Io non mi scandalizzo più di tanto perché l’onorevole Ilona Staller in arte Cicciolina inizierà a prendere 3000 euro il mese di vitalizio, dopo che a novembre compierà 60 anni. Meglio: mi scandalizzo della legge e di queste prebende a posteriori: ma la legge c’è, e non vedo perché lei non debba usufruirne. Tra l’altro ai tempi non c’erano mica le liste bloccate: se tanti italiani hanno votato per lei, è stata una loro scelta.
Però c’è una frase che mi ha lasciato parecchio perplesso: quella in cui la pornostar ed ex-onorevole ha affermato che durante la sua permanenza a Montecitorio, dopo aver dato il 60% dello stipendio al partito [*] «mi restavano circa 3 milioni di lire. La metà li passavo ad un avvocato che scriveva per me le proposte di legge. Ne ho fatte una ventina». Da un certo punto di vista il comportamento della Staller è encomiabile, soprattutto confrontato a certi disegni di legge proposti attualmente dai nostri deputati: perlomeno veniva proposto qualcosa su cui magari non si era d’accordo ma che era (si spera…) sensato. Ma guardiamo la cosa da un altro punto di vista. Che senso ha essere eletti per fare un lavoro e poi doverlo subappaltare, perché evidentemente (non lo dico io ma lei) non si era capaci di farlo? Avrei al limite capito se avesse detto “nei primi due anni ho pagato un avvocato per insegnarmi a scrivere buoni disegni di legge”, ma il subappalto è semplicemente un modo che vedere ancora una volta che i nostri rappresentanti sono pagati molto più del necessario.
[*] che anche questa cosa poi mi scandalizza, col partito che ti paga la campagna elettorale e tu che restituisci il malloppo in comode rate mensili trattenute dallo stipendio…
Ultimo aggiornamento: 2011-09-19 15:38
Effettivamente molto ragionevole, del resto un po’ tutti i vecchi partiti avevano l’ufficio che si occupava di trasformare in articolato di legge le idee.
@it’S. me. – quindi concordi con B. che tanto vale non eleggere se non i capigruppo parlamentari, ciascuno con un pacchetto di voti pari alla percentuale di preferenze ottenuta? La logica è quella.
La cosa che lascia assai perplessi è quella che sottolinei tu e cioè che passava il mestiere ad un avvocato. Però, e questo fa di me un pessimo cittadino, ho mosso i muscoli della faccia quando ho letto che lei si era pure dimenticata di dover ricevere questo vitalizio.
No, perché io parlamentare che pago gabella al partito ho diritto di ricevere dal leguleio di partito la trascrizione sotto forma di legge della mia idea normativa. 945 teste che possono proporre leggi.
Per altro non ti sfuggirà che a differenza di Ilona Staller che pagava un professionista di tasca la maggior parte dei parlamentari utilizza degli appositi uffici del proprio partito/gruppo parlamentare con tanto di legulei assunti (o più o meno). Io ne conosco personalmente uno che di lavoro fa proprio quello.
E, ad essere molto onesto, non credo nemmeno che sia così strettamente necessario che in Parlamento ci siano solo persone in grado di “scrivere” una legge, quanto piuttosto persone in grado di suggerire un indirizzo politico a chi poi tradurrà il tutto in legalese.
Concordo con gli ultimi commenti. Altrimenti dovrebbero essere eletti parlamentari solo avvocati, professori di diritto e magistrati…
@D.: cosa che non è molto lontano dalla verità.
Ma a dire il vero io sono convinto che – pur non avendo mai fatto un esame di diritto – se fossi eletto in sei mesi avrei studiato abbastanza per scrivere disegni di legge magari non troppo complessi ma comunque logicamente solidi: in fin dei conti quello sarebbe il mio lavoro, e mi pagherebbero anche bene per farlo…
.mau. è un’arte molto più complessa di quanto sembri. Una buona legge non deve solo essere ben scritta e nelle giuste forme, deve anche sapersi inserire bene nel corpo legislativo senza creare sovrapposizioni o vuoti. I deputati possono comunque usufruire del servizio drafting della propria camera di appartenenza per farsi aiutare da funzionari esperti nella redazione degli atti (non ci sono solo le leggi, quelle sono una parte minore nell’attività parlamentare).
Sono d’accordo con It’s me, Glayos, D. e mattiaq, credo che questa sia una prassi.
