Anche se la sua morte fosse avvenuta in un momento diverso dal cordoglio totale globale per la prematura dipartita di Steve Jobs, mi sa che la scomparsa di Dennis Ritchie non avrebbe comunque raggiunto non dico le prime pagine dei giornali, ma almeno le loro sezioni culturali: il che prova, se ce ne fosse bisogno, che non basta il genio e le creazioni per essere famosi ma occorra anche apparire.
Per quelli tra i miei ventun lettori che non hanno un background tecnologico, spiego in due parole cosa Ritchie ha fatto negli anni ’60 e ’70: assieme a Ken Thompson ha sviluppato Unix, cioè il primo vero sistema operativo per piccoli computer, e insieme a Brian Wilson Kernighan ha sviluppato il linguaggio di programmazione C, strettamente collegato a Unix. Ma detto così non si riesce a capire la portata di queste creazioni: forse è meglio un esempio più visibile. Immaginate che ogni modello di automobile avesse un suo proprio sistema per accendere i fari, azionare le frecce o il tergicristallo, oppure ancora cambiare marcia; e che qualcuno sviluppasse un sistema che dal punto di vista dell’automobilista apparisse identico su ciascun modello, lasciando al costruttore il compito di convertirlo nell’effettivo comando per quella vettura. Ecco: Ritchie ha fatto proprio quello. In Unix tutto assomiglia a un file, e il programmatore lo tratta come tale: sono i driver del computer che si occupano di spiegare a basso livello cosa significa il comando eseguito. Aggiungere questo strato di astrazione è stato fondamentale per ampliare la base dei programmatori, che continuano ad essere artisti ma sono ora più liberi di creare i propri programmi senza perdere tempo a vedere dove verranno eseguiti. Niente male, vero?
Però Ritchie è sempre stata una persona schiva: dal suo punto di vista penso volesse così e quindi la scelta era da rispettare, ma ora permettetemi appunto queste poche righe di ringraziamento.
Ultimo aggiornamento: 2011-10-13 11:59
io aggiungerei: pensatelo alle macchinette del caffè ..
Sempre dedicato ai non addetti, tenete presente che il C è il linguaggio usato in modo quasi esclusivo dentro software di ogni tipo, dai telefonini alle telecamere, dai siti web agli archivi di ogni tipo, per non parlare di programmi per far muovere treni, impianti…
C’è una parte di Lui in ogni dove. Ora si è ricongiunto al tutto.
Senza clamori, ha fatto molto. Le cose più importanti diventano invisibili, ricordiamocelo sempre.
>> …cioè il primo vero sistema operativo per piccoli computer…
Giusto per mettere le cose in prospettiva, questo era il ‘piccolo computer’ nel 1972, e i due in fotografia sono proprio Ritchie & Thompson (Ritchie è quello in piedi): http://www.faqs.org/docs/artu/graphics/kd14.jpg
..tanto per aggiungere qualcosina…Attualmente Unix è la base anche del sistema operativo di Apple ed i linguaggi C-Like (il set di istruzioni di base di Java per esempio è praticamente C) sono assolutamente un must per ogni programmatore della terra.
Possano i suoi filesystem essere sempre consistenti ed i suoi superblock uncorrupted. Possa il suo shutdown avere avuto -grace 99999999
https://friendfeed.com/braciola/6c92285c/il-mio-umilissimo-tributo
con un feed lucchettato non è il massimo :-P
e pure te hai ragione ;-)
http://m.friendfeed-media.com/3b4fc1a03ca943ffe2426601aa759a2a99ca1dda
La cosa più bizzarra è che senza Ritchie le creazioni di Jobs sarebbero decisamente diverse o non ci sarebbero.
Solo per citarne una OS/X è un dialetto Unix
Rivendo una bella battuta di un mio amico:
Steve Jobs changed the world.
Dennis Ritchie did a make world.
In realta’, sorprendentemente, almeno Repubblica ne ha parlato.
http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/10/13/news/addio_a_dennis_ritchie_pap_di_unix_e_del_linguaggio_c-23171432/?ref=HREC2-9
Ma forse sarebbe stato meglio se non lo avesse fatto, visto che nell’articolo ci sono perle del tipo:
“Ritchie è stato, assieme a Ken Thompson, una delle menti principali dietro lo sviluppo del linguaggio Unix e inventore del linguaggio di programmazione C, con la sua impostazione ad oggetti.” :-))
cia’nt