Dov’è l’errore?

[dov'è l'errore?]
Grazie alla condivisione di Zar di un post di MarkCC, ho potuto deliziarmi con questo esempio di FAIL, tratto chiaramente da FailBlog. Per chi non lo conoscesse, FailBlog raccoglie immagini di cose e azioni evidentemente sbagliate, per fare quattro risate. In questo caso la risata è doppia, perché nei commenti di FailBlog sono in tanti a chiedersi “embè? che c’è di sbagliato?”
Per chi non può o non vuole vedere l’immagine qui sopra, c’è un problema (con tre stelle, quindi definito molto difficile da chi ha preparato i fogli del test) che dice “Maria ha impiegato 10 minuti per segare in due parti una tavola di legno. Se lavorerà alla stessa velocità, quanti minuti le occorreranno per segare un’altra tavola in tre parti?” Il malcapitato studente (uso il maschile perché la calligrafia mi sembra maschile, ma potrebbe benissimo essere una studentessa) ha risposto “20” e l’insegnante gli ha cassato la risposta, spiegando che se per due pezzi ci vogliono 10 minuti allora per quattro pezzi ci vorranno 20 minuti e quindi per tre pezzi bastano 15 minuti.
I miei ventun lettori sono molto intelligenti; magari a primo acchito avrebbero risposto anche loro “15 minuti” ma sapendo che c’è qualcosa sotto si saranno messi a pensarci su e avranno capito cosa c’è sotto senza continuare a leggere due righe sotto.. No, la risposta non è come quella di un commentatore di MarkCC che scherzando dice “magari la seconda tavola era larga solo il 75% della prima?”. Molto semplicemente, per segare in due parti una tavola basta un singolo taglio, e per segarla in tre ne occorrono due, quindi lo studente aveva ragione e l’insegnante torto marcio, il che non è affatto bello come esempio per le nuove generazioni.
A questo punto è giunto il momento di un coming out. In un compito di matematica alle medie dovevamo trovare l’area di una tovaglia che copriva un tavolo quadrato di lato un metro, sapendo che la tovaglia pendeva di 15 cm per lato. Io ho subito detto “beh, il perimetro del quadrato è 4 metri, quindi la parte che non sta sul tavolo ha un’area di 0,6 m2 e l’area totale è di 1,6 m2… Insomma, il FAIL è sempre in agguato!

Ultimo aggiornamento: 2010-10-07 09:54

16 pensieri su “Dov’è l’errore?

  1. ff

    (nota di servizio: il link per reimpostare la password manca di pulsanti di invio)
    ti faccio fare un outing: confessa che è tutto l’articolo è una scusa per usare “coming out”

  2. G.

    Però potrebbe essere giusto anche “15”, perché non ci viene detto se l’asse di partenza è quadrata e come devono essere i tre pezzi finali in cui l’asse viene segata (diamo per assunto che la sega taglia in linea retta e non in maniera “artistica”, come farei io).
    Se devo fare due tagli paralleli i minuti sono 20.
    Se invece il primo taglio divide l’asse in due metà (10 minuti) e il secondo taglio viene eseguito solo su una delle due metà e in direzione perpendicolare al primo, allora il secondo taglio potrebbe durare meno di 10 minuti (5 se l’asse di partenza era quadrata).
    Insomma, l’insegnante avrebbe dovuto mettere un disegno e non affidarsi al solo testo.
    Plaudo pubblicamente all’uso corretto di “coming out”, sei uno dei 21 italiani che ne ha capito il significato. ;o)

  3. cristian.cudizio

    p.S.
    io non mi ricordo come ragionavo alle medie, ma passara per il perimetro per ricavare l’area partendo dal lato del quadrato è bizzarro :D

  4. alberto

    Ho sempre pensato che tu sia una persona fuori dal comune: il fatto che per trovare un esempio di fail autobiografico tu abbia dovuto risalire fino alle medie me lo conferma (-:

  5. elisabetta

    ah, ecco. pensavo che, essendo passato dal perimetro del tavolo per arrivare all’area della tovaglia, avesse anche avuto la stranezza di approssimare per difettissimo, e non capivo :)

  6. .mau.

    banalmente non avevo pensato ci fossero pezzi di tovaglia che non erano vicini ai lati (i quattro quadratini agli angoli). PIù o meno lo stesso errore concettuale dell’insegnante della vignetta

  7. .mau.

    @alberto: di fail ne ho a bizzeffe, ma in questo caso mi serviva un fail di tipo “problema matematico risolto coi piedi senza capire il problema stesso”.

  8. [ ]

    [OT, che son di corsa a prendere un aereo: guardi che la mail è partita, eh. Uff. Quando arrivo a SF gliela rimando]

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