Come argutamente commenta Amedeo Balbi, a volte sembra che Piergiorgio Odifreddi scriva i suoi libri anticattolici per avere la facoltà di pubblicare anche quelli matematici. In effetti non ho ancora avuto il tempo di leggere Più spazio per tutti, ma mi è capitata questa sua ultima fatica (Piergiorgio Odifreddi, Caro Papa, ti scrivo, Mondadori “Strade blu” 2011, pag. 196, € 17,50, ISBN 978-88-04-61007-6), visto che sono stato invitato alla presentazione ad usum blogger. Odifreddi ha affermato che questo suo libro è stato scritto non per gli atei o gli agnostici, ma per i credenti, con il dichiarato intento di convincerli a cambiare campo; in effetti la sua foto in copertina con la camicia bianca e lo sguardo leggermente verso l’alto fa chiaramente capire il suo posizionamento al riguardo.
È ovvio che scrivere al Papa prendendo un suo testo e controbattendolo punto per punto significa darsi un vantaggio competitivo, visto che si possono scegliere i controesempi preferiti senza che l’avversario possa controbattere – a meno che uno non pensi che Ratzinger si metta a replicare; ma questo non è un problema. In fin dei conti spesso si conoscono le cose da un singolo punto di vista; è sempre bello vederle da un punto di vista totalmente opposto, e almeno per quanto mi riguarda la cosa è utile.
Il problema che io – ma non solo io, a giudicare dalle domande fatte durante la presentazione – ho è banalmente metodologico: proprio come non è che un teologo possa parlare di scienza usando le categorie teologiche o filosofiche – e qui do ragione a Odifreddi – non è che uno scienziato possa parlare di metafisica o teologia usando le categorie scientifiche. Odifreddi inizia affermando questa ovvietà, ma in pratica se ne dimentica spesso. La mia sensazione è che il testo non cambierà le credenze di nessuno; poi è ben noto che le mie previsioni sono sempre errate!
Ultimo aggiornamento: 2016-01-18 07:08
A Odifreddi bisogna riconoscere capacità oratorie non comuni, se paragonato a tanti altri matematici. Senza offesa, eh, .mau.!
Riconosciute quelle, però, a me risulta davvero anacronistico nei modi in cui pugna la sua «buona battaglia» (2Tm 4,7)
@ .mau. Odifreddi non è – ovviamente – d’accordo con te. E, come ben sappiamo, neanche con WIttgenstein. Mentre è chiaro che un teologo non è ben attrezzato per parlare di scienza usando (solo) categorie teologiche o filosofiche, Odifreddi sostiene che il logico-matematico o lo scienziato sono invece attrezzatissimi per fare l’operazione contraria. E non è il solo. Se tu dici che ciò non è possibile devi sostenere questa affermazione. Poi però devi argomentare con Dawkins. L’onere della prova è su di te.
baci
Ntuniott
@ .mau. Odifreddi non è – ovviamente – d’accordo con te. E, come ben sappiamo, neanche con WIttgenstein. Mentre è chiaro che un teologo non è ben attrezzato per parlare di scienza usando (solo) categorie teologiche o filosofiche, Odifreddi sostiene che il logico-matematico o lo scienziato sono invece attrezzatissimi per fare l’operazione contraria. E non è il solo. Se tu dici che ciò non è possibile devi sostenere questa affermazione. Poi però devi argomentare con Dawkins. L’onere della prova è su di te.
baci
Ntuniott
Quante brave persone!
stupidaggini di un blogger finito per caso alla presentazione di Odifreddi.
cogliendo al volo per una volta la soddisfazione di aver letto un libro che tu non hai (ancora) letto, ne approfitto per dire che “Piu’ spazio per tutti” io l’ho trovato bellissimo, bisogna riconoscere a Odifreddi parecchie qualita’ — chapeau!