I Simpson non sono semplicemente un cartone animato. Almeno per i loro moltissimi aficionados, sono una parte del nostro universo reale. In fin dei conti non hanno nemmeno tutti i torti: il cartone animato è proprio nato per mettere alla berlina i nostri comportamenti, e le decine di guest star che sono apparse nelle ormai cinquecento puntate lo dimostrano. Molti degli sceneggiatori hanno poi un background scientifico: non è così strano che Marco Malaspina abbia scritto al riguardo una tesi di laurea che poi è divenuta questo libro (Marco Malaspina, La scienza dei Simpson, Sironi – “Galápagos 25” 2007, pag. 189, € 16, ISBN 978-88-518-0092-5), anche se occorre tenere bene a mente che né qui né nei cartoni si vuole avere un libro di testo ma piuttosto si preferisce mettere alla berlina alcuni stili. Lo stile di scrittura è molto piacevole, e i temi trattati interessanti: man mano che si va avanti nella lettura, però, si notano alcuni guai: in primo luogo una certa ripetitività tipica di chi non si stanca di ritornare sempre sugli stessi particolari, e poi il punto di vista del fan che non riesce a trovare brutto nulla e al limite definisce un episodio “meno riuscito”. Utili le note a piè di pagina, ma ho trovato incomprensibile il ripetere il nome italiano degli episodi invece di quello originale, anche se in questo caso il problema può essere la mia deformazione personale. In definiitiva chi ama i Simpson si ritroverà a casa e rivedrà il cartone animato con occhio un po’ più esperto; gli altri rimarranno invece freddini.
Ultimo aggiornamento: 2010-11-27 07:00