Quante brave persone!

Come avevo accennato, venerdì scorso ero uno dei blogger invitati da Gallizio alla presentazione dell’ultimo libro di Piergiorgio Odifreddi, Caro Papa, ti scrivo. Il motivo della mia presenza era fondamentalmente “tu hai un blog di matematica”, il che non dà un grande vantaggio competitivo nel caso di un libro in cui non si parla di matematica: è vero che conosco Odifreddi da quasi vent’anni, ma questo non era noto a priori.
Lascio link qua, qua e qua a vuole conoscere le critiche al libro da parte di alcuni partecipanti reali e virtuali, cosa che loro hanno saputo fare fare sicuramente meglio di me: io mi limito ad alcune note di colore.
– sentire Felice Accame che inizia il suo commento raccontando che il titolo del libro gli ha fatto subito tornare in mente la canzone del 1939 dall’incipit omografo non ha prezzo. Mi pareva di essere alla radio a sentire La Caccia.
– l’esponente cattolico convertito di cui non ricordo il nome (e non trovo il foglio dove l’avevo scritto, mannaggia) è riuscito a monopolizzare il tutto, il che è stata una palla unica.
– ho scoperto che Enrico VIII aveva a che fare con la transustanziazione :-)
– i tramezzini erano buoni, ma non si può finire alle 15 un incontro prandiale (non per i morsi della fame, ma perché io avrei anche da lavorare ogni tanto)
– l’idea è stata buona, anche perché Odifreddi è un bravo oratore: ma secondo me è da tarare meglio :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-07-04 17:35

10 pensieri su “Quante brave persone!

  1. Annarella G.

    Uhm, Enrico VIII e la transustanzazione ? La sociologia delle religioni definisce personaggi come Oddifreddi “Religious antireligion” nel senso che perseguono un atteggiamento tipico di alcune religioni in senso antireligioso e devo dire che li trovo simpatici come un fondamentalista americano col mal di denti (e mi fan la stessa impressione). La sua è una posizione religiosa e come tale ha diritto di essere, rimane il fatto che è un fondamentalista e come tale si comporta

  2. lgiustini

    Mah.. Odifreddi ha un tipo di disturbo ossessivo nei confronti della religione. In tal senso, è religioso, nel senso che la sua religione, se così si può dire, consiste nello smontare la religione cattolica, e in senso esteso tutte le religioni (ma la sua ossessione è quella cattolica, senza dubbio).
    L’unico problema è che Odifreddi è un logico limitato, nel senso che non capisce che ci sono domande metafisiche e filosofiche che l’uomo si fa da secoli e che hanno un senso. D’altronde è ovvio: nessun uomo può accettare che la propria vita non abbia senso. Siamo progettati per chiedercelo…solo gli animali vivono felici senza queste domande inopportune :-)
    Così, continua a chiedersi come mai tutti non sono d’accordo con lui nel ritenere che la matematica, la fisica e la “scienza” in generale non rispondano già a tutto. Poverino…. forse ha un deficit d’accudimento, come direbbe Moretti in Habemus Papam ;-)

  3. amir

    @Igiustini
    Così, continua a chiedersi come mai tutti non sono d’accordo con lui nel ritenere che la matematica, la fisica e la “scienza” in generale non rispondano già a tutto.
    Veramente Odifreddi dice il contrario: che i “veri” misteri (“veri” perché non metafisici ma fisici) vanno cercati proprio nella scienza (scienza in senso stretto), quindi per Odifreddi la scienza non risponde a tutto e a certe cose non risponderà mai, dato che cita spesso principi e teoremi “limitanti”.
    Il difetto di Odifreddi è quello, semmai, di essere troppo ancorato alla dicotomia delle due culture: dichiarando che le scienze dure hanno una valenza epistemologica e metodologica più forte che non le discipline umanistiche (cosa sostanzialmente vera, ma il discorso andrebbe circostanziato nel caso della ricerca storica, per esempio), Odifreddi finisce per sminuire il valore intrinseco della “cultura non-scientifica”; eppure Odifreddi mostra di avere non dico una vasta erudizione, ma sicuramente una buona frequentazione di vari ambiti umanistici.

  4. .mau.

    @amir: nì. A pagina 28-29, Odifreddi scrive
    Il fatto che la scienza si imponga e segua delle precise limitazioni metodologiche non significa affatto, però, che essa rinunci «a cercare l’essenza nascosta delle cose, a scandagliare la sostanza dell’essere stesso»! Al contrario, la sua intera storia testimonia non solo l’incessante svolgersi di questa ricerca, ma anche l’altrettanto incessante ritrovamento delle innumerevoli tessere che concorrono a formare il grande puzzle: lo stesso puzzle che sia voi che noi aneliamo
    a risolvere.

    quindi ritiene che comunque la scienza dia più risposte metafisiche che la religione (o la filosofia).
    È anche la mia sensazione che Odifreddi, in quanto ateo militante, segua una sua “religione integralista”; la cosa personalmente mi preoccupa poco.

  5. amir

    @.mau.
    quindi ritiene che comunque la scienza dia più risposte metafisiche che la religione (o la filosofia).
    In effetti… però è un passo molto ambiguo. Da un lato sembra che Odifreddi si riferisca a certe “speculazioni metafisiche” derivate, per esempio, dalle interpretazioni filosofiche della fisica quantistica; da un altro lato pare che parli delle stesse aspirazioni trascendenti sul senso dell’universo, la vita e tutto quanto.
    Da ateo/agnostico (ho grossi problemi con le definizioni!) curioso e non militante, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Odifreddi del fatto che, se anche l’ateismo fosse davvero una posizione più razionale delle altre, si può giungervi anche con premesse e argomentazioni sbagliate, irrazionali e viscerali ecc. Un po’ come dichiarare una cosa vera con un sillogismo non corretto o tentare di dimostrare la verità di un teorema vero con un’apposita numerologia esoterica. Guardandomi in giro, specie frequentando certi forum dedicati, mi pare che questo tipo di ateo sia non poco rappresentato. A Odifreddi qualcuno gliel’ha posta una domanda del genere?

  6. .mau.

    @amir: non so. In teoria, da buon logico, Odifreddi dovrebbe dire “ex falso quodlibet” e non curarsene, in pratica potrebbe dire “ogni strada è buona per fare adepti”.
    (credo che “agnostico militante” sia molto vicino ad essere un ossimoro, anche se riesco ancora a immaginarmi uno che cerchi di convincere gli altri che non si può essere certi di nulla)

  7. Barbara

    Non ho alcun desiderio di fare proseliti (ca%%i vostri/loro), e che Odifreddi sia la faccia della matematica in Italia mi fa venir da piangere.
    ritiene che comunque la scienza dia più risposte metafisiche che la religione (o la filosofia).
    Se questo è il suo punto di vista, sono quasi d’accordo: la scienza dà altrettante risposte metafisiche affidabili quante la religione o la filosofia. Zero, zero e zero.

  8. .mau.

    Ehm… a questo punto NON sei d’accordo. Saresti stata d’accordo se avesse detto «la scienza non dà meno risposte metafisiche che la religione o la filosofia».
    (ciò detto, io non concordo comunque. Nessuno sta parlando di risposte corrette oppure vere)

  9. tripp

    “l’esponente cattolico convertito di cui non ricordo il nome (e non trovo il foglio dove l’avevo scritto, mannaggia) è riuscito a monopolizzare il tutto, il che è stata una palla unica.”
    eheh ricordo, il nome è riportato qui http://www.youtube.com/watch?v=HH5AAz5AO1I, un certo claudio

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