Continuo a pensare che abbreviare il tempo necessario per terminare un processo sia Un’Ottima Cosa. Questo in linea di principio. Poi quando ci si mette a fare le cose in pratica occorre capire come mai i tempi sono così lunghi. Se la causa è la mancanza di un numero sufficiente di giudici, la risposta dovrebbe essere capire perché non ci sono giudici. È perché ce ne sono davvero pochi? allora bisogna aumentarne il numero. È perché si fanno troppi processi inutili, che potrebbero essere più proficuamente sostituiti da una multa? allora bisogna fare una legge per abolire alcuni tipi di processo. Se invece la causa è dovuta all’ostruzionismo degli avvocati difensori, non vedo perché occorra accorciare il tempo dopo il quale essa va in prescrizione; l’unica ragione per farlo dovrebbe essere dovuta all’iperpignoleria dell’accusa, che non deve avere il diritto di aumentare i tempi a dismisura per accanirsi contro l’imputato, chiunque egli o essa sia.
Ecco perché ritengo la legge sul processo breve sommamente ingiusta all’atto pratico: viene messo un limite predefinito alla durata senza verificare perché mai quel limite sia stato superato. Poi può essere vero che, come dice il comico di casa Guzzanti, i processi per strage non avranno certo problemi di prescrizione (ma quello Parmalat sì… anche se probabilmente la fregatura era già nata con le depenalizzazioni dei primi anni ’00). Mi piacerebbe poi sapere quanti sono effettivamente i processi che verranno eliminati con questa norma: se davvero sono solo lo zerovirgoladue percento come affermato da Angelino Alfano, non credo proprio che l’Europa ci abbia fatto tutto quel mazzo per così poco (e comunque aspetto sempre che la percentuale più o meno equivalente di allevatori che ci sta facendo pagare le multe per le quote latte, il tutto perché non pagavano le tasse e quindi facevano risultare l’Italia come una produttrice minore, venga sanzionata). Peccato che come al solito da noi non si parlerà mai di queste cose, ma ci si limiterà alle solite partigianerie.
Ultimo aggiornamento: 2011-04-14 13:56
Credimi, non e’ necessariamente colpa nostra…
@Daniele: io non so di chi sia la causa, non per nulla ho messo tutte le possibilità che mi vengono in mente.
Il problema della durata dei processi non ha a che fare con i mezzi a disposizione dei tribunali ma, secondo me, con un sistema giudiziario che deve garantire l’impunità ai reati commessi da amministratori, politici, imprenditori. In altre parole, se appartieni a queste categorie e disponi di mezzi economici adeguati (che diventeranno solo un costo sulla strada del tuo successo o della tua carriera), potrai cavartela percorrendo una delle strade che portano a una prescrizione o comunque a rimanere incensurato (condizione necessaria per continuare a delinquere). E’ facile quindi immaginarsi perchè una vera riforma non si farà mai.
@all: un bellissimo intervento sui motivi e sulle ragioni della lentezza dei processi è contenuto nell’intervista a Nicola Gratteri, Procuratore Aggiunto della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Reggio Calabria a RAI3, Che Tempo che Fa (consultate gli archivi 26/02/2011).
Io ho trovato molto illuminante questo intervento di Piercamillo Davigo sui mali principali del sistema giustizia in Italia.
http://twilightofmycountry.wordpress.com/2009/10/13/piercamillo-davigo-lo-stato-della-giustizia-italiana/
E’ un intervento diviso in 4 filmati per un totale di circa 30 minuti.
Vale veramente la pena.
Un saluto.