Nella consueta lotta contro Saviano, il Giornale oggi pubblica un articolo dove si fanno le pulci ai numeri sparati dallo scrittore nel suo monologo televisivo a Vieni via con me. Sorpresa: i conti sono corretti!
Stefano Zurlo inizia prendendo il miliardo e 300 milioni di metri cubi di fanghi tolti in tre anni dall’Acna di Cengio e portati in Campania, dicendo che corrisponderebbero a trentamila tir che fanno la spola. Ho provato a vederlo come problema di Fermi, immaginando che la bonifica della zona di Cengio consistesse nel togliere uno strato di 20 metri per cinque chilometri quadrati (numeri piuttosto grandi, ve lo dico subito). Si ottengono così 100 milioni di metri cubi, quindi un ordine di grandezza in meno della cifra di Saviano. Mantenendo una densità dei fanghi pari a 1 (anche se nel caso da me prospettato sarebbe un po’ maggiore perché più che fanghi c’è terra), le supposte 1.3·109 tonnellate in tre anni, divise per 1000 giorni per due viaggi al giorno, fanno effettivamente 20 tonnellate per Tir il che è ragionevole come stima spannometrica.
Anche il conto spannometrico sulla montagna di rifiuti è corretto, se è vero che Saviano fa poggiare il suo Everest su una base di tre ettari (l’area delle discariche napoletane? Mi sembrerebbe un po’ poco, però. Più facile fosse un’iperbole relativa a una singola discarica), è corretto. L’unica piccola pecca matematica che posso trovare nell’articolo è stato il sommare i quattro milioni di tonnellate di rifiuti tossici al miliardo e trecento milioni di fanghi, dato che i primi si perdono in una stima spannometrica: ma sono davvero minuzie. È bello, dopo tutte le volte in cui mi sono lamentato del pressapochismo numerico dei quotidiani, trovare qualcuno che i conti li sa fare!
Ultimo aggiornamento: 2010-11-24 10:01
senti, per chi non ha tempo/voglia di leggersi l’articolo del Giornale, il risultato sarebbe che il Giornale ha calcolato bene e Saviano male?
@Giorgio: sì. O se preferisci, che Saviano ha buttato giù cifre a caso per avere l’effetto paura, e che al Giornale l’hanno sgamato. (Questo soprattutto per il primo esempio, quello dei fanghi dell’ACNA. Per l’Everest, dal mio punto di vista l’esempio di Saviano era volutamente forzato, visto che tutti sanno che non ci sono montagne di rumenta alte sedici chilometri)
piú che altro sarebbe una torre di rumenta.
per altro, ci sono modelli matematici (curiosamente basati su equazioni che includono operatori pseudodifferenziali, ossia soluzioni di carattere non locale) abbastanza precisi che predicono come si sviluppa in altezza una montagna creata da sabbia (o altri materiali granulosi) fatta cadere dall’alto. immagino che la verità sia nel mezzo. ossia, la torre di saviano crollerebbe subito, ma ci sarebbero montagnette piú grandi di quella di zurlo che potrebbero stare in piedi.
@marcoxa: il Giornale diffonde quasi duecentomila copie al giorno (vedi qua. Quindi molta gente ha in mano una copia del Giornale. Al limite puoi chiederti perché uno con in mano una copia del Giornale mi legga, ma questa è un’altra storia.
@delio: Zurlo non ha fatto una montagnetta ma uno strato uniforme. Una montagnetta con superficie di base 1200 chilometri quadri sarebbe alta il triplo, ovviamente.
@.mau.: nella tabella della diffusione media dei quotidiani di cui hai dato il link, non mi tornano molte cose (praticamente non mi torna nulla).
Il dato più singolare, tutti quanti lavorano nei giornali sanno che il numero 1 è sempre la mitica Gazzetta: nella tabella è seconda. Io non ci credo neppure morto :-). Poi ci sono finezze varie in giro, nel senso che ho una idea piuttosto precisa delle differenze di tiratura relative fra i vari giornali, e non mi tornano molto. Insomma, non fidarti troppo neanche di questi numeri ;-).
@mestesso: mentre cercavo i dati ho scoperto che i quotidiani sportivi sono quelli che hanno più risentito della crisi (e dei programmi tv, mi sa). Poi è chiaro che questi sono dati autocertificati, ma credo che ci paghino le tasse su…
@.mau.: no, non torna la tua spiegazione. Ho controllato i dati relativi ad Ottobre 2007 (prima della Crisi e campionato di Calcio iniziato) e la situazione non cambia. Sempre dati taroccati sono :-).
Recentemente al tg regionale della Liguria, in occasione della “conclusione” della bonifica dell’area ex-Acna hanno dato un po’ di numeri, che riporto a memoria. L’area occupata dalla ex fabbrica è di 16 ettari (ma l’area non edificata credo di ricordare sia di 12), e le bonifiche del terreno hanno raggiunto profondità di svariate decine di metri (ma non credo in media, penso nei punti dove c’erano le pozze).
In ogni caso non tutto quello che è stato bonificato è stato portato via (altrimenti ci sarebbe un cratere invece che uno spiano) e non tutto quello che è stato portato via è finito in Campania.
C’e’ da considerare però che l’Acna produceva il gas che il Duce ha usato in Libia e si trattava già allora di un impianto chimico “storico” (1882), per dire per quanti anni questi hanno prodotto rumenta, quindi non è nemmeno detto che Saviano intendesse che tutti quei rifiuti sono arrivati in Campania dall’inizio della bonifica, ma magari nel corso di tutto il secolo scorso o anche solo dagli anni ’70 in avanti.
In val Bormbida c’e’ un “museo” dell’ACNA (in realtà “della chimica in val bormida”) con migliaia di documenti storici e memorie, ma non sono riuscito a trovare nulla online (ho cercato di corsa).
Magari li c’e’ la spiegazione.
La superficie della ex-fabbrica è oggi di 55 ettari ma bisogna aggiungere anche le aree pubbliche e private inquintate fuori dal muro di cinta.
In Germania finirono 70 mila tonnellate di sali sodici essiccati (in treno) e anche 70 km di asta fluviale sono stati interessati dalla bonifica. Però si parlava di 2 milioni di m3 di rifiuti speciali nel sottosuolo, alla chiusura della fabbrica.
Comunque la prima ordinanza che vietava di usare l’acqua di alcuni pozzi inquinanti dalla fabbrica è del 1909 e dal 1938 le acque del fiume non erano più utilizzabili per l’irrigazione.
Effettivamente, avendo tempo di produrla, avere un bel po’ di spazzatura da far sparire non è difficile anche se sarebbe interessante avere la fonte di quei numeri. Forse dalle procedure d’infrazione UE? Ma in TV non mettono i link delle fonti? Boh?
Però non mi convince la strategia “matematica” di attacco al tale autore. Non c’è rischio che il buon elettore democratico che allora voleva tutelare l’occupazione all’ACNA e quindi si opponeva alla chiusura e che oggi non bada agli appalti per gli inceneritori o al loro funzionamento giri la testa con troppa matematica? Non sarebbe meglio “buttarla in caciara” come al solito?