Chiusi fuori

Usseglio, ultimo giorno del mio soggiorno montano coi giovini. Dopo essere rientrati dal pomeriggio passato al parco giochi, la mia idea era quella di portare i bimbi a giocare di sopra. Mi ero già tolto le scarpe e avevo detto a Jacopo di salire; intanto sono uscito a chiamare Cecilia e mia mamma che erano fuori. Rientro, e mi trovo la porta chiusa. A chiave. Il vandalo aveva chiuso una delle porte della bussola che aveva disgraziatamente la chiave nella toppa; una di quelle chiavi delle porte interne, ma tant’è. Inutile dire che tutto il resto, compreso il mio telefono, era in casa.
Mia madre è uscita in ciabatte – per fortuna le chiavi del portone esterno non le tolgo mai dalla tasca – a chiamare il figlio dei suoi amici. Io intanto cercavo di convincere Jacopo non tanto a girare di nuovo la chiave – impresa impossibile, anche perché quella porta ha sì un vetro ma non trasparente – quanto salire sulla macchina da cucire e girare la maniglia della finestra. Purtroppo c’erano troppi diversivi, come appunto il mio telefono e il palmare: a un certo punto il giovine ha anche messo la mano sulla maniglia muovendola un po’, ma provateci voi a spiegare a un neanche duenne di spingere in basso da un lato!
Intanto era arrivato Andrea con una scala, ed è salito sul tetto: io lascio infatti l’abbaino della camera dove dormiamo sempre aaperto, per cambiare un po’ l’aria durante la giornata. L’ingresso non è stato semplice, visto che ha dovuto smontare scure e finestra, e quest’ultima non si riusciva a spostare via, ma alla fine è riuscito a entrare e aprirci, con Jacopo che per festeggiare la liberazione stava per spaccare la campanella esterna mentre veniva tenuto in braccio.
Io ho un ricordo di aver chiuso l’automobile di mio padre con le chiavi dentro e un ricordo forse indotto di essermi chiuso a chiave dentro il bagno; ma nel primo caso avrò avuto sette anni e nel secondo quattro. Certo che le nuove generazioni sono ben più precoci!

Ultimo aggiornamento: 2011-08-15 18:58

10 pensieri su “Chiusi fuori

  1. it'S. me.

    Mi pare di capire che non sia ancora tornato ma che abbia scritto dal luogo di villeggiatura (a casa della nonna paterna dei giovini).

  2. .mau.

    avevo scritto dal luogo di villeggiatura col palmare e poi copiato oggi pomeriggio, prima di smistare email e dover continuare a controllare il duo. Rimontare la finestra non è stato difficile neppure per me :)

  3. maxxfi

    Se non l’hai già fatto, mi sa che devi inaugurare un tag ‘giovini’ sotto cui raccogliere le rocambolesche avventure di Jacopo & Cecilia.

  4. .mau.

    @maxxfi: gli amici hanno un blog (protetto) apposta per i quasi duenni, con foto e tutto. Solo che è appunto protetto per la privacy dei giovini. Solo in rari casi come questo assurgono agli onori di cronaca.

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