Gilioli racconta di come lo Stato non abbia erogato un euro di risarcimento alla compagna di uno dei morti nella strage di Viareggio, perché appunto era una compagna e non la moglie; ed era una compagna perché l’altro era sposato e non divorziato. (Non scrivo “non ancora divorziato” perché se avevano una figlia di 11 anni immagino che quella fosse stata una scelta).
Io non pensavo nemmeno che il risarcimento potesse essere dato a un convivente, a dire il vero. Intendiamoci: fosse per me ci sarebbe un registro formale delle convivenze, e dopo un tot di tempo dall’inizio della convivenza (un anno, tanto per evitare truffe troppo bieche) scatterebbe tutta una serie di diritti. Il fatto che non esista nulla di simile è una grande ingiustizia, anche se in questo caso non sarebbe cambiato nulla. Però come fa lo Stato a sapere che un matrimonio formalmente allo stato di separazione non esiste più da almeno un decennio? per divinazione?
Ultimo aggiornamento: 2010-11-30 15:28
beh…per lo stesso motivo per il quale se mi separo…dopo un tot dovrebbe “scattare” il divorzio…per esempio…invece che tirarla per le lunghe (perché se l’altro si oppone sono uccelli per diabetici)
@2/12: no, stai di nuovo spostando il problema. Se il problema è che ci si può opporre al divorzio, si trovi un sistema per eliminare le opposizioni mantenute per principio.
no, non ci si può opporre al divorzio. esiste quello non consensuale, ecchediamine, si chiama divorzio giudiziale http://www.divorzionline.it/divorzio/divorzio_giudiziale.asp
Credo che il problema, e la fonte dello scandalo, siano proprio la difficoltà e la lentezza di ottenere un divorzio in Italia. Non sono sicura che quella di non sciogliere il matrimonio precedente si possa definire una libera scelta, considerando il costo (economico e non solo) dell’operazione.
sì esiste…solo che sopraggiunge dopo anni (diversi…troppi)
E’ già stato detto, ma anche io eccepisco che se il signore non era ancora divorziato e non si era risposato, non significa affatto che quella fosse una scelta. E’ vero che esiste la separazione giudiziale, che però è una causa civile e ha i tempi delle cause civili italiane; se uno dei due quasi-ma-non-ancora-ex-coniugi si impunta, possono passare altro che undici anni. Qua, per dire, si aspetta dal 2003, e non se ne vede la fine.
comunque assai meno di tredici, eh, se ti dai un minimo da fare.
Io ho due amici che convivono da 6 anni, hanno una figlia di quasi 2, e lui non è ancora riuscito ad ottenere il divorzio per tutta una serie di questioni riguardo ai figli di primo letto e, naturalmente, ai soldi.
Se tutto andasse come deve, dopo essere riusciti a trovare un punto di mediazione fra i due ex coniugi divorziandi diciamo per “motu proprio” e non certo grazie ad una deliberazione della magistraura, dopo 7 anni otterrà il divorzio e sarà in grado, eventualmente, di risposarsi.
Allo stato attuale delle cose se uno di questi due miei amici andasse in galera l’altro non avrebbe il *diritto* di visita o se fosse gravemente malato non avrebbe il *diritto* di deciderne le cure o di assistere il consorte (in senso etimologico, colui o colei con il quale si condivide la sorte).
Questa è una condizione da paese barbaro e incivile. Una condizione da medioevo.
Considera ad esempio che in molti casi sono gli avvocati in primis che sconsigliano di andare oltre la separazione se si hanno redditi troppo bassi per evitare la sostanziale bancarotta e di trovare formule di reciproco sostentamento alternative agli alimenti.
I padri divorziati che perdono la casa e debbono simultaneamente riconoscere alimenti ad ex coniuge e prole sono una piaga sociale contemporanea, sono la seconda categoria, dopo gli stranieri, a fare la fila alle Caritas per chiedere aiuto.
una decina tutti credo…e mettici pure il costo della pratica (magari i soldi per pagare un avvocato che la seguisse non ce l’aveva) dico eh…
esiste l’assistenza legale gratuita: “? Quando e come è possibile avere assistenza legale gratuita?
Possono chiedere il gratuito patrocinio le persone incapaci di sostenere economicamente le spese di una causa.
La domanda si presenta alla Commissione per il gratuito patrocinio presso l?organo giudiziario competente (ad esempio alla Commissione presso il Tribunale civile per le cause di sua competenza).” http://www.marzorati.org/pagina18.html
I costi di un divorzio congiunto sono piuttosto contenuti, anche perché è una pratica piuttosto semplice. Credo che ci sia una tariffa che comprende entrambe le pratiche, quella di separazione e qualla successva di divorzio, che porta il totale a meno di 500 euro a persona. I costi levitano per i divorzi giudiziari, in cui gli avvocati devono essere due e ci devono essere delle vere e proprie udienze. Per i divorzi congiunti serve un solo avvocato che redige la pratica e fine. Poi possiamo commentare che 500 euro sono comunque soldi e che tre anni di attesa sono troppi, ma sinceramente io non credo che una coppia separata da oltre 10 anni non abbia mai messo assieme i soldi per fare non la pratica di divorzio, credo piuttosto che il problema sia che molte coppie, come i miei genitori che hanno fatto trascorrere oltre vent’anni tra la seraparazione e il divorzio, semplicemente non si preoccupano di dare forma legale alla separazione. Poi, tutto vero: i tempi sono troppo lunghi e non c’è riconoscimento delle coppie di fatto e…
Ecco perchè Silvio vuole il processo breve.. per il divorzio da Veronica.. ora l’ho capito.
Semplicemente, lo Stato dovrebbe dare la possibilità di registrare le convivenze a livello di accordo tra privati, anche tra persone ancora sposate con altri, prevedendo di conseguenza un certo insieme di diritti reciproci sul piano civile. Peraltro credo che l’attuale diritto di famiglia, disegnato a metà anni ’70 in un mondo in cui il divorzio era l’eccezione e non la quasi regola e in cui la maggior parte delle donne facevano le casalinghe anziché lavorare, necessiti di ripensamento in diverse parti…
@vb: insomma tu sei un rutelliano.
@Elisabetta e Alice: per la piega che hanno preso i commenti a questo post, direi che i costi sono l’ultimo dei problemi. Ma tanto per dire come funziona il mondo reale, la mia separazione e il mio divorzio (senza figli, con tutti i beni coniugali venduti, monetizzati e ripartiti di comune accordo _prima_ della partenza della pratica in tribunale, e senza alcuna richiesta di alimenti da parte di nessuno dei due) è costato mille euro alla prima tornata e mille euro alla seconda con un unico avvocato, amico di ex famiglia, che ci faceva un prezzo di favore. I drammi quelli che descrive layos, e anche il fatto, appunto, che se uno dei due componenti della ex-coppia si oppone alla procedura consensuale e introduce la necessità di virarla in giudiziale, gli anni e gli euro non si contano più.