stamattina stavo amabilmente pedalando in bicicletta verso l’ufficio, ed ero in via Alessandro Sauli. Il primo tratto della via è molto stretto, ci sono auto (correttamente) parcheggiate sui due lati della strada, e una qualunque persona con un QI superiore a 85 si accorge che non c’è lo spazio fisico perché un’automobile e una bicicletta passino affiancate. Io però sono una persona con una notoria fiducia nel genere umano, soprattutto nella sua versione automobilistica, e quindi mi metto a pedalare più o meno in mezzo alla strada. Appena iniziato il tratto, sento qualcuno che continua a strombazzarmi con il clacson, al che inizio a rallentare per non innervosirmi.
Dopo trecento metri il tratto di strada stretto termina, e io mi sposto di fianco. Lo strombazzatore mi sorpassa, e io mi accorgo che (a) è una strombazzatrice e (b) stava tranquillamente tenendo il telefonino all’orecchio. A parte che se l’avessi saputo avrei rallentato fino a fermarmi per impedirle di prendere una multa (voglio molto bene all’umanità, vero?) mi è rimasto un dubbio. Come si riesce a parlare al telefono quando un clacson suona? Io non riesco a sentire null’altro…
Ultimo aggiornamento: 2011-05-06 14:33
È la guerra della giungla urbana! Io cerco sempre di attaccare briga sui motorini che invadono la ciclabile, perché voglio bene all’umanità chiaramente.
Un gioco per la prossima volta:
http://www.itsnotarace.org/
Strada molto stretta, una mano tiene il cellulare e l’altra a tratti suona il clacson; il cerebro diviso tra la telefonata e il filtraggio dei rumori molesti da lei stessa prodotti… Altro che 85, è già tanto che il suo QI sia a metà strada tra il primo flesso della gaussiana e l’origine degli assi… È per gente come questa che non uso la bici a Roma.
Controsituazione
Brescia: strada stretta, a senso unico, auto (correttamente) parcheggiate su un lato (il sinistro), spazio come da metrica sopra descritta.
Ciclista in contromano lambisce le auto parcheggiate, con mano sinistra sul manubrio (insieme a cartella di pelle) e mano destra a incrociare davanti al viso per tenere fermo il telefono sull’orecchio sinistro.
L’automobilista (io) gira a sx e si immette, per l’appunto, in questa strada a senso unico, il cui angolo sinistro è parzialmente cieco per colpa delle auto parcheggiate. Sbonk ! (non è vero, fortunatamente andavo molto piano) … ho il sospetto che anche l’insieme dei ciclisti possegga punti di accumulazione di individui con QI inferiori a 85.
@gf:
Rileggendosi, continua a dar credito a questa tesi o riconosce di aver incontrato una sorta di foca monaca (ciclista molto indisciplinato/aspirante suicida) in un mare di orche (automobilisti incuranti) e foche comuni (i ciclisti disciplinati/inconsapevoli aspiranti suicidi)?
@gf: potrei raccontarti di pacchi di ciclisti che nelle buje notti invernali girano vestiti di scuro e senza nessuna lucetta. Sono ecumenico, punti di accumulazione ne trovo ovunque.
Potremmo parlare dei ciclisti che fanno quanto sopra nel posto sbagliato, ad esempio nel viale centrale di corso Francia dove le auto sfrecciano a 70-80-90 orari, invece di usare il controviale (c’è pure il divieto).
Sì vabbé, ma non hai fatto sciopero?
@Lele: no, perché avrei dovuto? (Hint: non sono un tesserato CGIL, anzi SLC)
Beh perché… mmm… perché… ecco diciamo che se noi (“noi?”) di… ehm… di sinistra non troviamo almeno qualche momento comune di manifestazione di dissenso, beh, non si finisce per rafforzare questo governo con il silenzio, la non-partecipazione, il disinteresse?
Non trovi? Credi che esistano “altri” momenti di manifestazione più opportuni? Credi che non servano momenti di manifestazione? Come la pensi?
Neanch’io sono tesserato CGIL.
Ho detto sinistra? Ho sbagliato, intendevo “noi che non vogliamo questo tipo di governo” (e soprattutto questo governo).
Concordo. Un punto di accumulazione non lo si nega ad nessuna (categoria).
Oserei dire (da ciclista appiedato causa furto :-( ) che la percentuale di ciclisti incoscienti rispetto al totale ciclisti e maggiore di quella degli automobilisti.