento. Questo non significa ceh sia latte di valore organolettico pari a quello crudo, ma nutrizionalmente non ci sono differenze rilevanti, al contrario di quato accade con il latte a lunga conservazione (i processi di sterilizzazione comprendono un passaggio ad alta temperatura, per questo il latte sterilizzato sa di latte bollito).

  103. MarcoScud

    Se foste nati sotto le bombe e aveste bevuto il latte dei contadini nel 1946/1948 quando il rischio di febbre maltese era qualcosa di palpabile (ma l’avreste scoperto 10 anni dopo e senza esservela presa) non fareste Flame nel più improbabile dei Feed: .mau. , una delle poche persone per cui vale la pena frequentare Frenfi. :( Pochissime per la verità. :(

  104. .mau.

    @gf: i commenti sono anche importati da FriendFeed, molti di quelli che hanno scritto non leggono il mio blog :-)

  105. Massimiliano Lincetto

    Si Alice, non ho mai scritto che bollitura e pastorizzazione sono equivalenti, intendevo che la procedura di “bollitura” è sicuramente più “violenta” di quella di pastorizzazione (molto più “mirata”), quindi se uno compra il latte crudo per le proprietà alimentari “migliori” e poi lo bollisce sta sbagliando tutto.

  106. Felter Roberto

    @massimiliano il problema è proprio quello. Se tu, Ministero della Salute, mi obblighi a dire “prendi pure il latte crudo, ma fallo bollire”, mi stai dicendo di fare una cosa senza senso. O non hai capito che prodotto sto trattando, oppure hai qualche altro motivo meno “nobile”.

  107. thomas morton

    o forse è proprio perché ha capito che prodotto tratti, e ti dice “puoi venderlo, ma non pretendere anche che non metta in guardia i cittadini”. certo che è comico tutto questo permissivismo da parte di gente pronta magari a riempirsi la bocca col principio di precauzione quando si tratta di alimenti OGM (quelli sì, proibiti, almeno in grandissima parte, e senza nessun motivo)

  108. Massimiliano Lincetto

    Roberto, per quanto mi riguarda può benissimo essere che esigenze di sanità pubblica richiedano avvertenze più o meno “forti” a riguardo e, se ci sono gli estremi (ma non spetta a me valutarlo se ci siano, dico solo che se ci sono lo trovo ammissibile) queste avvertenze possono anche arrivare a prescrivere la bollitura, in modo che chi lo consuma senza bollirlo sia una persona che davvero sa cosa sta facendo.

  109. Annarella

    Un flame sul latte, è fantastico! (oltre scienza e fantascienza)
    Cmq i miei nonni lo bollivano sempre, l’aggeggio che segnala quando sta bollendo credo l’abbiamo ereditato da loro.
    Nel posto dove prendo il latte crudo vendono pure jogurt, formaggi e altri latticini.
    Tutto buono e a buon prezzo.
    Per la bottiglia puoi usarne una dell’acqua, basta lavarla bene dopo.

  110. pietro

    In effetti secondo me il concetto è semplice, è praticamente impossibile che un adulto bevendo latte crudo vada al creatore, al massimo si prende una bella intossicazione alimentare, sta male un perido di tempo da pochi giorni a qualche mese e poi passa tutto.
    Il problema sono quei deficenti lo dano ai bambini piccoli che sapendo che
    1) Esiste la possibilità una contaminazione batterica che non può essere eliminata al 100% in nessun modo.
    2 ) Nel caso di neonati i batteri in questione possono provocare danni permanenti ai reni distrggendo la vita dell’inconsapevole consumatore.
    Se invece di scrivere che andava consumato bollito scrivevano l’inconfutabile realtà dei fatti, cioè che ” non è possibile garantire al 100% l’assenza di contaminazioni batteriche e alcune di queste possono portare tuo figlio a fare la dialisi vita natural durante” era meglio?

  111. alberto

    Buono il latte fresco.
    Quand’ero piccolo passava con il suo camioncino, il lattaio, che raccoglieva il latte dalle stalle dei dintorni, poi strada facendo, si fermava quando vedeva sopra il pilastrino del cancello la pentola e ce la riempiva.
    La lasciavamo a riposare in modo che la panna salisse in superficie, poi lo si scremava raccogliendola a parte. E si bolliva il latte.
    Dopo una/due settimane raccolta la quantità sufficiente di panna dentro un bottiglia, (di quelle con il collo largo, come quelle da litro di vino delle trattorie), la si tappava con un grosso sughero e con un bel cuscino sulle ginocchia e molta pazienza, si cominciava a sbatterla su quest’ultimo finché non si formava un panetto di burro che si separava dalla parte più liquida.
    Dopo il burro ce lo spalmavano su un panino con una spolverata di zucchero e… via fuori a giocare…
    Che funzioni anche con il latte dei distributori?

I commenti sono chiusi.