ospedali e computer

Stamattina ero di nuovo al Niguarda per far togliere i punti a Jacopo. Vista l’esperienza di venerdì scorso ero piuttosto tranquillo; peccato che oggi le cose non siano andate esattamente come l’altra volta. Occhei, sono arrivato alle 8:41 (come da bigliettino di prenotazione) invece che alle 8:15; però non è possibile che sia riuscito a passare all’accettazione alle 9:35. Notate che io avevo una coda separata, DB che sta per “diversamente abili – gestanti – bambini”; mentre sono arrivato chiamavano il DB-015 (io avevo lo 027) e il numero successivo è stato chiamato alle 9 passate. Dopo una decina di minuti sono passato a prendere anche un numerino di accettazione “standard”; è vero che c’erano cento persone prima di me, ma stavo rischiando di dover utilizzare quell’altro numero. Considerando che non sono servizi realmente diversi (un qualunque sportello può fare accettazione di qualunque tipo, anche se in pratica non fanno così: chissà mai perché) significa che potrebbero anche evitare di far finta di favorire i “diversamente abili”.
Ottenuto il numero, c’è stata più di un’ora e mezzo di attesa per l’ambulatorio, fino a quando Anna (che a un certo punto è venuta a darmi il cambio portandosi dietro Cecilia) ha gentilmente fatto notare che i bimbi stavano finendo l’autonomia: a quel punto miracolosamente sono passati immediatamente, molto all’italiana. Ciliegina sulla torta: non è stato fatto il foglio di dimissioni, perché “non c’era la rete funzionante”. Senza parole.

Ultimo aggiornamento: 2010-11-02 15:19

5 pensieri su “ospedali e computer

  1. Brownout

    “La rete nn va” è il jolly per qualsiasi difficoltà che abbiano gli utilizzatori. In un ospedale quando si ferma la rete si fermano come minimo la diagnostica per immagini, il CUP, i laboratori e potenzialmente anche la telefonia. La realtà è che gli operatori sanitari non sono in grado di usare i sistemi di firma digitale per il referto/dimissioni digitalizzati, nonostante gli venga fornita assistenza e formazione continua.

  2. .mau.

    ah, quando hanno dimesso Jacopo dal pronto soccorso l’infermiera ha chiesto al pediatra perché non firmava il foglio di dimissioni; quello l’ha guardata e gli ha detto “la firma è questa (indicando il simbolo del chip sul foglio); a me piaceva tanto usare la penna per firmare ma ci hanno costretto a usare questi sistemi…”

  3. marcoxa

    Mi sembra tutto regolare. Dopotutto la “roba molle” l’hanno scritta dei laureati del Politecnico di sicuro :)

  4. pietro

    La mia avventura con l’informatica clinica è stata fantozziana, dopo essere stato ricoverato una notte al pronto soccorso per una colica renale, al mattino mi fanno una radiografia e poi mi mandano dall’urologo per la visita, questo cerca di consultare le radiografie con il suo PC e incontra un buon numero di problemi, al che inizia un rosario di insulti nei confronti di Formigoni e della sanità lombarda perchè, secondo lui, l’assistenza dei sistemi software nei fine settimana e di notte è praticamente assente……..

  5. cilidif

    Mio nonno nell’aprile scorso è andato a fare un cardiogramma con bollino-urgenza in una clinica privata del varesotto. Non funzionava la rete per l’accettazione. –Vada a casa, la richiamiamo domani.–
    Il giorno dopo era già stato operato d’urgenza con inserimento di pace-maker, in un altro ospedale e solo e soltanto perché LUI si era attivato nel pomeriggio per ottenere un’altra visita.
    Mah.

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