Quando portai Jacopo al pronto soccorso, scoprii che i gemelli (chissà, forse anch’io e Anna) hanno avuto aggiornata la residenza sulla tessera sanitaria ma non il domicilio, che resta ancora quello vecchio in via Abbadesse. In questi giorni ho pensato di provare ad andare all’ASL a cambiarglielo: mal me ne incolse.
Innanzitutto non solo non è possibile fare una pratica di questo tipo online, ma non c’è nemmeno un foglio da compilare, firmare e consegnare, il che mi pare un’idiozia visto che non è un’operazione per cui occorra un’interazione. Ma tant’e. Ieri dopo pranzo ho provato a passare all’ufficio di via Don Orione: uno sportello aperto, quindici persone in coda, sono scappato via. Oggi ho provato gli uffici di via Andrea Doria. Sempre quindici persone, però quattro sportelli aperti… e in più lo sportello numero uno, dove c’è un cartello che dice “accesso preferenziale per invalidi e minori di quattro anni (solo per pratiche relative al minore). Che bello, penso io, è proprio per me. Mi metto lì davanti e aspetto che l’impiegata termini la telefonata (di lavoro). Cerco di spiegarle il problema, e la tipa mi risponde “ma che ci fa a questo sportello?” al che replico “c’è scritto lì che è per i minori…” e lei “e dove sono, che non li vedo?” Io ribatto che non riesco a capire a che serva portare due bimbi in un ufficio, e che lì davanti a lei ci sono le due tessere sanitarie con indicata la data di nascita. La tipa risponde qualcosa del tipo “vado di là”, si alza e si sposta. Una sua collega mi dice “vada allo sportello 6”, il quale sportello è dietro una porta chiusa. Vabbè, aspetto un minuto, e l’impiegata di prima apre la porta e mi ripete che devo aspettare il mio turno: al che decido di andarmene e che i bimbi rimarranno con l’indirizzo sbagliato, che tanto non mi sembra una patologia mortale.
Mi restano però alcune domande:
– perché diavolo un ufficio deve avere un cartello indicante che c’è uno sportello preferenziale, quando la cosa è ovviamente falsa?
– perché trovare informazioni nel sito dell’ASL di Milano su come fare un reclamo richiede conoscenze ben superiori alla media?
– perché nella pagina ben nascosta delle modalità di accesso all’URP non è indicato un indirizzo di email? (sì, poi l’ho trovato)
Aggiornamento: (11 luglio) come si può leggere qui, se si riesce a contattare l’URP poi le cose funzionano molto bene (per fortuna!)
Ultimo aggiornamento: 2011-07-08 14:38
Sei solo all’inizio, dato che Lorenzo è nato prima, sperimenterai probabilmente il cinema della modulistica alla scuola materna!
Cmq, disorganizzazioni a parte, io una volta ho avuto anche paura con la parte burocratica: quando feci domanda di codice fiscale per Lorenzo, alla Agenzia delle entrate c’era un tizio talmente fuori di sè che pensavo tirasse fuori una pistola! Ho ancora i brividi ora…
Dimenticavo: l’indirizzo e-mail del’URP quale è? Son pigro/poco tempo…può servire. Grazie!
@mestesso: due anni fa all’Agenzia delle Entrate andò tutto bene che è stato un piacere. Gli indirizzi dell’URP sono urpd[1-6]@asl.milano.it a seconda del distretto. Io ho scritto al 3, e mi è arrivata una risposta che chiedeva un numero di telefono per contattarmi. Aggiungerò aggiornamenti.
Non e’ che intendevano : “pratiche per bimbi minori di 4 anni, quando i genitori sono accompagnati dai minori stessi, per evitare che si stressino troppo per l’attesa” ?
Effettivamente non e’ banale far un cartello conciso che esprima questo concetto…
Bastava inserire “persone accompagnate da” tra “e” e “minori”…
Ma ormai io ho perso ogni speranza a proposito del livello di intelligenza degli indigeni degli uffici ASL:
Io sono un residente francese, ma durante un viaggio in Italia più di un anno fa (fortunatamente nel mio comune d’origine) ho avuto bisogno di assistenza medica.
Avevo con me la carta europea d’assistenza, vado sul sito dell’ASL e vedo di capire come fare una visita medica non avendo una tessera sanitaria italiana.
Il sito non mi dice assolutamente nulla. dopo 6 telefonate ad altrettanti numeri dell’ASL di Como, mi indirizzano verso un ufficio “Scelta e Revoca”.
Noto che finalmente la stessa informazione è sul documento http://www.asl.como.it/aslcomo/upload/file/libretto%20multilingue/italianoInglese.pdf a pagina 13.
Ebbene, dopo 3,5 (tre ore e mezza) di coda allo sportello, con 5 zombie che vagolavano nell’ufficio e un’altro zombie che rispondeva al pubblico tra un caffé e l’altro, arriva finalmente il mio turno.
Lo zombie mi guarda come se fossi un alieno, e mi dice “ma basta andare presso un qualsiasi medico di Base”. Alla mia frase “allora perché non scriverlo da qualche parte, invece di farmi aspettare tre ore e mezzo?” i vacui occhi dello zombie sono tornati allo stato catatonico e sono diventato immediatamente trasparente…
Risparmio i commenti del medico di Base a proposito dei dipendenti ASL…
Alla parola ASL mi vengono i brividi freddi, è quanto di più simile vi possa essere alla versione 3d de “Le Tentazione di Sant’Antonion”
Scusa ma non capisco perché i gemelli hanno un domicilio diverso dalla residenza. O meglio, non capisco che bisogno abbiano di un “domicilio”. Cos’è, una specie di domicilio coatto?
@theus: ti ha già risposto Marco :-)
@lele: non lo capisco nemmeno io. O meglio: quando sono nati avevano domicilio e residenza insieme a noi in via Abbadesse. Poi abbiamo traslocato, ho cambiato residenza per tutti, ma a quanto pare il domicilio è rimasto quello vecchio.
ASL Milano – aggiornamento
Una volta assodato – grazie ai miei ventun lettori – che il cartello che ho trovato nell’ASL di via Andrea Doria era semplicemente fuorviante, mi sembra corretto segnalare che l’ufficio relazioni con il pubblico è gestito molto meglio. Subito dopo…