Che si può dire del discorso di ieri di Gianfranco Fini? Mah, mi sa che certifichi la sua debolezza intrinseca. Debolezza che non significa necessariamente una forza di Berlusconi, intendiamoci: ma quella è un’altra storia.
Fini è stato molto attento a ribadire che lui è un uomo di destra, e non il compagno Gianfranco come molti nell’opposizione pensavano già. D’altra parte un partito di destra nell’attuale opposizione c’è già (no, sciocchini, non è il PD! quello è un partito di centro. Sto pensando a Italia dei Valori) e sembrerebbe strano fare un doppione, anche se nella politica italiana la cosa non è poi così inusuale. La scommessa del presidente della Camera è se volete un remake di quanto fatto nel 1994 con il passaggio dall’MSI ad AN attraverso le acque di Fiuggi: eliminare le nostalgie fasciste e far nascere un partito di destra europea con il quale attirare i voti degli elettori moderati che non sopportano Berlusconi (e ce ne sono tanti). Paradossalmente, l’abbraccio di questi due anni nel PdL è persino vantaggioso: Fini può dire che ha visto cosa vuol dire essere sotto un Duce e ha (finalmente…) capito che Ciò Non È Bello.
Tutto questo però ha bisogno di molto tempo per concretizzarsi seriamente, e da qui nasce l’offerta di un patto di legislatura con chi l’ha appena cacciato. Ma Berlusconi non è certo un idiota, e sa bene che il tempo gioca a suo sfavore, tanto che potrebbe davvero decidere di andare subito al voto pur sapendo di restare appeso per il collo alla Lega. Tanto i suoi interessi e quelli di Bossi sono ortogonali: la posizione migliore per un bel do ut des. Inutile dire che una cosa del genere risulterebbe neutra per Casini, neutra per la sinistra (che tanto non entrerebbe comunque in Parlamento), ininfluente per Di Pietro che non guadagnerebbe più di tanto anche perché i grillini gli fregherebbero parecchi voti. Per quanto riguarda il PD, potrebbe essere finalmente l’inizio della sua fine, non certo rimpianta da nessuno che non sia l’attuale PresConsMin :-)
Ultimo aggiornamento: 2010-09-06 10:34
mah
Uhmm… non sono sicuro di aver capito bene. E quello che ho capito non sono sicuro di condividerlo.
In estrema sintesi, mi sembra che vuoi dire che la defezione di Fini rischia di essere più deleteria per il centro-sinistra che per il centro-destra? Altrimenti non capisco perchè questa cosa debba costituire l’inizio della fine del PD.
Convengo altresì che i vertici del PD (e non è una novità) stiano capendo poco di quello che sta succedendo, ed una offerta di alleanza con Fli è l’errore più grande che possano fare in questa fase. Se realizzata, un’alleanza siffatta finirebbe per perdere voti a sinistra più di quanti ne possa recuperare a destra.
La costituzione di un ulteriore partito di destra è quello che il PD dovrebbe augurarsi con tutte le sue forze, perchè solo in questo caso potrebbe sperare di raggiungere una maggioranza relativa alla camera (e prendersi quindi la maggioranza assoluta dei seggi).
Personalmente penso che quanto sta succedendo sia la cosa più rilevante dal 1994 in poi. E potrebbero venir fuori delle sorprese anche eclatanti. Ad es., siamo sicuri che a destra possano materializzarsi (solo) due formazioni? E non stanno magari maturando le condizioni per la nascita di un polo che faccia fuori sia B che F ? Perchè, francamente, hanno stufato sia ampiamente sia l’uno che l’altro…
@mida04: per come la vedo io, una santa alleanza PD-FLI farebbe indubbiamente rivincere Berlusconi in caso di elezioni. (Altra cosa sarebbe un governo di emergenza per rifare una legge elettorale meno iniqua, ma quello sono sicuro non capiterà mai, il Porcellum va tanto bene anche al PD).
Quello che intendo dire è che il PD non ha uno straccio di politica se non l’antiberlusconismo – a parole, perché anche quando sono stati al governo non ho visto nessuna legge contro il conflitto di interessi e a favore del pluralismo dell’informazione – e se nascesse davvero un terzo polo sarebbero molti gli elettori moderati che magari votavano PD turandosi il naso perché ce l’avevano con Silvio e adesso potrebbero votare una parte a loro più vicina.
FLI (o meglio Fini) ha già detto a chiare lettere che una alleanza elettorale del genere è fuori discussione. E Fini mantiene molto spesso la parola. Questo vuol dire che per leggi specifiche possono votare assieme, ma non allearsi.