Questa settimana sono apparsi due post su Eschaton (qui il primo e qui il secondo) che raccontano di come un “editore” americano, Books LLC, venda su Amazon “libri” che non sono altro che la stampa di voci di Wikipedia in lingua italiana. A luglio sono apparsi quindicimila di questi libri, in vendita a 10 euro; e i titoli sono stati scelti a caso come si può vedere da quello la cui copertina campeggia qui a sinistra di questo mio post. I titoli in questione appaiono come “non disponibili”, ma non ci è dato sapere se l’indisponibilità sia arrivata dopo la segnalazione o – cosa più probabile – perché questi libri non sono mai stati stampati: se mai qualcuno ne ordinasse uno, la Books LLC si attiverebbe a stamparlo e a proporlo.
Che dire di tutto questo? Innanzitutto che è perfettamente legale, ci crediate o no. In effetti, non avrei dovuto scrivere “libri” ed “editore” tra virgolette, visto che sono veri. La licenza di Wikipedia permette il riutilizzo assolutamente libero delle informazioni in essa contenute, senza nemmeno il vincolo della non commerciabilità: l’unica richiesta è che il materiale abbia la stessa licenza, ma come potete immaginare quello non è certo un problema, soprattutto considerando che il valore aggiunto è nullo. Se c’è qualche gonzo che se li compra, nonostante il titolo “Fonte Wikipedia” oggidì dovrebbe far capire che è possibile accattarseli aggratis, peggio per lui: su questo sono sempre stato molto darwiniano. Molto più preoccupante, almeno in linea di principio, che ci fossero alcune decine di voci dell’enciclopedia che citavano come fonte i libri di Books LLC: un ragionamento circolare assolutamente illecito, tanto che in meno di 24 ore dopo la pubblicazione del secondo post la situazione è stata immediatamente sanata. Wikipedia, anche solo quella in lingua italiana, è ormai così grande che molti controlli possono purtroppo essere fatti solo a posteriori: ricordatevelo prima di citarla come Verità Rivelata. Ma tenete anche presente che le critiche circostanziate sugli errori di Wikipedia sono sempre apprezzate, perché aiutano a migliorare l’enciclopedia.
Resta solo da capire se ha senso creare dei libri a partire dalle pagine di Wikipedia. La mia risposta? Boh. A parte che già oggi è possibile crearsi una raccolta di voci e compilare un pdf personalizzato, stiamo pensando da parecchio su come fare. La nostra idea è a dire il vero avere qualcosa in formato ebook, visto soprattutto come risorsa didattica, e di per sé gratuito; quello che ci ha sempre frenato è che non è affatto semplice (leggi: costa molto tempo, e quindi probabilmente abbastanza soldi) formattare il testo in modo da avere qualcosa di coerente passando dalla singola voce al gruppo di voci collegate. Secondo me – ma non ditelo in giro! – è una fatica improba e inutile: piuttosto si riscriva da capo il testo, senza preoccuparsi della clausola “occorre poi permettere il riuso anche commerciale del materiale”. Ribadisco che riusare il materiale di un libro di carta è un’opzione più teorica che pratica, e soprattutto che non è poi così vero in questi casi che moneta cattiva scaccia moneta buona: se uno fa le cose seriamente, è più probabile che la gente preferisca le sue fatiche ai cloni altrui. Ma qua forse sto uscendo dal seminato: la vera morale di questo racconto è di stare sempre attenti a quello che si fa :-)
Ultimo aggiornamento: 2011-09-23 07:00