Mentre stavo preparando il ricordo di Benoît Mandelbrot che ho scritto per il Post, sono andato a caccia di informazioni biografiche. Non che poi ne abbia usato chissà quante nel mio articolo: ma questo è normale, non essendo io interessato a scrivere un necrologio formale. Mi ha però lasciato basito la scoperta – che il 13 novembre 2007 l’Università degli studi di Bari gli conferì una laurea ad honorem in Medicina e Chirurgia con la seguente motivazione:
La Prof.ssa XY riassume le motivazioni della proposta, ponendo in rilievo la figura del Prof. Benoit Mandelbrot, celebre in tutto il mondo per aver proposto un nuovo ambito di ricerca, la
Geometria frattale. Questo strumento di analisi, che ha reso il Prof. Benoit Mandelbrot uno dei più
famosi matematici degli ultimi 50 anni, trova applicazione anche in campo biologico e biomedico;
per quanto di interesse in campo medico, la Geometria frattale favorisce una visione unificante,
olistica, della malattia e della persona che soffre.
Lo sappiamo tutti: le lauree honoris causa, almeno in Italia ma credo non solo da noi, non sono fatte per premiare il laureato ma per fare pubblicità all’ateneo. Non si può fare molto contro questo andazzo. Però ci dovrebbe essere un limite a tutto. Che diavolo sarebbe un malato frattale? come lo si cura, con medicine autosimili? Perlomeno Mandelbrot, nella sua lectio magistralis che seguì il conferimento della laurea, spostò opportunamente il discorso sulle neuroscienze; affermare che si potranno usare i frattali per la comprensione dei processi neurali mi pare molto improbabile, ma almeno un minimo di senso ce l’ha. Mi chiedo se la decisione di conferire una laurea honoris causa impedisca un qualunque altro uso del buon senso…
Ultimo aggiornamento: 2010-10-22 08:00
No, è giusto. Io quando ho l’influenza mi sento un po’ tutto rotto come un frattale.
Io la prendo come un’ammissione di incapacita’: i medici continuano a fare sul malato ‘frattale’ analisi su analisi che zoomano sul dettaglio senza arrivare mai a capo di nulla. Ma ora grazie a M. hanno una scusa.
Chi ha scritto le motivazioni non ha letto gli articoli de Le Scienze sul tema frattali, altrimenti avrebbe trovato sicuramente una motivazione valida per la sua laurea. Vado a memoria, ma ricordo un articolo che collegava la teoria del caos con le morti improvvise, quando il cuore improvvisamente smette di battere anche se sei giovane e forte. Se le ricerche non hanno fatto passi avanti è perché, in genere, i medici sono abbastanza refrattari ai concetti matematici. :-) E’ difficile trovare un bravo medico matematico. Figuriamoci un medico cardiologo AND bravo matematico.
Penso si tratti di un semplice refuso: la geometria frattaglie è molto importante in medicina come in macelleria.
siamo alla frutta(le)
E’ importante, ma non dimentichiamo essa favorisce una visione unificante eccetera della persona che soffre, favorisce solo, da sola non basta.
E’ cioè fondamentale che alla geometria frattale venga associata una dieta equilibrata e soprattutto del moto fisico, da praticarsi con regolarità e senza eccessi.
Bravo anche Mandelbrot a trarsi d’impaccio buttandola sulla comprensione dei processi neurali, funziona sempre! Penrose aveva buttato lì che la mente funziona grazie ai gravitoni, e se lo chiedessero a Novoselov risponderebbe che la coscienza è fondata sul grafene….
In giro c’è ancora di meglio, basti pensare alla Laurea Honoris Causa dell’Università di Urbino in Scienze della Comunicazione al pilota Valentino Rossi o alla laurea honoris causa in Ingegneria dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Perugia al ministro Sacconi. La laurea venne assegnata nel 2006 quando lui era Ministro dell’Ambiente e consulente del Ministero dell’Ambiente era il professore promotore della cerimonia. Il ministro Fabio Mussi nel 2007 dopo che in soli 6 mesi erano state assegnate in Italia un centinaio di lauree ad honorem le bloccò tutte. Sarebbe interessante sapere adesso come ci si regola.
non ho la minima idea del perché mandelbrot sia stato ufficialmente insignito di una laurea honoris causa a bari; però so per certo che il suo compare heinz-otto peitgen ha fatto i milioni vendendo del software che (a quanto ho capito) permette di operare il fegato tagliuzzandolo in maniera da non interrompere le vene che scorrono nei pezzi restanti. a me ricorda piú la teoria dei grafi (mi sembra che i vasi sanguigni di un fegato siano fatti come un albero che deve rimanere connesso), ma secondo lui tutto era basato sui frattali. forse i frattali hanno davvero applicazioni in chirurgia che noi non immaginiamo.