Fare il politico è in buona parte un mestiere di rappresentanza, che richiede il supporto di specialisti per le attività tecniche come la preparazione delle proposte di legge.
Io ne so pochissimo di giurisprudenza, ma dubito assai che bastino sei mesi per dominare la materia. In fondo è come se un avvocato che abbia il ruolo di Ministro della Matematica in un futuro governo) lasciatemi diventare PresDelCons e ci sarà) fosse pronto a legiferare in materia dopo aver letto il Ghersi.
Non solo sono d’accordo con MBRossi, ma direi che questo post è (diversamente dalla media) condito di preconcetti ed in generale malposto.
Non è affatto scandaloso che un deputato dia i soldi al partito di appartenenza: io, da sinistroide extra-parlamentare di lunghissima data, non solo non mi sono mai scandalizzato, ma trovavo giusto, doveroso e decoroso che i deputati girassero un X% del loro stipendio al Partito. Motivo? Scusate, ma secondo voi, come facevano gli altri partiti a finanziarsi? Stecche, ovvio. Questo non vuol dire che (qualora gli stessi si trovassero nella compagine di Governo) che non si ricevessero stecche, ma minori di numero e solo di “alto profilo” cioè per decisioni di peso, non per la minutaglia. Oggi la stecca serve anche per vincere l’appalto di fornitura di carta igienica…bel miglioramento.
Secondo, il Politico, quello vero, come il Manager, quello vero, non è tenuto a sapere un beato c…, ehm una beata fava di quello che dirige, ma a mettere in contatto enti, associazioni, persone ed in generale dare una scossa all’albero, vedere cosa casca, e quali frutti sono in bilico e strappare l’accordo migliore possibile tra i terzi. Questo implica conoscere molto bene cosa uno è disposto a dare e cosa no, che siano fichi, bits, terreni, brevetti conta poco, e solo in subordine al primo punto.
Quindi, tanto di cappello ad Ilona: di operatrici di marcepiede oneste ce ne sono gran poche.
Tu invece mi stai diventando grillino? Ti ha morso VB :-)?
@mestesso:
[1] » «Scusate, ma secondo voi, come facevano gli altri partiti a finanziarsi? Stecche, ovvio»
Tecnicamente fin dal 1974 c’è una legge che regolamenta il finanziamento pubblico ai partiti. D’accordo che i radicali hanno sempre osteggiato il finanziamento pubblico e – dopo il mandato alla Staller – sono anche riusciti a far finta di farlo togliere (non col mio voto, sia messo agli atti), e quindi in questo caso specifico (immaginando che i radicali non pigliassero quei soldi) era giusto che gli eletti li versassero, ma in generale non è affatto così. E controbattere “ma tanto le mazzette le pigliano uguale” non vale.
[2] (e questo vale anche per gli altri) nel fantomatico caso in cui io venissi eletto non farei certo leggi sulla pesca subacquea, per ovvie ragioni di non conoscenza mia; da questo punto di vista la Staller è stata commendevole. Ma non vedo che contatti potesse mettere.
@.mau. (e tutti):
[1] Tu pensi veramente che sia possibile mantenere un partito su scala nazionale (alias almeno una sede per capoluogo di provincia, con tutto ciò che ne deriva) con i soldi che venivano dati da summenzioanta legge? Guarda che il giro vorticoso di stecche è iniziato proprio per il fatto che un partito non poteva andare avanti (leggi, farsi votare) senza consistenti aiuti economici, molto ma molto maggiori a suddetta legge. Rileggi cosa disse Craxi ai suoi tempi, è una lettura molto istruttiva.
Secondo, il vecchio PCI, Rifonda, obbligavano i loro deputati a versare un contributo standard, e questo uso faceva sì che uno a priori si metteva in un certo ordine di idee. Guarda caso, il collasso della sinistra è iniziato quando,insieme al cambio di nome, il PCI tolse l’obbligo del contributo…se sei fedele nel poco potrai esserlo nel tanto, se non sei fedele nel poco SICURAMENTE non lo sarai nel tanto. E’ un metodo per scremare la feccia peggiore: Scilipoti avrebbe accettato l’obolo? Sicuramente no. Ecco che l’obolo ha una valenza tutt’altro che simbolica…
[2] Guarda .mau. che stai facendo una promessa che sicuramente NON potrai mantenere. Mi spiego: tu sei eletto, e:
a) voti leggi totalmente estranee alla tua esperienza, e che abbracciano TUTTO lo scibile, dalle squole alle stalle, dalla industria dolciaria alla tassa patrimoniale. Mi stai dicendo che ti puoi studiare e comprendere TUTTO? Oppure, che ti astieni su tutto (o quasi)? Ma allora chi ti ha eletto che ti ha eletto a fare???
