Domani si vota al ballottaggio. Si vota in tante parti d’Italia, ma io mi limito a parlare di Milano perché è la città in cui vivo. Non è un segreto che io speri nella vittoria di Giuliano Pisapia, che votai già alle primarie – e vi garantisco che non è affatto detto che io voti alle primarie. E so bene che anche se vincerà non saranno rose e fiori, e probabilmente dovremo pagare delle tasse in più: d’altra parte il mio punto di vista è che se l’alternativa è un peggioramento della qualità di vita magari è meglio mettere mano al portafoglio. Ma non è di questo che voglio parlare, e a dirla tutta probabilmente non voglio nemmeno parlare del ballottaggio, checché ne dica il titolo di questa notiziola.
Quello di cui voglio parlare è che per la prima volta negli ormai dieci anni di vita milanese ho sentito gente di buon umore. In effetti non è banale per uno le cui simpatie non vanno al centrodestra essere allegri qui a Milano; anche se per motivi completamente diversi da quelli per cui un simpatizzante del centrodestra è comunque incazzato. Ma stavolta c’è una certa qual levità che fa ben sperare.
E poi c’è ancora un’altra cosa. Lasciamo da parte la storia del quartiere Sucate, che per qualcuno potrebbe sembrare troppo goliardica, e limitiamoci ai #morattiquotes. Dopo che Letizia Moratti tentò il colpo sotto la cintura accusando Pisapia di essere stato un ladro d’auto, cosa hanno fatto a sinistra? Si sono inventate le accuse più assurde nei confronti del loro candidato sindaco e hanno iniziato a farle girare. È chiaro che questo lo si può fare solo quando si è certi dell’integrità morale del proprio candidato; resta il fatto che non me li vedo supporter del centrodestra, quelli dell’amore che vince sempre sull’invidia e sull’odio, fare così. Che ci volete fare: io sono ancora un giocherellone :-)
Ultimo aggiornamento: 2011-05-28 23:59
uberlike
e la parte ancora più divertente è che Pisapia e il suo staff hanno colto quello che stava succedendo su Twitter e l’hanno integrato (parzialmente – non troppo che avrebbe dato fastidio) nella campagna elettorare, e alla fine lo stesso Giuliano ha citato due morattiquotes nel suo discorso di chiusura.