il governo del fare (ridere)

L’articolo sulla Stampa di oggi a proposito della manovra bis e delle pensioni riscattate ma non pagate è una stilettata unica: Ugo Magri d’altronde è uno dei migliori giornalisti che abbiamo, anche o forse perché non fa il divo.

Silvio si lamenta perché «avemmo meno di 4 giorni per fare la manovra» (di Ferragosto); Magri lo riporta testualmente in un articolo che parla della manovra-bis decisa in ben sette ore.

Ma il capolavoro è il racconto sul retroscena del blocco delle pensioni: arriva la telefonata del Grande Colpevole Sacconi che afferma che «Cisl e Uil potrebbero accettare un intervento limitato agli anni dell’università e del servizio di leva», Calderoli annuncia solennemente «lo possiamo accettare», e zac. Messo nero su bianco. La perfidia sta nella frase successiva dell’articolo. “Confessa candidamente il premier: «Pensavamo che riguardasse poca gente, invece poi abbiamo scoperto che riguardava oltre 600.000 persone, compresi quanti avevano già pagato».”

Detto in altri termini, abbiamo un governo in cui l’incompetente cialtroneria è arrivata al punto di preferire affermare di avere deciso una norma in due minuti, senza nemmeno sapere quanti soldi avrebbe fruttato (ma la manovra-bis non doveva essere a saldo zero?) ma pensando comunque che sarebbero stati pochi milioni di euro se non meno (e allora vale la pena di farla? forse per fare passare il concetto della “casta dei laureati”?), né che l’accredito del periodo del servizio militare è figurativo, quindi non si caccia l’euro a differenza del riscatto degli anni di laurea)

Sarà, ma io credo che la cialtronica incompetenza sia un po’ diversa: nella migliore delle ipotesi ci hanno tentato con le pensioni per vedere l’effetto che faceva e si sono poi ritirati in ordine sparso, tanto il capro espiatorio ce l’avevano; nel peggiore è tutta un’ammuina per andare alla fine ad alzare l’Iva, che è il loro scopo sin dall’inizio visto che i soldi li tira fuori per certo. Ovvio che chi l’evade continuerà a evaderla, ma che importa? Volete mica distruggere il nerbo della produzione italiana?

Ultimo aggiornamento: 2011-09-01 16:40

2 pensieri su “il governo del fare (ridere)

  1. Bubbo Bubboni

    Mi pare che sia abbastanza tradizionale
    1) sparare un po’ di trovate vecchie e nuove per vedere che aria tira. Poi alcune troppo criticate tornano nell’archivio per la prossima volta e altre diventano legge;
    2) inserire nei comunicati stampa una qualche tassa che però verrà magnanimamente rimossa successivamente, con il gradevole effetto di concentrare la scarsa attenzione mediatica su qualcosa di semplice, facilmente commentabile, ma comunque irrilevante rispetto alle vere bastonate e ai veri contributi alle mafie e agli amici.
    Quello che c’è di nuovo qui è che a dare gli ordini forse è chi ha pagato il salvataggio.
    Sono proprio curioso di vedere se riescono a vendergli il colosseo (Che meraviglia il decreto legge! Subito esecutivo ma soggetto a decadenza e quindi, di fatto, inesistente! Chissà in traduzione cosa avranno capito!) o se, magari attraverso il piano per l’euro B, il padrone è già un altro…

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