b) sei inserito in una commissione (fra le tante che ci sono), di cui non sai nulla. Se rifiuti, il tuo partito (giustamente) ti fa un paiolo così perché la sedia va non solo ad una altra persona ma ad una altra compagine, con un certo danno (non economico, ma politico). Che famo qui?
In generale, tu vieni eletto in rappresentanza del Popolo Italiano per curare i SUOI interessi, in campi in cui altrettante persone NON ne sanno una fava, e sperabilmente pensano che, onestà o meno a parte, li possa rapprensatare in vece loro anche SOLAMENTE come mero controllore che, in buona fede può sbagliare.
Ripeto, hai una visione della politica che si avvicina molto pericolosamente a frange estremiste, e che ALLONTANA la possibilità che la politica italiana possa migliorare per il semplice fatto che nessuno di “integralmente onesto” mai alla politica si dovrebbe avvicinare, con il risultato di favorire i meno “qualificati” (eufemismo).
Bontà tua…
@mestesso: [1] e quindi tu ritieni che con la quota delle prebende agli onorevoli i partiti non abbiano bisogno delle stecche? Se è così, oltre ad essere un illuso, dovresti comunque chiedere che la cosa diventi istituzionalizzata, che cioè nelle prebende ai nostri rappresentanti una quota non passi nemmeno per un attimo nelle loro tasche.
[2] Non capisco perché tu confonda proporre una legge e votare per una legge. Le competenze nel secondo caso sono indubbiamente meno complicate che nel primo. Ciò detto, e ricordando che io sono anche contrario a chi dice “due mandati e via” perché ritengo che quella del politico ormai sia una professione che richiede molto lavoro per essere fatta seriamente, non preoccuparti: non ho nessuna intenzione di candidarmi. Quello che dico è che se io fossi eletto farei il mio lavoro nel miglior modo possibile, e questo significa anche farmi una base di diritto e un’infarinatura dei vari campi dello scibile umano.
@.mau.:
[1] Rileggi attentamente la frase, che è asolutamente corretta. Dice che “tutti quelli che versano l’obolo sono più onesti”, non che TUTTI quelli che versano l’obolo sono più onesti. Dice anche implicitamente che il partito sarà più affamato quando non ha oboli (quindi NON sfamato se ha l’obolo).
Ora, gli USA sono anni avanti a noi: là le stecche sono legali e trasparenti, e si chiamamno lobby. Io cittadino so che il tal deputato ha pigliato tot soldi da Sony, e so da che parte starà in certe leggi. Gli americani son gente pratica: si sa che i partiti han bisogno di soldi, e si lascia fare in trasparenza. Qui si gioca all’ipocrisia.
[2] Hai eluso la domanda. Più facile non vuol dire sempre facile. Quindi mi garantisci che tu sarai in grado di votare con coscienza di causa tutti i provvedimenti, od almeno la maggioranza qualificata di essi? In tutto rispetto, sono balle. Non perché tu non sia qualificato, ma perché è umanamente impossibile. A tutti i livelli, e specialmente a quelli più alti, occorre delegare (a persone degne di fiducia). Non sapere, o peggio, ignorare questo particolare, porta a sbagli gravi e drammatici. Delega ovviamente NON in bianco, ma sempre delega rimane…
@mestesso: se (exemplum fictum) fossi un parlamentare, sì. A casa mia la delega non solo non è in bianco, ma richiede che l’esperto dia un minimo di nozioni sul caso in questione.
Altrimenti ribadisco che tanto vale non mettere nemmeno le persone, e dare ai capigruppo un numero di palline pari alla percentuale di voti ottenuti alle elezioni.
Buona discussione. Ma ricordiamoci che stiamo parlando dei Radicali. Quelli che ricevono un finanziamento “ad hoc” per RarioRadicale e sempre gli stessi che si autofinanziariono la campagna elettorale dl 2001 (tirando la volata a you-know-who) mediante la raccolta di firme dei 10 referendum 10 “liberali e liberisti”.
A presto
Ntuniott