Se qualcuno pensa che “fare un ebook” significhi semplicemente recuperare un po’ di materiale e metterlo tutto insieme, bisogna dire che è un inguaribile ottimista. Avere il materiale è condizione necessaria, ma non certo sufficiente: bisogna innanzitutto verificare se ha un senso, e poi organizzarlo nella maniera corretta.
Tutto questo è stato fatto da Peppe Liberti, che ha convinto un po’ di loschi figuri che nella vita reale fanno gli insegnanti ma in quella seria portano avanti un blog a scegliere alcuni loro post più esemplificativi della vita di professore in modo da fare una raccolta sicuramente più personale di quanto possa essere letta da un articolo di giornale, o anche solo raccontata dai figli adolescenti – che per definizione non raccontano mai nulla di quanto fanno davvero a scuola. Inoltre, come lo Scorfano racconta nell’introduzione,
è un modo possibile, per chi a scuola non ci mette più piede da tanti anni, per capire che nel frattempo le cose sono molto cambiate e che chi parla di scuola oggi sta spesso parlando della scuola di trenta o di quindici anni fa: quella che conobbe lui, appunto, e che ora non è più.
I punti di vista e gli stili di scrittura sono quanto di più diverso si possa immaginare – ah, c’è anche un infiltrato con i suoi ricordi di quando era dall’altra parte della cattedra… – e forse avevate già letto qualche capitolo nella versione originale sui vari blog; però il risultato finale è comunque assai piacevole.
Ultimo aggiornamento: 2011-06-23 10:48