Ho sempre pensato che il Popolo della Libertà abbia imparato dal Capo che le barzellette sono una cosa importante. Perché non può essere altro che una barzelletta la proposta di legge costituzionale del deputato pidiellino Remigio Ceroni, che farebbe diventare l’articolo 1 della Costituzione «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale». Il Parlamento conta poco o nulla; basta vedere la sproporzione tra il numero di leggi di iniziativa parlamentare e quello di iniziativa governativa che sono state approvate nella legislatura (meglio che nella precedente, intendiamoci: e molto meglio rispetto al 2008. Ma sempre sproporzione è). D’altra parte con questa legge elettorale, non per nulla apprezzata in maniera bipartisan, si dovrebbe parlare di rappresentanza quantitativa e corretta della volontà popolare. Eppure il deputato Ceroni, il cui cognome dovrebbe essere gradito al PresConsMin, non ha avuto alcun problema a far fruttare la sua laurea in sociologia e creare un testo – indubbiamente di iniziativa parlamentare – dove ci viene baroccamente garantito che la volontà popolare non viene espressa mediante sondaggi. Dai, poteva andare peggio.
(ah: per chi non se lo ricordasse, l’articolo 1 della Costituzione attualmente recita «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.» In effetti il secondo comma è attualmente disatteso.)
Ultimo aggiornamento: 2011-04-21 07:00
Io non ho mai capito la necessità di affermare che è pure “fondata sul lavoro”. L’ho sempre trovata una forzatura retorica, una sorta di parafrasi del “guadagnerai il pane con il sudore della fronte”, un modo per inserire surrettiziamente e fin da subito le famose radici cristiane che tanto vanno di moda tra i nostri politici.
Forse anche dalle leggi costituzionali si intuisce la mentalità di un popolo. Il primo articolo della costituzione tedesca afferma che “la dignità dell’uomo è intangibile. È dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla.” Da noi – è un pensiero da bar, lo so, ma in fondo è l’ora del caffè – vale il contrario.
@Marco B. Rossi che scrive:
@un cattolico: se non ricordo male, la Legge Fondamentale tedesca (Grundgesetz?) è stata scritta sotto dettatura (dei tre quarti) degli Alleati, quindi non è poi così farina del loro sacco.