Qualcuno mi ha segnalato la lettera che il direttore generale della Rai Mauro Masi ha scritto ad Aldo Grasso e che è stata pubblicata sul Corsera.
Nel testo della lettera, Masi scrive tra l’altro
La seconda è che le mie letture giovanili (cito solo per esempio e per pura passione personale il Conrad di «Lord Jim», il Mishima di «Confessioni di una maschera» e un pò tutto Dostoevskij) […]
il che significa che almeno uno tra Masi, Grasso e l’ignoto compositore del Corsera è convinto che po’ si scriva con l’accento e non con l’apostrofo. Purtroppo non ci è dato sapere chi dei tre :-)
Ultimo aggiornamento: 2011-02-17 12:16
A parte il po’ accentato, che si puo’* giustificare in diversi modi, a me e’* proprio tutta la
frase che lascia perplesso. Cosa c’entrano le letture giovanili? E anche se fosse, c’era bisogno di citarle?
Non ho grande stima di Masi, quindi capisco che lui possa anche scrivere una lettera del genere ma mi domando se non ci sia un addetto alle pubbliche relazioni che si occupi di correggere queste schifezze.
Bah.
* Appunto: scrivo con tastiera inglese e sono troppo pigro per usare ogni volta i codici ascii per le vocali accentate.
siccome ignoro alcune questioni grammaticali, vorrei capire perché non si dovrebbe usare :-)
@max: po’ è un’apocope (cioè sono state tolte le lettere finali di) “poco”. Quanto togli lettere o non metti niente (come in “qual è”) oppure indichi che è stato tolto qualcosa con un apostrofo (come in un’impresa, oppure gli imperativi di’, fa’, da’; in quest’ultimo caso hai tre possibilità – fai, fa’, fa – ma mai con l’accento)
Detesto il *pò a tal punto che ho persino provato a contattare i produttori del T9 perché lo correggessero ma credo che ci dovremo rassegnare alla sua invasione: chi pubblica online sui principali quotidiani italiani deve proprio essere convinto che si scriva così, ormai siamo alle migliaia di occorrenze.
E a proposito della stampa italiana, incredibile come oggi sia stato dato gran rilievo alla notizia sulla salute di Steve Jobs pubblicata da uno dei peggiori giornalacci americani, National Enquirer, senza chiarire che non è certo una fonte autorevole. Probabilmente non sanno neanche di cosa si tratta, perlomeno a giudicare dall’articolo su la Stampa che sbaglia addirittura a scrivere il nome (Inquirer), ripetutamente. Mah!
Grazie .mau. del chiarimento :-)
@Licia: al riguardo di Stefano Lavori segnalo la mia vignetta odierna :-)
Forse la traduzione che conosco io è assai lontana dall’originale, ma sono perplessa sul fatto che si possa imparare “quando si è convinti e in buona fede, a metterci la faccia” leggendo Confessioni di una maschera.
@Labadal
su windows esistono configurazioni da tastiera con dead keys (in pratica per scrivere à si scrive `a)
su mac esiste l’egregia configurazione US estesa
e su linux si possono fare entrambe le cose smanettando con setxkbmap
non ci sono scuse!
a dirla tutta, su tutte le tastiere inglesi c’e` sia l’accento che l’apostrofo.
@il barbarico
@dino
Vero, infatti ho specificato che si tratta di pigrizia, almeno nel mio caso. L’accento si trova in una posizione (a sinistra del tasto 1) lontanda dalle solite lettere accentate. L’apostrofo invece si trova al posto giusto per essere premuto intuitivamente.
Ad ogni modo, non era mia intenzione giustificare l’usanza di mettere apostrofi e accenti “ad minchiam”, volevo solo far notare che oltre alla forma anche il contenuto di quella lettera e’ imbarazzante.
@.mau.: suppongo avrai già letto la pagina di Wikipedia sull’apostrofo e saprai già che, a voler essere ancor più pignoli, è errato anche «un po’»…
Il motivo è presto detto: ciò che troviamo nelle tastiere ( ‘ ) è il simbolo del *minuto primo* e non dell’apostrofo. Se volessimo essere rigorosi, dovremmo usare il simbolo Unicode ad hoc, che è ” “, per cui «un po» :)
Se non ricordo male alcuni editor di testo e word processor effettuano questa sostituzione già di default.
Sono troppo pigro per verificare (e sì, lo so… laccidia resta un vizio capitale! :P)
@un cattolico: sarebbe come dire che i testi scritti a macchina non erano corretti, perché si sottolineava invece che scrivere in corsivo…
@.mau.: Non proprio! In quel caso era il mezzo a non consentirti di fare altrimenti (il corsivo proprio non c’era in una Lettera 22!), nel nostro caso solo la pigrizia, sempre che non si usi Word, che ci pensa da sé…